Attualità
15 Marzo 2020
Anche l'Ausl si associa ma richiama tutti, ciascuno nel ruolo ricoperto, al rispetto delle informazioni che ammette di fornire non sempre complete e aggiornate

Coronavirus e paradossi, l’appello dei sindaci per una corretta informazione

di Mauro Alvoni | 4 min

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E’ a causa della pubblicazione delle generalità della prima vittima ferrarese contagiata dal Coronavirus, da parte di un quotidiano locale, che tutti i sindaci della provincia di Ferrara si sono uniti in un appello “per una corretta informazione”, rivolgendosi alla stampa locale.

Con tutto il rispetto per il quotidiano in questione, è un modo di concepire l’informazione che nemmeno noi condividiamo, né dal punto di vista umano che deontologico, nell’attesa fra l’altro di conoscere se la vera causa del decesso sia da attribuire al Coronavirus o ad una serie di concause.

Non si può ignorare tuttavia che l’appello dei sindaci suoni oggi come una sorta di paradosso. Hanno infatti utilizzato le loro pagine Facebook o quelle dei rispettivi Comuni sui social come canali istituzionali per comunicazioni sui contagi da Coronavirus, facendo in qualche caso confusione con i dati, effettuando dirette video per informare i cittadini ancor prima dei bollettini ufficiali dell’Azienda Usl, o per anticipare ordinanze non ancora firmate, e ora lanciano pubblicamente l’appello “per un’informazione corretta in questa fase di emergenza” e “per garantire ai cittadini una comunicazione corretta e quanto più possibile precisa”, ritenendo peraltro che “degli aspetti di carattere sanitario relativi al numero dei tamponi effettuati per la ricerca del Coronavirus, dei positivi, dei ricoverati e delle loro condizioni di salute e allo stesso modo dei guariti, debba occuparsi direttamente, e con ufficialità, l’Azienda Sanitaria Locale nelle modalità e con i termini che riterrà opportuni”.

Il paradosso dell’appello sta nel fatto che sia esplicitamente rivolto alla stampa “affinché vengano utilizzati toni congrui alla delicatissima situazione”, perché “in questo momento la diffusione di notizie non ufficiali, anche in forma di anticipazione, l’enfasi eccessiva su aspetti relativi alla malattia o la ricerca, a tutti i costi, del dettaglio che può fare notizia, anche in violazione dei diritti alla privacy, non sono di aiuto”. Ed è un paradosso perché molto spesso le anticipazioni sui contagi nei rispettivi Comuni sono state fornite dagli stessi sindaci con i loro post o dirette su Facebook, costringendo così i professionisti della comunicazione (ovvero la stampa) a “spulciare” pagine di social per cogliere la provenienza dei tamponi positivi, provenienza peraltro che nei bollettini estremamente sintetici dell’Ausl viene omessa.

All’Ausl, tuttavia, non è stato lanciato nessun “accorato appello” dai sindaci, tantomeno risulta, almeno pubblicamente, che l’Ausl di Ferrara abbia fatto appello al senso di responsabilità dei primi cittadini nel diffondere in ordine sparso notizie ai cittadini, senza alcun coordinamento.

E’ l’Ausl stessa poi, a breve distanza dall’appello dei sindaci della provincia, a unirsi a loro “per ribadire l’importanza di una corretta informazione in questa delicata fase di emergenza”. Anche se nelle parole del direttore generale Vagnini si coglie il senso di un richiamo più generale che chiama in causa i primi cittadini stessi: “Per questo motivo – dichiara infatti  Vagnini – a seguito di quanto pubblicato in questi giorni ed in particolare nelle ultime ore sulla stampa locale, social media ecc, l’Azienda Usl ritiene doveroso richiamare tutti, ciascuno per il ruolo ricoperto, al rispetto dell’informazione, ponendo la massima attenzione al rispetto dei dati sensibili. Le esigenze di cronaca non possono, infatti, per nessun motivo prevalere sul rispetto della dignità umana delle persone, purtroppo coinvolte in prima persona in questa emergenza sanitaria (siano essi pazienti, famigliari ed anche operatori sanitari)”. Ed è sempre Vagnini ad ammettere l’incompletezza delle notizie ufficiali fornite, perché “la complessità della situazione che stiamo affrontando, rende sempre più difficoltoso dar seguito alla volontà – nostra prima di tutti – di fornire informazioni complete ed aggiornate ai cittadini ed una continua rincorsa “al caso”, “al dettaglio”, alla “notizia” non deve però far porre in secondo piano il rispetto dei dati sensibili delle persone. Questo atteggiamento, in una situazione come quella odierna, può avere ripercussioni anche sul profilo psicologico e sociale non solo dei pazienti coinvolti ma di tutta la collettività”.

Tornando ai sindaci, il loro appello si conclude con un impegno, quello cioé di “gestire una comunicazione misurata e condivisa sotto tutti i profili, ad agire in modo concertato e armonico”, chiedendo nello stesso tempo “un identico impegno a tutti gli organi di comunicazione degli enti coinvolti nella gestione della crisi nonché alle testate giornalistiche locali e nazionali”.

Anche noi di Estense.com, a questo punto, lanciamo un “accorato appello” a tutti gli enti e istituzioni preposte alla tutela della salute e al governo delle comunità: coordinatevi al meglio, e meglio, in questa delicata fase, per fornire ai media e alla comunità un’informazione accurata e per quanto possibile possibile completa, ovviamente nel rispetto della privacy e della dignità delle persone, aiutando così la stessa stampa a non dover inseguire le notizie lanciate in ordine sparso, con il rischio, umano, di incappare in qualche imprecisione.

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