L'inverno del nostro scontento
31 Maggio 2022

Le infami fake news sull’ennesimo massacro in una scuola statunitense

di Girolamo De Michele | 4 min

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Quando pensi che il fondo sia stato toccato, scopri che si può sempre scavare verso la fogna sottostante. All’indomani della strage di Uvalde, in Texas, hanno cominciato a circolare fake news sull’autore della strage, o addirittura sulla veridicità della notizia. Davvero viene da chiedersi cosa ci sia dentro infami che, con i corpi ancora caldi di 19 bambini e 2 insegnanti (più il marito di una di loro, morto di crepacuore), si fiondano sulla prima pagina social disponibile per sciacallarvi.
Col consenso dell’autore, riporto qui sotto l’articolo Il massacro di Uvalde e i fantasmi di Sandy Hook, dalla newsletter COMPLOTTI! di Leonardo Bianchi (col consiglio di seguire questa newsletter, e di leggere i libri-inchiesta di Bianchi) [l’originale è qui].

 

Ad appena dieci giorni dalla strage razzista di Buffalo, negli Stati Uniti c’è stata un’altra spaventosa strage alla Robb Elementary School di Uvalde, in Texas. Com’era già successo dieci anni fa con il massacro alla scuola elementare di Sandy Hook, anche questa sparatoria di massa ha generato diverse teorie del complotto – di cui mi occuperò nella puntata di oggi.

Ai troll dell’imageboard 4chan sono bastate poche ore per risalire alla vera identità dell’autore dell’orrendo massacro alla scuola elementare di Uvalde in Texas, dove il 24 maggio del 2022 sono stati uccisi 19 bambini e due insegnanti.

Contrariamente a quanto sostengono le forze dell’ordine e le autorità statali non si tratta del 18enne Salvador Ramos (morto sul posto), ma una ragazza transgender di vent’anni di nome Sam. “Ecco il profilo Reddit di chi ha sparato,” recita il post accompagnato da una foto e un insulto transfobico.

Inizialmente, ricostruisce un articolo di NBC News, non sono in molti a dare corda a quella insinuazione palesemente falsa; ma qualcuno ci crede e inizia a spargerla su altre piattaforme social.

Come spiega la ricercatrice Joan Donovan al giornalista Ben Collins, questo tipo di disinformazione sfrutta in maniera cinica i “vuoti di conoscenza”, che nella sparatorie di massa si verificano durante i primissimi momenti. Tali vuoti vengono di conseguenza colmati con gli attacchi ai “nemici”, e negli ultimi tempi 4chan ha preso ancora più di mira le persone transgender.

La stessa Sam prova a placare le voci. Su Reddit pubblica una foto, in cui la si vede di fronte alla bandiera transgender, con la scritta: “Non sono io, non vivo nemmeno in Texas”. Nei commenti aggiunge di voler vivere in tranquillità “senza essere aggredita ogni volta che esco di casa”.

Nonostante ciò, la teoria continua a girare vorticosamente e viene ripresa da associazioni e persone legate al Partito Repubblicano. Una foto di Sam finisce nella pagina Facebook dei Giovani Conservatori dell’Indiana del Sud (Young Conservatives of Southern Indiana), mentre il deputato repubblicano e trumpiano Paul Gosar – molto vicino a gruppi di estrema destra – scrive su Twitter che l’attentatore è “un clandestino transessuale di sinistra chiamato Salvatore [sic] Ramos” [qui].

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Nel 2018, ad esempio, era successo in relazione alla sparatoria nella sede di YouTube a San Bruno (California) in cui erano rimaste ferite tre persone. Nel 2015, dopo un attacco armato a una clinica di Planned Parenthood in Colorado, una testata di estrema destra aveva riportato la notizia falsa che l’attentatore era registrato come donna nelle liste elettorali.

All’epoca la speculazione era stata presa per buona e rilanciata dal senatore repubblicano Ted Cruz, che si era giustificato dicendo che stava rilevando delle “incongruenze” a livello informativo.

Il punto, sottolinea Sam a NBC News, è che “chi è transfobico ci mette poco a incolpare qualcuno, piuttosto che cercare di capire cos’è successo davvero”.

Quella transfobica non è però l’unica teoria sulla strage di Uvalde. Un’altra, circolata soprattutto su Gab e alcuni canali Telegram di estrema destra, sostiene che l’attentatore sia un immigrato irregolare (in realtà Ramos è nato nello stato del North Dakota).

Un’altra ancora parla di “false flag” (un’operazione sotto falsa bandiera) e “crisis actor – cioè attori pagati per allestire una messinscena e distrarre le forze dall’ordine, in modo tale da far entrare criminali e sostanze stupefacenti dal confine con il Messico.

In sostanza, il massacro non sarebbe mai avvenuto. E per quanto possa sembrare incredibile, non è la prima volta che girano crudeli fantasie complottiste su eventi di tale gravità.

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