Attualità
24 Maggio 2020
I locali avviano un servizio di vigilanza. Il vicesindaco e Fornasini: “Non vogliamo essere repressivi, ma serve l’aiuto di tutti”

In piazza Ariosta la ‘movida responsabile’. Lodi: “Se funziona, l’ordinanza durerà poco”

di Ruggero Veronese | 3 min

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Un’alleanza tra le attività commerciali per consentire una ‘ripresa responsabile’ della movida e dei momenti di relax tra i ferraresi. È questa l’idea lanciata dai principali locali che si affacciano su piazza Ariostea (Bar Jolly, Bar Ariosto e Bar Ludovico), che per supportare i controlli e l’ordine pubblico nella ‘Fase 2’ dell’emergenza Coronavirus hanno dato il via a un servizio di vigilanza privata che vigilerà sul rispetto delle norme nelle distese dei locali.

Una decisione supportata dalla pubblica amministrazione, con il vicesindaco Nicola Lodi e l’assessore al commercio Matteo Fornasini ospiti della presentazione, e scaturita per certi versi anche dalle polemiche social dell’ultimo weekend, sull’affollamento che si era venuto a creare in piazza Ariostea dopo la sua riapertura al pubblico. Polemiche che tuttavia – è bene ricordare – non riguardavano le distese dei locali ma la parte pubblica della piazza.

Un problema che in ogni caso i locali di piazza Ariostea puntano a prevenire, avviando un servizio di vigilanza con l’agenzia ferrarese Securfox: “In un momento come questo, in cui bisogna cercare di darsi una mano a vicenda – spiegano i titolari delle attività -, le attività economiche possono aiutare gli enti pubblici a far rispettare le buone norme”. La sorveglianza, afferma Matteo Benea di Securfox, punterà soprattutto a spiegare ai clienti dei bar le loro eventuali infrazioni, e sarà supportata dalle forze dell’ordine per ogni evenienza.

L’auspicio del Comune è che l’esempio delle attività di piazza Ariostea venga seguito anche da altre attività che si affacciano sugli spazi pubblici, come in centro storico e nei parchi, e che la situazione consenta una revoca in tempi rapidi dell’ordinanza che impone la mascherina negli spazi aperti. “L’ordinanza è contingibile e urgente – afferma Lodi – e se le nostre iniziative e quelle dei privati funzionano non durerà molto e potremo iniziare a togliere le mascherine. L’idea di queste attività va nella direzione giusta. Non vogliamo fare azioni repressive, ma la polizia locale in questo momento non può controllare il 100% della città e serve l’aiuto di tutti”.

Anche Fornasini non nasconde la speranza che l’iniziativa di piazza Ariostea venga replicata da altre attività, anche in vista delle nuove concessioni di spazi pubblici, che hanno preso il via per consentire anche ai locali oggi più penalizzati di affacciarsi su un’area all’aperto. “È un esempio di movida intelligente e in questi giorni stiamo discutendo anche con i titolari di altri locali, come quelli di via Carlo Mayr e piazza Verdi, di iniziative comuni. Abbiamo già ricevuto oltre 100 richieste di ampliamento attraverso i moduli online e lunedì mattina è lunedì mattina ne dobbiamo discutere. L’idea è quella di usare i parchi e le piazze pubbliche per creare nuove possibilità all’aperto”.

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