Attualità
3 Luglio 2020
La replica al "terribile attacco a me e al maestro Roberto Longhi". Conflitto di interessi in Castello? "Vorrebbero privare Ferrara di una grande collezione"

Sgarbi furioso contro Piazza Verdi e Ranieri Varese

di Elisa Fornasini | 2 min

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Una “singolare azione di violenza contro la storia dell’arte”, un “terribile attacco al maestro Roberto Longhi nel cinquantesimo anniversario della morte”, un “insulto all’arte ferrarese e alla città di Ferrara”. Sono solo alcuni dei contrattacchi sferrati da un Vittorio Sgarbi più scatenato del solito nei confronti del professor Ranieri Varese e dell’associazione Piazza Verdi rappresentata dall’ex assessore Alberto Ronchi e dall’ex consigliera dei verdi Barbara Diolaiti.

Il primo, ‘reo’ di aver esternato la propria opinione sul fatto che “il presidente di Ferrara Arte dimostra di non conoscere la storia dell’arte”, viene definito da Sgarbi un “vecchio studioso invidioso” che “sferra un terribile attacco a me per attaccare Longhi, che vede nel mese di settembre l’affresco fondamentale di Ercole de’ Roberti. Negare questa attribuzione, ritenendo che sia troppo giovane per agire a Schifanoia, distrugge riferimenti significativi con indicazioni false ed è la prova di un livello così basso e malinconico che fa venire voglia di fare le cose altrove”.

I secondi, presentati come “sconcertanti personaggi della vecchia politica che non si rassegnano di essere spariti in quanto mai esistiti”, sono reduci da una conferenza stampa – “basata su astio personale e politico” commenta Sgarbi – in cui chiedono di annullare la convenzione tra Comune di Ferrara e Fondazione Cavallini Sgarbi a causa di un “conflitto di interessi” per la mostra in Castello.

Vorrebbero privare Ferrara di una grande collezione, costituita dalla mia famiglia negli anni e onorata con l’esposizione al Louvre della più importante opera presente a Ferrara, il busto di San Domenico di Niccolò dell’Arca, dal 10 ottobre al centro della mostra dedicata alla scultura italiana “Corpo e Anima””.

Un Vittorio Sgarbi senza freni, in occasione della presentazione dei “Pittori fantastici” al Pac, che respinge con forza le accuse di Varese di non aver titoli accademici – “sono stato chiamato per chiara fama come professore ordinario all’università di Perugia ma non ho potuto esercitare perché sono diventato parlamentare” – e in generale la messa in discussione di tutta la sua collezione: “Ci sono almeno 200 opere dell’Officina Ferrarese attribuite da Longhi e pubblicate non da me, della cui provenienza ferrarese è certa come i capolavori di Bastianino, Bononi e Garofalo“.

E rivendica “l’operazione logica” di “esporre la sua collezione a Ferrara, per arricchire un Castello vuoto: tutti mostrerebbero ringraziamento e plaudirebbero al ritorno delle opere in città, invece qui si fa polemica con personaggi di cui Ferrara dovrebbe liberarsi. Mi fa venire voglia di trasferire questa fondazione ad Ascoli Piceno, dove me la chiedono da tempo”.

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