Cronaca
17 Giugno 2021
Sentito in aula il consulente della difesa di Pierpaolo Alessio. Oggi toccherà ai medici legali e l'imputato si sottoporrà all'esame

Uccise la nonna, per lo psichiatra era parzialmente incapace d’intendere e volere

di Daniele Oppo | 2 min

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Gli avvocati Pasquale Longobucco e Simona Totaro

“È emerso un quadro di depressione e sconcerto, incapacità di ricordare l’evento in cui si è verificata la morte della nonna, incredulità per ciò che era accaduto”. È stato lo psichiatra Michele Sansa il protagonista dell’udienza di mercoledì 16 giugno nel processo a carico di Pierpaolo Alessio, il giovane che la sera del 20 novembre 2019 ha ucciso la nonna Maria Luisa Silvestri.

Sansa ha eseguito una consulenza psichiatrica sul giovane per conto della difesa – sostenuta dall’avvocato Pasquale Longobucco e dalla collega Simona Totaro – e ha stabilito che Alessio fosse parzialmente incapace d’intendere e di volere quando, di ritorno da una cena nella pizzeria della madre e del suo compagno, ebbe un accesso di violenza sulla nonna, tale da contribuire in maniera determinante a cagionarne la morte.

Per il consulente, il ragazzo è affetto da una forma di dissociazione dalla realtà, con tratti paranoidi e depressivi, originatisi già da quando era bambino/adolescente e acuiti fortemente dopo la tragica scomparsa del padre in un incidente stradale. Ed è anche colpito da una amnesia psicogena, che determina il suo mancato ricordo dell’evento. Al momento, comunque, non è giudicato socialmente pericoloso.

Lo psichiatra ha anche descritto un po’ il passato di Alessio, che fin da bambino aveva vissuto principalmente con i genitori, per poi rimanerci volontariamente dai 12 anni, legatissimo a loro e ricambiato, tanto che la nonna divenne la sua “figura parentale di riferimento”.

Ma il suo è stato un vissuto complicato anche dall’assenza del padre e poi dalla sua traumatica scomparsa appena un anno dopo il suo ritorno e il loro riavvicinamento, che per il giovane fu “un evento molto importante, un elemento di grandissimo conforto, concluso tragicamente”. Proprio questa conclusione portò Alessio a “una forte depressione, più di una reazione al lutto”.

Insomma, il consulente ha dato ai giudici e ai membri non togati dell’assise un quadro scientifico della situazione psichiatrica di Alessio, i cui contorni erano già emersi durante la precedente udienza, soprattutto nel racconto della madre.

Nel corso dell’udienza è stato sentito anche un secondo consulente della difesa, Pasquale Linarello, sulle tracce ematiche ritrovate tra auto e vestiti.

Il processo prosegue già oggi, giovedì 17 giugno, con l’escussione dei medici legali consulenti di procura e difesa, tre testimoni del pm e con l’esame dell’imputato.

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