Politica
10 Marzo 2020
Il sindaco spiega che verranno chieste deroghe all'ordinanza per l'assistenza ad anziani e minori con disabilità, e chiede ai giovani di fermare la movida

Coronavirus: il punto della situazione di Fabbri nel primo consiglio a porte chiuse

di Ruggero Veronese | 4 min

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Parole forti quelle del candidato sindaco del centrosinistra che, fiancheggiato da tutti i consiglieri di opposizione e dalla candidata Elajda Kasa, attacca il sindaco Alan Fabbri e tutta la maggioranza non solo per la cartellonistica presente in tutta la città, quanto per l'utilizzo del fondo di riserva per finanziare attività per le quali non capisce il criterio di urgenza applicato

Sala chiusa al pubblico e consiglieri comunali sparpagliati a distanza di sicurezza, con due file di banchi aggiuntive per aumentare la distanza tra l’uno e l’altro. Non poteva che svolgersi in queste condizioni il consiglio comunale di Ferrara, focalizzato sull’emergenza Coronavirus e che ha visto il sindaco Alan Fabbri esporre una lunga relazione sull’attuale situazione nel territorio comunale e sui provvedimenti che l’amministrazione ha preso o è in procinto di prendere per fronteggiare i rischi di contagio.

Il sindaco parte da un riepilogo dei casi sospetti o confermati di Coronavirus da venerdì scorso a domenica, con un totale di 53 persone messe in quarantena (41 delle quali nella sola giornata di domenica), 12 persone in sorveglianza senza isolamento e due persone ricoverate per possibili sintomi di Coronavirus (come i problemi repsiratori) ma che sono risultate negative al tampone. In provincia sono stati confermati sette casi di Coronavirus, uno dei quali è emerso proprio in giornata all’ospedale del Delta.

Fabbri passa poi al tema delle normative entrate in vigore negli ultimi giorni, e in particolare il decreto del presidente del Consiglio di sabato notte e la successiva ordinanza del presidente della Regione Bonaccini, che amplia o intensifica alcune limitazioni o divieti. “Per chiarezza – spiega il sindaco – abbiamo interpretato questi testi con i nostri uffici e dirigenti, in accordo con la regione Emilia-Romagna che si è resa molto disponibile. Ci siamo sentiti sabato notte con l’assessore Calvano, che ringrazio, e col segretario Baruffi per dare linee guida il più chiare possibile ai cittadini”.

Le normative in questione sospendono quindi tutte le attività congressuale, manifestazioni culturali e teatrali, i cinema, le sale giochi, le discoteche e sale da ballo, musei, biblioteche, complessi monumentali, archivi, asili nidi, materne, scuole di ogni ordine e grado e le università. Sono sospese le cerimonie civili e religiose e l’Anci ha confermato la sospensione di matrimoni e funerali. Per quest’ultimo, doloroso, caso sarà consentita solo una benedizione al cimitero, durante la quale i parenti del defunto dovranno rispettare le distanze di sicurezza e non verrà svolta la messa di commiato.

L’ordinanza di Bonaccini stringe ulteriormente la presa e dispone la chiusura di palestre, piscine, centri termali, centri benessere e centri ricreativi. Fabbri spiega che sono in corso contatti con la Regione per chiarire se i divieti coinvolgeranno anche i servizi per anziani con particolari fragilità fisiche o psicologiche, con la possibilità di chiedere una deroga al governo per queste situazioni. Discorso simile vale anche per i minori portatori di disabilità, in particolare psicologica come i ragazzi affetti da autismo: “Abbiamo dato indicazione all’Asp e ai servizi scolastici – afferma il sindaco – di derogare alcuni servizi per andare incontro ai casi più gravi: insieme all’assessore Coletti stiamo lavorando per dare una prima risposta ai 50 casi più gravi e alle loro famiglie”.

Passando al capitolo economia e impresa, il sindaco spiega di aver incontrato al termine della scorsa settimana le categorie commerciali e imprenditoriali, pur sottolineando che “ovviamente oggi la situazione è cambiata molto considerato il panorama complessivo”. Fabbri spiega che dall’incontro è emersa la volontà di “realizzare un questionario da sottoporre agli imprenditori, per cercare di avere una panoramica generale che ci dia la possibilità, una volta usciti dall’emergenza, di destinare le risorse nel modo più corretto possibile”.

La parte conclusiva della relazione è dedicata alle azioni messe in campo per la prevenzione nella pubblica amministrazione: Fabbri spiega che l’amministrazione ha ordinato 55 schermi protettivi per gli sportelli pubblici, che saranno consegnati in settimana, 90 dispenser di varie dimensioni di disinfettante per le mani che verranno posizionati negli accessi degli uffici pubblici per il pubblico e per il personale, parte dei quali sono già stati installati la settimana scorsa. Tra le ordinazioni anche 9mila guanti monouso e Fabbri aggiunge che l’amministrazione sta valutando l’acquisto di mascherine per la protezione. “L’obiettivo è disporre anche di scorte in magazzino per le situazioni di necessità – afferma Fabbri -. Stiamo chiedendo vari preventivi ma siamo in un momento in cui oltre che coi tempi burocratici bisogna fare i conti con la grande richiesta di questi prodotti da ogni parte d’Italia”.

Il sindaco accenna anche a due notizie di stretta attualità legate all’emergenza Coronavirus: la prima è la rivolta in carcere iniziata proprio poche ore prima dell’inizio del consiglio comunale, di cui Fabbri ha dato notizia al consiglio prima di abbandonare l’aula per un colloquio col prefetto proprio per discutere di questa situazione. La seconda è riguarda il tema della movida notturna a Ferrara, di cui si è discusso negli ultimi giorni dopo che proprio il sindaco aveva pubblicato una foto della ressa di giovani in piazza Verdi. Il sindaco ha sollecitato maggioranza e opposizioni – che hanno accolto la richiesta con favore – di spiegare il più possibile ai giovani i possibili rischi legati in questo particolare momento agli assembramenti numerosi, per cercare di disincentivare il più possibile simili situazioni.

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