Politica
30 Novembre 2021
L'assessore all'Ambiente: “Delibera di Arera prevede aumento della retribuzione al gestore del servizio, i dem si rivolgono all'interlocutore sbagliato”

La Tari lievita, Balboni: “Il Pd chieda al Governo”

di Daniele Oppo | 3 min

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I rincari delle bollette Tari? “Il Pd si è rivolto all’interlocutore sbagliato. Visto che è al governo di questa nazione, perché non interviene sulla delibera di Arera invece che equivocare e non capire cosa fa l’assessore?”.

Alessandro Balboni, assessore comunale all’Ambiente, respinge al mittente ogni accusa di essere responsabile della lievitazione delle bollette per il servizio rifiuti a Ferrara. E al Pd che, in un’interrogazione firmata dall’intero gruppo consiliare, gliene chiede conto e lo rimprovera anche di non averne dato adeguata informazione, replica secco sia dal punto di vista politico che ‘tecnico’.

“Quando abbiamo discusso il regolamento in Consiglio questa estate era la seduta di surroga dell’Arquà e il Pd non ha partecipato. Dopo cinque mesi si accorgono di qualcosa, sbagliano i contenuti e provano a fare una ricorsa tardiva. È bizzarro”.

I contenuti, quello che è il merito della questione, per l’assessore “è imputabile alla delibera 443 di Arera, l’autorità che regola la gestione dei rifiuti a livello nazionale, che ha previsto un aumento dal 3 al 6 percento della retribuzione destinata al gestore del servizio. Prima Hera aveva il 3 percento, ora la quota è raddoppiata”.

Non solo, spiega ancora Balboni: “La stessa delibera ha previsto che al gestore venga riconosciuta una percentuale di ricavi legata alla raccolta differenziata. È previsto che venga corrisposta una percentuale che va dal 16 al 40 percento di quell’importo e questo favorisce la realtà dove la raccolta è bassa, ma è penalizzante dove è già alta, come Ferrara. Il Comune ha discrezionalità, noi abbiamo scelto il 16 percento, ma è su cifre importanti, oltre 2milioni di euro di ricavi”.

La vicenda diventa ancora più tecnica. “Questo aggiornamento della normativa nazionale – afferma sempre l’assessore – ha comportato un aumento complessivo del Pef, il Piano economico finanziario del servizio rifiuti, del 4 percento circa in un anno. Dal Pef deriva il montante, che è la quota economica che bisogna coprire con le utenze domestiche e non; dal montante derivano le tariffe. Noi abbiamo cercato di ridurre l’aumento delle tariffe perché il montante è aumentato in misura minore rispetto al Pef, lo abbiamo fatto prevedendo una dilazione in tre anni delle insolvenze e prevedendo un maggior ingresso di denaro dal contrasto all’evasione e all’elusione. Quando abbiamo applicato il metodo di calcolo di Arera siamo riusciti a contenere l’aumento rispetto a quanto previsto con la semplice applicazione della delibera 443”.

“In questo contesto, ed è forse qui che fanno confusione nel Pd – prosegue Balboni -, il regolamento ha previsto una redistribuzione tra quota fissa e variabile. Abbiamo abbassato l’incidenza della quota fissa dal 75 a 65 percento, valorizzando la quota variabile dal 25 al 35 percento. Chi supera i conferimenti assegnati pagherà di più. Quindi, in definitiva – conclude Balboni sulla vicenda -, l’aumento della bolletta è dovuto alla delibera 403 di Arera e se chi ha conferito di più paga di più è per via della distribuzione di quota fissa e variabile, ma quest’ultima è anche una questione di meritocrazia nel premiare chi fa la differenziata”.

Un ultima battuta arriva anche per il costo generale del servizio a Ferrara, che rispetto alle altre realtà provinciali non è basso: “Ci sono due temi: i servizi gratuiti che hanno un costo e che vengono spalmati sulle bollette e la regolamentazione di Atersir (che un’agenzia regionale, ndr), ad esempio per quanto riguarda la gestione post mortem delle discariche, che incide sulle tariffe dei ferraresi, mentre non incide in altri Comuni”.

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