Attualità
4 Agosto 2020
Il rettore al fianco di Fabbri e Balboni garantisce nuovi servizi sia in via telematica che nelle aule: "Non temiamo un esodo, Ferrara oggi è inserita nei grandi atenei"

Zauli apre l’anno di Unife: “Fondamentali le lezioni a distanza, ma la vera università è dal vivo”

di Ruggero Veronese | 4 min

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“Poter seguire tutte le lezioni a distanza sarà fondamentale per molti fuori sede che non hanno la possibilità di trovare alloggio a Ferrara, ma per tutti coloro che potranno seguire le lezioni in presenza, il nostro consiglio è di vivere appieno le possibilità offerte dall’ateneo”.

È questo il pensiero del rettore Giorgio Zauli, ospite in Comune per presentare il nuovo anno accademico dell’Università di Ferrara al fianco del sindaco Alan Fabbri e dell’assessore ai rapporti con Unife Alessandro Balboni.

Una presentazione che, come si può intuire dalle parole di Zauli, si muove su due diversi fronti: da un lato garantire l’adozione e il potenziamento di tutte quelle misure telematiche necessarie per chi dopo l’emergenza Covid-19, e anche a causa della contrazione economica che il paese sta vivendo, non potrà seguire dal vivo le lezioni universitarie. Dall’altro affrontare gli eventuali dubbi o diffidenze legate alla sicurezza delle aule, all’offerta formativa e a tutto ciò che riguarda le lezioni dal vivo e il rapporto con i docenti, attraverso una serie di nuove soluzioni o iniziative.

Il rettore spiega per esempio che il polo universitario sviluppato negli anni scorsi a Ferrara Fiere diventerà “imprescindibile”, e grazie agli ampi spazi di cui dispone renderà possibile un efficace distanziamento tra gli studenti senza sacrificarne il numero complessivo. Per altri poli, in particolare quando si tratta di palazzi storici come le facoltà di giurisprudenza o architettura, sarà garantito l’utilizzo delle aule, anche se ci potranno comunque essere delle limitazioni negli altri spazi. “In questi giorni – afferma Zauli – ho assistito a un dibattito tra il demagogico e l’inconcludente sulla questione dell’insegnamento a distanza e dell’uso delle aule. È evidente che ci saranno delle problematiche per quanto riguarda alcuni edifici, ma tutti gli studenti che vorranno seguire le lezioni in presenza avranno la possibilità di farlo”.

A questo proposito Zauli annuncia l’introduzione di nuovi appuntamenti settimanali coi docenti, oltre alla presenza di un’unità medica a supporto dell’università per il pronto intervento in caso di emergenze o segnalazioni. L’obiettivo dichiarato del rettore è offrire agli studenti un ‘doppio binario’ – dal vivo e a distanza – per vincere la concorrenza con i modelli di università telematica: “Non dobbiamo essere spaventati di fronte all’anno che si sta aprendo e ai rettori spaventati dalle università a distanza, dico che dovrebbero essere loro a temere noi, visto che siamo in grado di offrire un servizio più completo. Non temiamo alcun esodo rispetto agli anni passati e i numeri che ci stanno arrivando dalle immatricolazioni sono confortanti: in questi anni Unife è cresciuta da 15mila a 23mila studenti, oggi è inserita nel novero dei grandi atenei italiani e vogliamo proseguire in questa direzione”.

Per quanto riguarda il Comune, Fabbri e Balboni assicurano tutto il supporto alle politiche di Unife, anche per quanto riguarda la “creazione di contesti adatti per gli studenti, i trasporti e tutti i servizi di cui gli studenti fuori sede, che sono tre quarti degli iscritti, hanno bisogno durante gli studi”. Fabbri sottolinea in particolare l’avvio della facoltà di agraria, tra gli obiettivi politici del suo mandato, garantendo a questo proposito “il massimo supporto all’università anche per creare contatti e collaborazione col mondo imprenditoriale”.

A proposito della facoltà di agraria, Zauli afferma che in cantiere l’ipotesi di inaugurare un corso anche in biotecnologie agrarie, che sarà più rivolto agli aspetti imprenditoriali ed economici nel contesto agricolo. “Stiamo prendendo accordi con le aziende anche per i tirocini in agraria, oltre a potenziare le attività di tutoraggio in tutte le facoltà, anche attraverso un bando”. E riguardo alle altre attività ‘dal vivo’ il rettore afferma che “non tutte le attività possono essere svolte in remoto, penso ad esempio ai laboratori, alle tesi sperimentali, ai dottorati di ricerca, alle esercitazioni o a tipi di formazione specifica. E per gli studenti è sempre importante poter vivere l’esperienza universitaria confrontandosi a vicenda, anche nelle aule studio o in altri spazi di socializzazione”. Per sintetizzare – forse troppo – il tutto, potremmo dire: da lontano si può, ma dal vivo è meglio.

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