Attualità
22 Agosto 2020
Zona rossa, arancione e gialla per limitare l'apertura delle attività e la vendita d'asporto. Lodi: "Necessario contro criminalità e ubriachezza molesta"

“Altolà al degrado”, nuova ordinanza anti-alcol

di Elisa Fornasini | 3 min

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Mappata la Ferrara del degrado, entra in vigore oggi la nuova ordinanza per limitare l’apertura dei locali e la vendita di alcol nelle aree considerate più a rischio. Suddivise in tre colori: zona rossa e arancione (in Gad e vie limitrofe, già oggetto di simili provvedimenti nel 2018 e 2019) e la novità della zona gialla, introdotta tra via Arianuova, viale Cavour, San Romano, piazza Travaglio e via Bologna fino a via Mambro.

“Abbiamo allargato il perimetro perché la nota della Questura fotografa attività criminali, due tentati omicidi, rapine, risse e accoltellamenti attorno a esercizi commerciali e artigianali che favoriscono l’abuso di alcol” annuncia il vicesindaco con delega alla sicurezza Nicola Lodi che, analizzando i 23 provvedimenti restrittivi di alcune attività negli ultimi mesi, ha deciso di imporre un “altolà al degrado” a una quarantina di attività tra negozi alimentari, piadinari e kebabbari, anche per evitare assembramenti.

A spiegare le diverse limitazioni, valide dal 21 agosto al 30 settembre, è l’ispettore della Polizia Locale Roberto Talmelli affiancato dal commissario Roberto Accorsi. Nella zona arancione (tra via Oberdan, San Giacomo, Felisatti, Poledrelli, viale Belvedere, via delle Barriere, corso Isonzo, corso Piave, via Rampari, Ticchioni e via Garibaldi) scatta la chiusura dalle 21 alle 6 per gli esercizi di vicinato e le medie-grandi strutture di vendita del settore alimentare e misto.

I laboratori artigianali alimentari e gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande – leggasi piadinerie, kebabberie, bar, ristoranti, pizzerie e circoli privati – devono abbassare le serrande a mezzanotte e non possono vendere per asporto bevande alcoliche e superalcoliche dalle 21 (questo divieto vale anche per le piadinerie ambulanti, in entrambi i casi si può consumare sul posto).

Restrizioni ancora più severe per la zona rossa – “un’area limitata tra via Ortigara, corso Piave, piazzale Castellina, piazzale Stazione, via Battisti, via Nazario Sauro, via Cassoli e IV Novembre, dove si sono registrati gli episodi più gravi” evidenzia l’ispettore Talmelli – dove esercizi di somministrazione e laboratori artigianali devono chiudere alle 23 (invece che alle 24), fermo restando il divieto anti-alcol dalle 21 alle 6.

La “novità più rilevante”, come viene presentata da Comune e Polizia Locale, è l’introduzione della zona gialla, contigua al Gad (via Arianuova da viale Belvedere a via Ariosto, via Comè Tura, via Armari, viale Cavour, via delle Barriere) e al centro storico (lungo l’asse di San Romano, piazza Travaglio, via Bologna sino all’incrocio con via Mambro. Qui per gli esercizi commerciali di vicinato e le strutture di tipologia alimentare e mista fino a 250 mq c’è l’obbligo di chiusura dalle 21 alle 6, ma non ci sono limitazioni per i locali.

I controlli sono affidati, come da prassi, alla Divisione della Polizia Commerciale con pattuglie anche in borghese, Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di Finanza. I titolari che non rispettano le regole sull’orario rischiano una sanzione di 400 euro, ‘ridotta’ a 300 euro per chi vende bevande alcoliche oltre l’orario stabilito, come sancito dal regolamento di polizia urbana. In caso di reiterazione, Comune e Questura possono valutare misure più stringenti.

Ma non si partirà subito con le multe. “I primi giorni saranno di tipo informativo, anche verso le associazioni di categoria, per mettersi in regola poi diciamo basta all’ubriachezza molesta” mette in guardia il vicesindaco. Le zone rossa e arancione sono ormai abituate alle ordinanze anti-alcol, “che hanno dato i loro frutti” assicurano i vigili urbani, mentre potrebbe essere più dura per l’asse giallo. E la Movida sicura? “Ci stiamo lavorando – avverte Lodi -, il progetto riprenderà sicuramente in piazza Verdi e Carlo Mayr”.

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