Politica
31 Maggio 2022
Ok dalla maggioranza alla fusione con la Holding. Critiche le opposizioni, Ferraresi: “Diventa corposo centro di potere”. Colaiacovo contesta la legittimità del conferimento delle reti idriche e critica le nuove funzioni di promozione del territorio e marketing

Dalle azioni Hera alla promozione turistica. Inizia la trasformazione di Ferrara Tua in multiutility

Matteo Fornasini
di Daniele Oppo | 4 min

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Matteo Fornasini

Matteo Fornasini (archivio)

Il Consiglio comunale, con i soli voti favorevoli della maggioranza, dà il via alla procedura di fusione per incorporazione inversa della Holding Ferrara Servizi in Ferrara Tua, che diverrà un società per azioni e una multiutility.

Per l’assessore Matteo Fornasini, che ha presentato la delibera all’assemblea, si tratta di un’operazione necessaria per aggiornare la governance delle società partecipate del Comune e adeguarla anche alle disposizioni legislative, in particolare alla ‘legge Madia’.

“La delibera – spiega Fornasini – dà l’avvio a un percorso di razionalizzazione delle due principali società partecipate: la Holding e Ferrara Tua con un percorso che prevederà a partire dal 1° gennaio 2023 la fusione per incorporazione inversa di Holding all’interno di Ferrara Tua: la società controllata che assorbe la controllante”. Prima di questo passaggio dovrà essercene un altro in Consiglio comunale.

“L’assetto delle partecipate è sicuramente un assetto superato – dice ancora l’assessore -, costituito circa 15 anni fa senza sostanziali modifiche, se non quella dell’eliminazione della Stu chiusa nel 2019. Da questo punto di vista è assetto che sente l’anzianità di un percorso partito molti anni fa, e soprattutto dopo il 2016, anno di entrata in vigore del testo unico sulle società a partecipazione pubblica”. Per Fornasini la “holding non è più conforme al decreto 2016, in quanto nel testo unico si ammette sì la presenza di società partecipate di sola gestione delle partecipazioni comunali, ma non certamente per incassare esclusivamente dividendi, e con costi di gestione elevati come attualmente è”.

La scelta di usare la forma di Spa anziché di società a responsabilità limitata (Srl) è spiegata dall’assessore perché “garantisce maggior trasparenza e controllo”. Fornasini ha anche rivendicato come scelta politica e strategica quella di inserire nell’oggetto sociale della futura Ferrara Tua la promozione turistica del territorio.

L’operazione non è vista di buon occhio dalle opposizioni. Per Anna Ferraresi (Misto) “con questa operazione si avrà un soggetto unico che gestirà sia attività operative che partecipazioni. Ferrara Tua diventerà un corposo centro di potere”. Dario Maresca (GaM), che aveva presentato anche un emendamento, ritenuto inammissibile, il risparmio prodotto dall’operazione, indicato in via prudenziale dall’assessore in 70mila euro, “è il sei per mille dei bilanci, non si fa una operazione del genere per questo risparmio. È evidente che diventa un soggetto unico, più potente”.

Francesco Colaiacovo, capogruppo del Partito Democratico, contesta l’assenza di un piano industriale del nuovo soggetto e anche la rispondenza dell’operazione alla legge Madia. “Non è tutto così chiaro e limpido”, dice il consigliere, che anche sulla scorta di alcune sentenze sostiene come vi sia un problema grosso anche nel conferimento nel patrimonio di Ferrara Tua della proprietà delle reti del servizio idrico integrato, oggi in mano alla Holding: “Si tratta di patrimonio demaniale indisponibile, non può essere detenuto da una società di diritto privato con attività operative sul mercato, quale verrebbe a essere Ferrara Tua Spa”.

Ancora, per Colaiacovo, “il rischio è mettere in un unico ‘contenitore’ diverse attività che separatamente possono produrre utili o perdite. Le diverse attività sia in regime di oligopolio che a mercato, vengono inserite nel medesimo contenitore, dove eventuali perdite per inefficienze gestionali (o per precise scelte politiche) vengono compensate asimmetricamente dagli utili generati dalle altre attività come i dividendi di partecipazioni, basti pensare ai 2.650.000 euro circa prodotti dalle azioni Hera. Quindi verrà a mancare quella ‘evidenza pubblica’ circa l’efficienza o l’inefficienza delle singole attività e/o gestioni e di conseguenza la possibilità per i cittadini di ‘misurare’ l’efficacia e l’efficienza delle singole attività industriali o di servizio nella gestione pubblica dell’amministrazione”. Contestato dal capogruppo dem anche l’ampliamento dell’oggetto sociale verso le attività di comunicazione e marketing: “Con quali risorse? Con gli utili dei beni patrimoniali? Con i 2.650.000 dei dividendi Hera? Nel 2021 tra Ferrara Tua e Amsefc sono stati distribuiti circa 360mila euro di sponsorizzazioni, in questo modo si priva l’organo di controllo politico di efficaci strumenti per chiedere conto su cosa e come si promuovono eventi che dovrebbero essere di interesse generale”.

A quest’ultimo rilievo Fornasini ha risposto che le sponsorizzazioni vi sono sempre state e che è stato l’amministratore unico Luca Cimarelli a introdurre un regolamento apposito, aggiungendo trasparenza.

Tommaso Mantovani del M5S non ha bocciato l’operazione in sé, mostrando però perplessità sulla scelta della forma della società per azioni per la ‘nuova’ Ferrara Tua. Non ha comunque partecipato al voto.

Su 28 votanti, i contrari sono stati otto (Pd, Misto e Azione Civica), un astenuto (Maresca), e 19 favorevoli (tutta la maggioranza).

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