Cronaca
8 Novembre 2022
Davanti al giudice i due uomini pachistani di 57 e 34 anni, la difesa chiede l'affievolimento delle misure cautelari applicate

Caporalato, i due arrestati si avvalgono della facoltà di non rispondere

di Daniele Oppo | 1 min

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Si sono avvalsi entrambi della facoltà di non rispondere, i due uomini pachistani di 57 e 34 anni arrestati la settimana scorsa dai carabinieri a conclusione di una vasta indagine sul caporalato tra Argenta e Portomaggiore, e considerati rispettivamente il vertice e il ‘segretario’ di un’organizzazione che sfruttava il lavoro nero di circa un centinaio di connazionali, mantenendoli in condizioni di miseria.

Entrambi si sono presentati ieri per l’interrogatorio di garanzia davanti al giudice delle indagini preliminari Vartan Giacomelli, al quale il loro legale – l’avvocato Gianluca Betti del Foro di Forlì – ha chiesto comunque un affievolimento della misura cautelare applicata: arresti domiciliari per il 57enne (attualmente in carcere) e obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per il 34enne (attualmente ai domiciliari). Il giudice ha preso atto e si è riservato la decisione in merito.

I due indagati si riserveranno di rendere dichiarazioni “dopo un’attenta lettura degli atti d’indagine”, spiega l’avvocato Betti che fa sapere che “all’esito del provvedimento del gip valuteremo se fare o meno richiesta al tribunale delle libertà di Bologna”.

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