Economia e Lavoro
11 Settembre 2020
Da lunedì prossimo i vertici termineranno gli incarichi e l'ente verrà commissariato, in previsione dell'accorpamento con Ravenna. Govoni: "Decisione miope e scellerata", e stanzia 690mila euro a fondo perduto per le imprese

Il ‘canto del cigno’ della Camera di Commercio: l’ultimo bando è un finanziamento per il post-Covid

di Ruggero Veronese | 4 min

Leggi anche

Balcani Occidentali: opportunità di business per le imprese

Nuove opportunità di business per le imprese italiane nei Balcani occidentali, con un focus particolare sulla Bosnia Erzegovina: questo il tema dell’affollata iniziativa, promossa e realizzata congiuntamente dalla Camera di Commercio Italo-Bosniaca e dalla Camera di commercio di Ferrara Ravenna

Mauro Giannattasio e Paolo Govoni, rispettivamente segretario generale e presidente della Camera di Commercio

“Che ci commissarino pure, noi restiamo al fianco delle imprese sempre e comunque”.

E’ un intervento in cui non nasconde un filo di emozione quello del presidente della Camera di Commercio di Ferrara, Paolo Govoni, che ha rivolto un duro richiamo al governo per una gestione definita “frettolosa” del processo di accorpamento degli enti camerali italiani, dopo la brusca e improvvisa accelerazione dovuta alla presentazione del ‘Decreto Agosto’.

Come noto dalle cronache nazionali infatti l’esecutivo di Giuseppe Conte ha posto una scadenza precisa al percorso avviato nel 2016 dal governo Renzi: entro 60 giorni dall’approvazione del decreto, le Camere di Commercio con meno di 75mila imprese registrate e non ancora accorpate verranno commissariate.

Una decisione “scellerata” non solo secondo Govoni ma anche per il presidente della Regione Stefano Bonaccini, le giunte comunali di tutta la provincia e la totalità delle associazioni di categoria ferraresi, che alla propria storica contrarietà alle fusioni tra le Camere di Commercio – che porterebbero a potenziali squilibri nei territori, in favore delle province che ne conserveranno le sedi – aggiungono anche un rischio più contingente e immediato per l’economia locale: perdere il principale punto di riferimento per le imprese proprio nel momento in cui le conseguenze del Coronavirus hanno messo in ginocchio migliaia di imprese.

Il bando presentato da Govoni insieme all’assessore a rappresentanti del mondo imprenditoriale e politico (tra cui l’assessore alle finanze ferrarese Matteo Fornasini e il sindaco di Copparo Matteo Pagnoni) potrebbe quindi rappresentare una sorta di ultimo ‘canto del cigno’ per Govoni, il cui mandato scadrà tra pochi giorni (il 14 settembre) e per la Camera di Commercio ferrarese, che ha messo in campo 691mila euro a fondo perduto per le imprese che devono sostenere i costi della messa in sicurezza dei posti di lavoro, quindi per tutte quelle misure che vanno dal distanziamento alla protezione individuale, passando per l’igienizzazione degli ambienti. Il bando coprirà fino al 50% dei costi, fino a un massimale di 5mila euro.

“Altre Camere di Commercio che non sono sottoposte agli accorpamenti hanno investito meno della metà di queste risorse per aiutare le imprese nella gestione del Covid”, afferma Govoni nel ribadire le proprie critiche a una riforma a causa della quale “gli squilibri territoriali aumenteranno e le economie più fragili soffriranno inevitabilmente. Oggi le aziende, soprattutto dopo la pandemia, hanno bisogno di un supporto capillare e dedicato in modo esclusivo e tale dovrebbe essere l’obiettivo del Governo. Con l’attuazione dell’articolo 61 e della fusione permarranno tutte le sedi delle Camere accorpate, nonché il personale attuale e il divieto di corresponsione di emolumenti a consiglieri e presidenti. L’accorpamento non porterà, dunque, a nessun genere di risparmio ulteriore”.

Concetti ribaditi anche da Fornasini e Pagnoni, con l’assessore ferrarese ad affermare che “è importante dimostrare coi fatti, come in questo caso, quanto è importante la nostra Camera di Commercio. Sono molto preoccupato per le conseguenze che questo accorpamento avrà. Fa sorridere che alcuni esponenti politici si dica preoccupato del fatto che in passato non si sia deciso di risolvere il problema, quando per anni tutto questo territorio ha ribadito la propria volontà di mantenere in attività le Camere di Commercio più virtuose, che non possono essere cancellate con un tratto di penna”.

Quale sarà quindi il destino della Camera di Commercio? Il segretario generale dell’ente, Mauro Giannattasio, spiega che ci potrebbe essere ancora un barlume di speranza se il Parlamento varasse le iniziative necessarie.

La sopravvivenza, almeno temporanea, della Camera di Commercio ferrarese potrebbe dipendere da due diversi fattori: l’eventuale inserimento di un emendamento al Decreto Semplificazioni, prima della sua approvazione definitiva, o attraverso la modifica del Decreto Agosto, per il quale devono ancora trascorrere i 30 giorni prima della conversione in legge.

“L’unico modo per contrastare questa decisione miope è la coesione tra i territori – afferma Govoni -, perché questa è una battaglia che non riguarda solo Ferrara, ma tutte le province italiane dove la Camera di Commercio è l’unico vero punto di riferimento per le imprese”.

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com