Inchiesta Pma. Altri due sanitari indagati
Si allarga ancora di più l'inchiesta per lo scandalo al Centro di Procreazione Medicalmente Assistita dell'ospedale di Lagosanto
Si allarga ancora di più l'inchiesta per lo scandalo al Centro di Procreazione Medicalmente Assistita dell'ospedale di Lagosanto
Spostare il processo da Ferrara a Varese. È la richiesta - già avanzata in indagini preliminari - che la difesa dell'imprenditore ferrarese Andrea Zironi, professionista riconosciuto dal 1989 nel campo della intermediazione e della consulenza nel settore dell'oro fisico da investimento, ha riproposto ieri (venerdì 12 dicembre)
Rintracciato e tratto in arresto un uomo destinatario di un ordine di carcerazione per una pena definitiva pari a 2 anni, 8 mesi e 11 giorni di reclusione
Non sono quattro gatti, come appare scritto in un cartello, i manifestanti chiamati a raccolta dalla Cgil di Ferrara in piazzale Medaglie d'Oro per la giornata di sciopero nazionale convocata per dire no al riarmo e "a una manovra finanziaria profondamente ingiusta"
Abuso dei mezzi di correzione è il reato di cui dovrà rispondere un padre che ha 'sculacciato' il figlio usando un bastone
Niente carcere, ma obbligo di dimora per il 27enne pakistano soggetto al fermo del pubblico ministero, e portato in carcere giovedì scorso, accusato di due violenze sessuali ai danni di due ragazze, stalking nei confronti di una e revenge porn nei confronti dell’altra.
Il gip Danilo Russo non ha convalidato il fermo – il cui requisito principale deve essere quello di un fondato pericolo di fuga – ma ha ritenuto che sussistono i gravi indizi di colpevolezza, per cui ha applicato comunque una misura restrittiva della libertà personale.
L’uomo – assistito dall’avvocato Massimo Bissi – è accusato per fatti che sarebbero avvenuti in un arco temporale che va dal 2017 al 2020 tra Ferrara e Ostellato.
In particolare – ma lui ha respinto in passato e respinge tuttora ogni accusa – avrebbe perseguitato una sua ex compagna, di nazionalità indiana, conosciuta in una scuola d’italiano, dopo la rottura della relazione dovuta – pare – anche all’insorgere a contrasti di natura etnica tra le famiglie. In questo contesto lui l’avrebbe anche violentata e lei lo ha denunciato.
Durante le indagini i carabinieri hanno sequestrato cellulare e computer all’indagato, trovando in essi delle immagini considerate inequivocabili, di natura sessuale, che ritraevano un’altra ragazza straniera, che appariva in stato d’incoscienza. Questo episodio è antecedente e risalente al capodanno 2017/2018. Convocata e ascoltata dagli inquirenti, la giovane si è riconosciuta, ma non ha riconosciuto la situazione in cui è stata ripresa: per questo ne è scaturito un secondo esposto a carico del 27enne sia per violenza sessuale che per revenge porn: in tre occasioni almeno avrebbe diffuso, senza il consenso della vittima, i suoi video intimi.
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