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8 Ottobre 2010
Settembre mese dedicato ai vini

Vendemmia e sapori del Salento

di Tiziano Argazzi | 3 min

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Settembre nel Salento può essere vissuto non soltanto come colpo di coda dell’estate legata al mare, ma soprattutto come mese dedicato alla vendemmia. Nell’entroterra il paesaggio offre alla vista lo spettacolo di estesi vitigni di negroamaro dove si respira un’atmosfera gioiosa dal sapore bucolico e la vendemmia è vissuta come una festa, che unisce rispetto per il lavoro e per le tecniche manuali di raccolta delle uve, merito questo delle innumerevoli cantine, che in nome della qualità e della tradizione, producono eccellenti e pluripremiati vini, quotati anche nei mercati esteri. Le porte delle aziende vitivinicole sono aperte a coloro che desiderano allietare il palato con vini Doc, Igt e prodotti tipici della cucina locale.

Uno dei fiori all’occhiello del Salento è la Cantina Due Palme a Cellino San Marco, non soltanto per la produzione vinicola (Selvarossa, Canonico), ma anche per la difesa dell’alberello pugliese, una vite in odore di riconoscimento Unesco. Non da meno è l’azienda Taurino a Guagnano, nota soprattutto per la produzione del Patriglione, unico vino ricavato dalle uve di negroamaro in purezza.   

Vino, ma anche cucina genuina e tipica di questa terra, come “ciceri e trie”(pasta e ceci), “focazza” ripiena di verdure, purè di fave con cicoriette, turcinieddi (intestini di agnello), “pittule” (verdure pastellate), polpo in pignata, papaveri in padella, “pasticciotto”(dolce di pasta frolla e crema), da gustare nelle masserie, immerse negli uliveti,  splendida cornice per un soggiorno all’insegna di buona cucina, natura e relax.

Una terra tutta da scoprire quella salentina, dove anche nei comuni più piccoli non mancano piacevoli sorprese, come a Tuglie dove ha sede il Museo della Radio, unico del Meridione, nel quale una serie di “chicche” e rarità, dal trasmettitore telegrafico automatico Edison ai ricevitori a galena fino a quelli degli anni ’70, accompagnano appassionati e curiosi attraverso la storia dei mezzi di radiocomunicazione. Nel centro storico  è d’obbligo una sosta per assaggiare lo spumone e la “banana” della storica cremeria Provenzano, due autentiche delizie a base di gelato alla nocciola e fior di panna immerso nella meringa e nella granella di mandorle.

Altra tappa d’obbligo Ugento, uno scrigno ricolmo di tesori.  L’antico centro messapico ospita nel Museo Archeologico la famosa statua bronzea di Zeus datata VI secolo a.C. La peculiarità della sede museale, ubicata nell’ex convento dei frati francescani, è lo straordinario compromesso tra affreschi del periodo monastico e vetrine ricche di reperti archeologici di rara fattura, come le monete e le caratteristiche “trozzelle”, anfore tipiche della cultura messapica. La religiosità del Salento non si esprime soltanto attraverso la bellezza delle sue Chiese, ma anche con le feste di tradizione (una delle più belle è quella in onore di San Giuseppe da Copertino) che costituiscono un sincero momento di unione della comunità cittadina.

Non solo mare quindi, ma anche e soprattutto sapori, cultura e tradizioni per una vacanza  da non dimenticare. Allora perché aspettare? La sola conclusione possibile è fare le valigie e partire per questa terra meravigliosa, anche in autunno.

Come arrivare: Da Ferrara A13 per Bologna, A14 fino a Bari nord. Poi direzione Brindisi, Lecce e seguire le indicazioni per Gallipoli e poi Melendugno.

Dove dormire: Masseria Bosco di Makyva, Melendugno (Le), Tel. 0832-811002; sito www.makyva.it

Dove mangiare: Non c’è che l’imbarazzo della scelta. Si consiglia una sosta alla Masseria Albaro a Leverano  ( Tel. 0832-911982, sito www.albaroresort.it) e Torre Casciani ad Ugento (Tel. 0833-931661, sito www.torrecasciani.it), in provincia di Lecce, dove l’eccellente cucina, location e clima familiare rendono l’esperienza indimenticabile.

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