Comacchio
15 Settembre 2020
Cgil, Cisl e Uil chiedono più pragmatismo e disponibilità alla collaborazione ai futuri amministratori di Bondeno e Comacchio e ricordano il patto sottoscritto a livello provinciale nel 2018

Verso le elezioni: sindacati allarmati dalle “promesse fuori scala” dei candidati

di Ruggero Veronese | 3 min

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Meno proclami roboanti e più progetti pratici e realizzabili. Potremmo riassumere così l’appello dei vertici provinciali di Cgil, Cisl e Uil ai candidati sindaci di Bondeno e Comacchio, i comuni ferraresi che il prossimo fine settimana saranno chiamati al voto e nei quali in queste settimane si stanno consumando accesi dibattiti elettorali.

Dibattiti che secondo i principali sindacati in diverse occasioni hanno sconfinato negli attacchi personali e in “promesse populiste”, in particolare quando l’argomento della discussione è virato su questioni tecniche o non di pertinenza diretta dei Comuni, come nel caso dell’organizzazione delle strutture sanitarie. “Chi si candida – afferma la segretaria provinciale Cisl, Bruna Barberis – ha la responsabilità di fare un’analisi attenta e precisa della situazione, e non di parlare alla pancia degli elettori. Questa provincia rimane il fanalino di coda della regione e tra i diversi Comuni ci sarebbe bisogno di più collaborazione e meno protagonismo”.

I sindacati parlano a entrambi gli schieramenti, con il segretario della Uil Massimo Zanirato a condannare uno “spettacolo indegno” che ha visto episodi di “manifesti elettorali stracciati e insulti sui social network per accaparrarsi qualche voto in più”. Un dibattito che secondo il sindacalista rende più confuso e ideologico anche l’approccio ai temi più delicati: “In questi giorni abbiamo sentito i candidati parlare di problemi che riguardano il governo nazionale o le Regioni, come le politiche economiche e industriali. A Bondeno si discute addirittura dell’apertura di un pronto soccorso, come se si trattasse di una decisione che spetta a un sindaco, e non alla Regione. Proprio in un momento in cui bisognerebbe dare un segnale di coesione e programmazione territoriale, visto che mentre si fanno questi proclami la Conferenza Socio-Sanitaria in cui siedono tutti i sindaci della provincia non ha ancora concordato un piano unitario per la gestione del Covid”.

Insomma: il timore neanche troppo velato dei sindacati è che alle promesse irrealizzabili o “fuori scala” della campagna elettorale faccia seguito una sostanziale stasi, una volta concluse le elezioni e insediate le nuove amministrazioni. Per questo l’appello riprende direttamente il “Patto per il lavoro Focus Ferrara” proposto dagli stessi sindacati nel 2018 e all’epoca sottoscritto da Regione, associazioni di categoria e da tutti i Comuni della provincia, che fissa sette punti cardinali per il territorio ferrarese: dall’applicazione dei contratti collettivi di lavoro alla risoluzione del “gap infrastrutturale” rispetto alle province emiliano-romagnole, che continua a penalizzare il territorio ferrarese e per cui “ci sarebbe bisogno di più collaborazione tra i diversi sindaci”. Ma le proposte riguardano anche le politiche sociali e la programmazione sanitaria, le politiche ambientali e il welfare all’interno dei luoghi di lavoro, “vera innovazione contenuta nel patto sottoscritto coi sindaci”.

“Le proposte contenute in quel patto – è la sintesi del segretario Cgil Cristiano Zagatti –, come nel caso del welfare territoriale, rappresentano anche un’occasione per creare delle nuove economie, dando risposta a nuove richieste di servizi. Ma occorre un progetto amministrativo con una visione più ampia rispetto ai confini dei singoli comuni. Le promesse dei candidati devono trovare la giusta dimensione e non bisogna dimenticarsi del confronto, come avvenuto nel caso della nuova area maxiparcheggio a Bondeno, per la quale non abbiamo avuto alcun piano o programmazione economica”.

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