Portomaggiore
22 Giugno 2022
Si chiude il capitolo giudiziario della tragedia che tra il 7 e l'8 luglio del 2019 colpì la comunità centese per la morte del 13enne Diaby dopo un tuffo da un pontile all'agriturismo di Gambulaga

Due Laghi, titolare e società patteggiano per la morte del giovane Ibrahym

di Daniele Oppo | 2 min

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Portomaggiore. Due patteggiamenti. Si chiude così il capitolo giudiziario della tragedia che tra il 7 e l’8 luglio del 2019 colpì la comunità di Cento per la morte del giovane Ibrahym Khalil Mohamed Diaby, il13enne, deceduto dopo un tuffo nell’acqua dell’agriturismo ‘Ai due laghi’ di Gambulaga.

Per quell’evento la procura aveva indagato, e poi chiesto il rinvio a giudizio per per omicidio colposo, il titolare dell’agriturismo, Anton Slanzi, contestando anche la cosiddetta “responsabilità penale dell’ente”, in capo direttamente alla società che gestisce l’agriturismo.

Slanzi ha patteggiato ieri mattina, martedì 21 giugno, un anno di reclusione con la sospensione condizionale della pena. L’ente è stato condannato a pagare una sanzione di 14.954 euro.

Il giovane Ibrahym, di origine ivoriana e residente a Cento, il 7 luglio del 2019 si lanciò in acqua da un pontile, senza più riuscire a risalire, forse per aver sbattuto la testa e a causa delle piante acquatiche che probabilmente lo trattennero. Venne riportato a riva da un bagnante ma a nulla, purtroppo, servirono tutti i tentativi di salvarlo, sia sul posto che all’ospedale Sant’Orsola di Bologna, che il giorno successivo ne dichiarò la morte cerebrale.

“Il calcolo della pena – spiegano gli avvocati Pasquale Longobucco e Carmelo Marcello per Slanzi e Alessandra Palma per la società – è frutto del riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche e di quelle legate all’avvenuto risarcimento del danno, grazie anche all’intervento della compagnia assicuratrice fortemente sollecitato dal nostro cliente. Da parte sua, il signor Slanzi, anche per dare un segnale di vicinanza ai familiari della giovane vittima, ha ritenuto di contribuire personalmente a risarcimento mettendo a loro disposizione anche una somma ulteriore rispetto a quanto versato dalla compagnia assicuratrice. Peraltro, dopo la tragedia del 2019, il signor Slanzi si è costantemente impegnato a rendere sempre più sicura l’intera struttura ricettizia. Tale attività si è concretizzata anche nell’adozione di un modello di gestione e controllo della società che, congiuntamente al risarcimento è stato valutato positivamente dal giudice per le indagini preliminari, al fine del riconoscimento delle circostanze attenuanti nella determinazione della sanzione a carico della società Al Lago di Venere”.

 

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