Cronaca
13 Ottobre 2021
Iscritto nel registro degli indagati il neurologo di Reggio Emilia a cui si era affidato Mauro Gallerani

Morto di Covid-19 dopo le cure via WhatsApp, perquisizioni in casa del medico

di Daniele Oppo | 2 min

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Ora c’è ufficialmente un indagato per la morte di Mauro Gallerani, l’uomo di 68 anni deceduto di Covid-19 giovedì mattina dopo settimane passate in gravissime condizioni in terapia intensiva al Sant’Anna.

Si tratta del medico reggiano Alberto Dallari, 67 anni, neurologo, geriatra e psicoterapeuta, già dirigente medico all’ospedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia che risulta in servizio in una casa di cura privata nella stessa provincia.

Nella mattinata di martedì 12 ottobre, su mandato della Procura di Ferrara, la polizia giudiziaria estense e la Squadra mobile reggiana ha compiuto una perquisizione nell’abitazione del medico, alla ricerca di documentazione e di tutto ciò che sia d’aiuto per la ricostruzione del suo rapporto con Gallerani.

Dallari è uno dei medici presenti nella lista Assistenza999 del sito IppocrateOrg – che propone un protocollo terapeutico per il Covid non riconosciuto dalle linee guida medico-scientifiche – ma al momento, da quanto si apprende, non ci sono riscontri di un contatto tra Gallerani e il sito (una situazione che lo stesso gruppo si è premurata di far conoscere su Facebook e durante la trasmissione Controcorrente di Rete4). Gli inquirenti stanno cercando di capire in ogni caso perché Gallerani si sia rivolto proprio a Dallari per la cura del Covid e come lo abbia rintracciato.

Al 68enne era stato proposto un protocollo terapeutico – che prevede anche l’uso off label (ovvero al di fuori degli usi per i quali sono stati studiati e autorizzati) di alcuni medicinali – a base di antibiotico, cortisone, anticoagulante e il vermifugo ivermectina.

Il sito internet personale di Dallari, oltre a vari richiami religiosi, a testimonianze sulla ‘terapia riparativa’ dell’omosessualità, ha degli espliciti rimandi a IppocrateOrg per quanto riguarda la cura del Covid-19, e invita a seguire il gruppo “con costanza, andate contro corrente”.

L’indagine, coordinata dal pm Ciro Alberto Savino, serve per appurare se Gallerani – un soggetto comunque restio a seguire protocolli terapeutici, non vaccinato e che anche in terapia intensiva ha più volte tentato di togliersi il casco dell’ossigeno – potesse essere o meno salvato con una cura adeguata e se non vi sia stata, da parte del medico, una omissione nel momento in cui l’uomo gli aveva comunicato i valori in discesa dell’ossigeno nel sangue.

Alcune di queste risposte giungeranno anche dall’autopsia (le cui operazioni non dovrebbero iniziare prima di giovedì) e dalle altre analisi affidate al consulente della procura, il medico legale Giorgio Viel.

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