Economia e Lavoro
23 Giugno 2022
Ieri incontro interlocutorio:, sindacati e aziende chiedono un cambio di passo al Governo. A Ferrara l'impianto X di Versalis fermo fino al 1° luglio, problemi anche per il XXVI

Chimica, il viceministro: “Pnrr per il settore, in gioco il futuro del Paese”

di Daniele Oppo | 3 min

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(foto dal sito del Ministero)

È stato un incontro dal marcato tenore preparatorio, quello di ieri mattina al Mise – anche se in videoconferenza – per fare il punto sullo stato della chimica in Italia.

Incontro convocato dal viceministro Gilberto Pichetto Fratin che ha visto partecipare anche la sottosegretaria al Mite, Vannia Gava, oltre ai sindacati nazionali e alle rappresentanze aziendali, fra le quali quelle di Versalis, Solvay, Basell e Ineos.

Sindacati e aziende hanno condiviso la necessità che vi siano dei cambiamenti nelle politiche del Governo sul settore, nonché percorsi più lineari e trasparenti per quanto riguarda le autorizzazioni, il contenimento dei costi energetici e delle materie prime, risorse per la ricerca e modifiche al Pnrr. Un passaggio è stato fatto sul problema delle forniture di gas a Yara, così come sulla situazione di Porto Marghera e su quella di Priolo.

A tal proposito, per il Polo chimico di Ferrara continuano i problemi dovuti proprio al mancato approvvigionamento di materia prima da parte del petrolchimico siciliano: l’impianto X di Versalis rimarrà fermo fino al 1° luglio. In più sembra si sia aggiunto un problema al XXVI, che produce gomme, con una fermata della linea determinata dal fatto che manca l’organico per mantenerla in attività.

“Come Mise e come governo abbiamo il dovere di indirizzare e accompagnare il settore sia in questa difficile congiuntura economica che nella riconversione industriale legata alla transizione ecologica”, afferma Pichetto in una nota riportata dall’Ansa. “Abbiamo grazie al Pnrr una buona disponibilità di fondi ed è a mio avviso necessario in questo momento un coordinamento sinergico con tutte le amministrazioni competenti in materia per arrivare a una posizione nazionale chiara nei confronti della Ue. È il momento di prendere decisioni rapide, condivise e concrete: con la chimica è in gioco il futuro del Paese”.

L’idea ‘operativa’ emersa è quella di rendere il tavolo qualcosa di strutturale, da convocare periodicamente e non solo nei momenti di crisi. Poi si è deciso di rivedersi dopo la pausa estiva, a settembre, prima della predisposizione del Documento di economia e finanza. In mezzo non ci sarà il vuoto: si passa dalla presentazione del piano industriale di Versalis ai sindacati – il 6 luglio prossimo, tappa cruciale -, alla strutturazione di una seria di sotto-tavoli su aree tematiche specifiche: circolarità approvvigionamento non fossile, costi energetici.

“Ci sono, come al solito i buoni propositi, però almeno si è alzata l’attenzione sul tema della chimica di base – commenta con disincanto Fausto Chiarioni, segretario provinciale della Filctem-Cgil – e per questo esprimiamo un giudizio, almeno provvisorio, positivo. Ma la nostra valutazione verrà data in maniera più precisa dopo la presentazione del piano industriale Eni-Versalis, lì vedremo come si attueranno le dichiarazioni del viceministro”.

Mancavano, come già anticipato, le Regioni. “In generale – spiega il segretario della Uiltec-Uil di Ferrara, Vittorio Caleffi – a questo tipo di tavoli non ci sono le Regioni, ma forse, almeno in questo contesto di crisi, sarebbe stato più opportuno convocare almeno Emilia-Romagna, Veneto, Lombardia, Sicilia, Puglia e Sardegna”.

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