Aveva 11 dosi di stupefacente in tasca e al suo domicilio nascondeva in un armadio banconote di piccolo taglio, per un valore complessivo di quasi 3mila euro, oltre a varie tipologie di droga e attrezzatura per la trasformazione e il confezionamento
Pauroso incidente tra via Pioppa e via Copparo a Pontegradella dove due macchine si sono scontrate proprio all'altezza dell'incrocio che collega le due strade intorno alle 18 del 22 novembre
L'Ars et Labor ritrova il sorriso nel derby tutto ferrarese col Mesola. I biancazzurri s'impongono con un 5 a 1 senza storia, dopo un primo tempo (finito 2 a 1) in cui gli ospiti hanno fatto il possibile per restare in gara, riuscendo anche a trovare il momentaneo pareggio
Quali sono le differenze tra prima e seconda ondata? Qual è la situazione attuale delle Cra? Come funziona il monitoraggio su ospiti e personale?
Sono alcune delle domande alle quali risponde il dottor Franco Romagnoni, direttore delle attività socio sanitarie dell’Azienda Usl di Ferrara, intervistato da Estense.com per fare il punto sull’emergenza Covid-19 nel territorio estense e in particolare nelle strutture per anziani e disabili.
“La seconda ondata è arrivata un po’ prima rispetto a quello che ci aspettavamo” racconta Romagnoni, il primo ospite di una serie di interviste di Estense.com programmate in collaborazione con l’Ausl per seguire l’andamento della pandemia e fare chiarezza in questo mare magnum, spesso caotico, di informazioni.
Una seconda ondata che non ha colto in contropiede il sistema sanitario. “Ci siamo preparati molto per attenderla e controbatterla” conferma il responsabile Ausl nel ripercorrere tutto il fenomeno pandemico.
“Attualmente i tre grandi focolai con cui era scoppiata la seconda fase epidemica in città sono ormai spenti. Ne rimangono un paio assolutamente attenzionati in una situazione che ci tiene in allerta su tutta la provincia” spiega Romagnoni entrando nel dettaglio del “monitoraggio stretto”, dall’isolamento precauzionale allo screening sierologico fino all’accelerazione sui tamponi rapidi.
L’obiettivo è di arrivare a fare uno screening sul personale ogni quindici giorni e sugli ospiti una volta al mese, oltre ovviamente alle attività di controllo della temperatura, della saturazione e dello stato di salute degli ospiti.
Gli operatori delle case residenza per anziani, conclude Romagnoni in questa video-intervista, monitorano quindi ogni aspetto per “cogliere gli elementi minimi di sospetto”.
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