Un linguaggio fluido in un mondo che cambia. Il teatro Comunale di Ferrara sta al passo con le trasformazioni e presenta il nuovo festival di danza contemporanea inserito nella stagione di danza, prosa e lirica battezzata, non a caso, “Mutevolmente in atto”.
Il festival, nonostante le restrizioni che portano i posti disponibili in sala da 946 a 350, metterà in scena 13 spettacoli, di cui 4 anteprime assolute, da settembre a dicembre. Un programma connesso al filo della metamorfosi e rimasto sostanzialmente invariato rispetto a quello pre-Covid sostenuto da Mibact, Regione e Comune.
“Non è scontato in questo clima di incertezze ma abbiamo scelto di andare avanti per trovare un nuovo modo di relazionarci con il nostro pubblico e gli artisti” annuncia il direttore della Fondazione del Teatro Comunale Marino Pedroni, affiancato dall’assessore alla Cultura Marco Gulinelli che parla di un “atto dovuto, nonostante le difficoltà, per una stagione entusiasmante e di altissimo livello qualitativo”.
Una novità interessa gli abbonati: a causa della capienza ridotta, vengono cancellati i tradizionali abbonamenti (intero e carnet) ma gli spettatori più fedeli – ringraziati per non aver ritirato la propria quota durante il lockdown – verranno premiati con una scontistica agevolata nella prelazione – il 19, 21, 22 e 23 settembre in biglietteria – per l’acquisto dei biglietti dei singoli spettacoli di danza. Dal 24 settembre avrà inizio la vendita libera per tutti gli spettacoli, a prezzo normale o rincarato per i posti prime in platea e nei palchi centrali.

Don Juan (foto di Nadir Bonazzi)
Dopo l’anteprima del Collettivo Cinetico guidato da Francesca Pennini – con il ‘gioco digitale’ in streaming di “Cinetico Voodoo” riproposto in chiusura il 17 e 19 dicembre – si parte il 9 ottobre con l’anteprima internazionale di “Don Juan” di Aterballetto, con la coreografia di Johan Inger.
Altra prima assoluta è quella che il 30 ottobre riporta a Ferrara Wim Vandekeybus con “Hands don’t touch your precious Me” in un dialogo tra gli universi artistici del grande coreografo e danzatore fiammingo, del performer e artista visivo Olivier de Sagazan e della compositrice Charo Calvo.

Blaspemy rhapsody
“Blasphemy Rhapsody” è il titolo dello spettacolo creato dal coreografo Emio Greco insieme a Pieter C. Scholten durante il lockdown e ne riporta in scena tutti i segni, il 4 novembre. Appuntamento invece il 2 dicembre con il “Manifesto cannibale” dal titolo “Palpebra” del Collettivo Cinetico.

Danza cieca (foto di Paolo Porto)
In programma anche “La Gaia Scienza. La rivolta degli oggetti” di Giorgio Barberio Corsetti (14 ottobre), Cenerentola del Nuovo Balletto di Toscana guidato dal coreografo praghese Jiri Bubenicek (14 novembre) e “Metamorphosis” di Virgilio Sieni (28 novembre). Quest’ultimo sarà protagonista, il 26 novembre, anche della “Danza cieca” in un duetto sulla tattilità con il danzatore non vedente Giuseppe Comuniello.
Il festival sarà “Fuori dal teatro” – con il “Dialogo terzo: In a landscape” del Collettivo Cinetico con la coreografia di Alessandro Sciarroni (Leone d’Oro per la Danza 2019) in scena il 18, 20 e 21 novembre in un palazzo storico da definire – e “Fuoristrada” per ospitare le compagnie emergenti: “Beat” della Compagnia Igor x Moreno e con la direzione di Igor Urzelai & Moreno Solinas, interprete Margherita Elliot (5 dicembre) e un altro appuntamento in via di definizione per il giorno successivo.
Non mancheranno le attività collaterali tra incontri con gli artisti condotti da critici ed esperti del settore, proiezione di film, presentazione di libri a cura dell’Associazione Amici della Biblioteca Ariostea, workshop fotografici e coreografici. Tutto proiettato verso la seconda parte della stagione, che conterrà “tre titoli, tutti di compagnie straniere, di cui una esclusiva internazionale per Ferrara” anticipa Pedroni che mantiene un po’ di suspense sulla sua “ultima stagione a Ferrara”.
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