Attualità
27 Luglio 2020
Nessun saluto romano o coro fascista all'evento spostato da Spazio Grisù dopo le polemiche dei giorni scorsi

Sköll, tanto rumore per nulla: nessun eccesso o contestazione al concerto

di Ruggero Veronese | 2 min

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Nessuno scontro, nessun inno fascista, nessun saluto romano dal pubblico. Dopo le polemiche dei giorni scorsi scivola via senza particolari problemi o preoccupazioni il concerto nel sottomura di via Ticchioni di Federico Goglio, in arte Sköll, cantautore che ha sollevato proteste tra partiti e militanti di centrosinistra per le sue posizioni politiche esplicitamente di di destra, e in particolare per essere stato processato (anche se poi assolto) per aver fatto un saluto romano a una manifestazione politica.

Proteste talmente rumorose da spingere gli organizzatori a cambiare la sede del concerto, previsto in origine a Spazio Grisù. La serata in realtà si rivela decisamente più tranquilla di quanto molti avessero temuto: dopo la presentazione pomeridiana del suo libro dedicato allo scrittore giapponese Yukio Mishima, “Ultimo samurai”, attorno alle 22 Goglio imbraccia la chitarra nel tratto di sottomura accanto alla sede di Azione Universitaria e suona una quindicina di canzoni, circondato da una settantina di persone tra cui l’assessore alle politiche giovanili Alessandro Balboni.

Da parte del cantante solo un rapido riferimento alle polemiche dei giorni scorsi, quando nel presentare un pezzo a metà concerto afferma che “anche solamente la presenza, a prescindere da quello che uno può cantare, può essere motivo per non essere benvoluto, ma è capitato anche questo in questi anni”. Le canzoni più politiche trattano soprattutto il periodo della prima Guerra Mondiale, e in particolare gli episodi più “eroici” dei soldati italiani sul fronte, o il pensiero di scrittori o artisti italiani del novecento, D’Annunzio in primis, con alcuni riferimenti ai concetti nazionalisti di Mishima di cui Goglio aveva discusso nel pomeriggio.

Il concerto vede anche una cospicua presenza di forze dell’ordine a presidiare l’area, almeno in proporzione alla quantità di pubblico: dopo le polemiche dei giorni scorsi la preoccupazione era quella di possibili contestazioni o scontri. Durante la serata un piccolo gruppo di militanti antifascisti passa davanti all’area del concerto, ma mantenendo le distanze e senza far salire la tensione. Riguardo alle polemiche dei giorni scorsi, il pubblico si mostra in parte deluso, ma in parte vede il bicchiere mezzo pieno: per alcuni ‘l’allontanamento’ da Spazio Grisù è “una grossa occasione persa per dimostrare più apertura a Ferrara”, mentre altri apprezzano il fatto che “è la prima volta che si fa un evento pubblico in questo tratto di mura, e sarebbe un’esperienza da ripetere”.

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