Copparo
28 Aprile 2022
La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso dell'imputato. Il fatto avvenne il 24 agosto del 2019 a Copparo

Femminicidio Fusi, ergastolo definitivo per Cervellati

di Daniele Oppo | 2 min

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È divenuta definitiva la condanna all’ergastolo per Saverio Cervellati, il 57enne di Copparo autore del femminicidio di Cinzia Fusi, avvenuto il 24 agosto del 2019.  I giudici della prima sezione della Corte di Cassazione hanno dichiarato inammissibile il ricorso nel quale si chiedeva, in sostanza, il riconoscimento delle attenuanti generiche, cosa che avrebbe comportato una riduzione della pena.

L’imputato è stato condannato a pagare le spese processuali e la somma di 3mila euro a favore della Cassa delle ammende.

La sua è stata la prima condanna a Ferrara per femminicidio sotto la nuova normativa del cosiddetto ‘codice rosso’, introdotto per meglio tutelare le donne e più severamente punire le violenze di genere. Proprio questa novità ha portato alla condanna all’ergastolo di Cervellati con l’applicazione di una circostanza aggravante dall’essere stato il reato commesso nei confronti di una persona alla quale era legato da una relazione affettiva e sentimentale.

L’uomo non ha mai negato la propria responsabilità. Il 57enne massacrò Cinzia Fusi (34 anni) colpendola ripetutamente alla testa con un matterello mentre si trovavano nel garage di pertinenza del negozio Spendi Bene di via Primicello a Copparo, di proprietà di Cervellati. La donna si recò nel negozio del compagno – col quale aveva una relazione molto altalenante –  tra le 6 e le 7 del mattino con la sua auto perché avevano in programma di trascorrere la giornata al mare. Mentre erano nel garage e stavano scaricando dall’auto delle vettovaglie preparate per la gita, scoppiò un litigio dovuto alla forte gelosia dell’uomo nel corso del quale il 56enne afferrò un mattarello presente nel bagagliaio di Fusi e la colpì ripetutamente e con molta violenza alla testa, provocandone la morte, avvenuta in ospedale a Cona qualche ora dopo.

“Attendo di leggere le motivazioni con le quali la Corte ha dichiarato inammissibile il ricorso”, afferma l’avvocata Elisa Cavedagna, che assiste Cervellati fin dall’inizio.

C’è ovviamente maggiore soddisfazione nelle parole dell’avvocato Denis Lovison, che assiste la famiglia Fusi e i Comuni di Copparo e Riva del Po, costituitisi parti civili nel corso del procedimento: “La conferma era il massimo che si potesse ottenere. Sotto aspetto tecnico-giuridico rilevo che non è stata contestata alcuna aggravante al di fuori di quella introdotta col codice rosso alla vigilia di questi fatti e che ha portato alla condanna all’ergastolo: evidentemente la norma ha raggiunto il risultato”.

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