Eventi e cultura
10 Settembre 2020
Nell'anno in cui gli eventi pubblici pagano il prezzo della pandemia, il festival punta tutto sugli spazi aperti e lancia nuove iniziative

Giardini, giovani, riciclo: Interno Verde sostenibile anche ai tempi del Covid

di Ruggero Veronese | 3 min

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Nell’anno in cui buona parte delle iniziative culturali e sociali paga l’inevitabile (e salato) prezzo delle misure anti-Covid, uno dei principali festival ferraresi non si arrende all’idea di un ridimensionamento e punta addirittura ad ampliare la propria offerta.

Si tratta di Interno Verde, l’appuntamento che tutti gli anni (siamo alla quinta edizione) apre per un fine settimana (sabato 12 e domenica 13 settembre) decine di giardini privati in città, che spesso e volentieri si rivelano dei piccoli gioielli nascosti tra mura e chiostri del centro storico.

Proprio la peculiare natura del festival – completamente all’aria aperta e dedicato al contatto col verde – si rivela infatti la più efficace delle misure di prevenzione dai problemi generati dalla pandemia, in una fase in cui l’attenzione alla salute impone scelte anche drastiche in materia di eventi pubblici.

Rispetto alle scorse edizioni, i giardini potranno ospitare un minor numero di persone alla volta e lo staff del festival controllerà il distanziamento tra i vari gruppi, ma salvo queste (ormai diffuse) precauzioni i visitatori potranno ancora esplorare liberamente parchi e giardini della città.

Ginevra Scipioni e Filippo Marani

Come premesso però in cantiere ci sono anche diverse novità e iniziative parallele, come le gite in barca organizzate per scoprire i giardini sul Po di Primaro, l’infopoint al parco Massari, che entra ufficialmente nelle location del festival, o gli appuntamenti di ‘Interno Verde Notte’, con dieci giardini aperti anche in orario serale per visite più ‘intimiste’ o con alcuni appuntamenti ad hoc. Iniziative che l’associazione ha presentato nella propria sede nel corso di una conferenza stampa dichiaratamente ‘under 30’, in cui oltre all’assessore Alessandro Balboni hanno preso parola anche i giovani collaboratori e tirocinanti che stanno curando il festival.

“Questo è un festival che punta molto sui giovani – spiega Licia Vignotto dell’associazione Il Turco – e quest’anno a causa dei problemi di Unife legati alla pandemia, non è stato facile creare una squadra. La nostra speranza e il messaggio che vogliamo lanciare è che Ferrara possa sempre contare su un grande patrimonio di studenti, che portano un valore aggiunto alla città e in tante iniziative”.

Un messaggio raccolto al volo dall’assessore Balboni, nella “doppia veste di assessore all’ambiente e all’università”, secondo cui il festival ha “il merito di aprire le porte della città e mostrare le bellezze e il verde della città. Come assessore ad Unife sono orgoglioso della presenza e della partecipazione dei giovani universitari in questa iniziativa, In questo momento stiamo aspettando che gli studenti tornino a popolare la città e i primi dati sulle immatricolazioni sono positivi”.

Licia Vignotto e Alessandro Balboni

Proprio dal mondo universitario nasce buona parte delle opere e delle iniziative che troveranno spazio nei giardini: come l’installazione ‘Spiantate’ di Ginevra Scipioni e Filippo Marani nella sede dell’associazione, “una teca per le piante non considerate, spesso denigrate e strappate”, che mette in discussione da un’insolita prospettiva i canoni estetici e ambientali del giardinaggio più tradizionale.

Non mancano poi i progetti di recupero degli spazi cittadini, come quello imbastito dall’associazione di architetti Hpo nella chiesa sconsacrata di piazzetta San Michele per proporre nuovi utilizzi per un luogo centralissimo ma spesso trascurato. Tra i partner del festival anche il Cus Rugby, che metterà in campo – nel vero senso della parola – diversi atleti nella veste di volontari del festival. “Per noi il rugby trasmette dei valori unici – afferma Carlotta Angelini – e siamo felici di indossare la nostra maglia per questa iniziativa”.

Un particolare accento da parte degli organizzatori del festival è stato dato al tema della riduzione dell’impatto ambientale, con diverse iniziative in materia che vanno dall’utilizzo esclusivo di plastica riciclabile per i braccialetti dei visitatori a quello di carta ricavata da alghe lagunari per la stampa dei libri.

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