Economia e Lavoro
29 Gennaio 2020
Circa 200 milioni i finanziamenti erogati nel 2019. E per supportare la città si valuta la creazione di due studentati per gli universitari

La ‘banca del territorio’ secondo Bper: “Non ci sarà una fondazione, ma interventi mirati”

di Ruggero Veronese | 4 min

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Supporto costante alle iniziative sociali e culturali del territorio e competenze specifiche nelle eccellenze economiche della provincia estense: sono questi gli elementi su cui puntano i vertici del gruppo bancario Bper per raccogliere definitivamente il testimone di Carife, affermando così il ruolo di ‘banca del territorio’ interpretato per decenni dalla vecchia Cassa di Risparmio.

I dirigenti della sezione Emilia Est di Bper (che racchiude i territori di Ferrara e Bologna) hanno infatti presentato alla stampa la “nuova struttura organizzativa” della banca sul territorio estense, e colto l’occasione per fare un bilancio delle attività del gruppo dopo l’acquisizione di Carife e per anticipare i prossimi obiettivi e iniziative sul territorio.

Un discorso in cui, come premesso, si incrociano due tematiche distinte: da un lato l’attività bancaria vera e propria, che vede Bper chiamata in qualche modo a sopperire alla ‘crisi del credito’ che con l’avvento della crisi economica e dei problemi di Carife ha creato non poche difficoltà a imprese e privati ferraresi.

Dall’altro le attività che potremmo definire di ‘supporto al territorio’, ovvero le sponsorizzazioni e gli investimenti in eventi culturali, sportivi e attività sociali. “Essere banca del territorio – afferma il direttore dell’area Emilia Est, Paolo Barchi – per noi significa saper ascoltare le sue necessità e aiutare a risolverle. Nel territorio ferrarese ci sono importanti realtà che si occupano di settori come la pesca, l’agricoltura o il turismo e per noi è importante avere consulenti specializzati in questi ambiti per interpretare al meglio le esigenze del territorio”.

Da sinistra: Monica Lorenzetti, Paolo Barchi, Eugenio Tangerini

Per quanto riguarda il supporto alle iniziative esterne, la grande differenza rispetto al periodo di Carife è senza dubbio l’assenza di una fondazione, che ai tempi della cassa di risparmio si occupava di questo genere di attività.

Dopo aver premesso che Bper da statuto non è associata ad alcuna fondazione, il responsabile alle relazioni esterne Eugenio Tangerini afferma che sarà la banca stessa a intervenire in prima persona: “Non ci sarà una fondazione Bper, ma una serie di interventi mirati sul territorio”.

Sponsorizzazioni e contributi a parte, un primo esempio in questo senso potrebbe riguardare la creazione di due nuovi studentati per gli iscritti a Unife.

“A Ferrara – spiega Barchi – c’è una carenza endemica di alloggi per studenti e stiamo discutendo con il vescovato per finanziare la ristrutturazione di un ex convento di suore a Ferrara che potrebbe diventare un alloggio per universitari. È un’idea che stiamo maturando anche per un palazzo di proprietà della banca dietro alla sede di corso Giovecca (in via del Gambero, ndr), dove stiamo terminando le pratiche per una trasformazione in alloggi”.

A proposito della sede di corso Giovecca, i dirigenti Bper spiegano che in questo momento ospita alcuni dipendenti della sezione ‘centrale’ di Bper che si occupano di supporto amministrativo ai colleghi del reparto Emilia Est, ma che la banca è aperta a possibili offerte. “Non ci risultano richieste ufficiali – afferma Tangerini -, ma se arriveranno saranno valutate”.

Tornando all’attività bancaria, i vertici di Bper si mostrano soddisfatti dell’entità di credito messa a disposizione per il territorio estense e puntano a un ulteriore aumento nel 2020.

“Durante il 2019 – spiega la responsabile dell’area manager di Ferrara, Monica Lorenzetti – sono stati erogati 200 milioni di euro a privati e imprese. Questo dimostra la capillarità del finanziamento, se consideriamo che nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di importi di alcune decine di migliaia di euro”. Di questi 200 milioni di euro, 45 sono impegnati in mutui alle famiglie.

A calare negli anni scorsi è il numero di filiali: 45 nella provincia estense (di cui 11 a Ferrara), contro le 105 che Carife aveva in funzione durante nel momento pre-crisi. Il primo taglio nel 2014 le ridusse a un’ottantina, dopo l’acquisizione da parte di Bper si passò a circa 60, fino alle 45 attuali.

Secondo Lorenzetti e Barchi si è trattato però di un processo naturale di “ottimizzazione” in un momento in cui i servizi di home banking hanno eliminato molte richieste agli sportelli, aggiungendo che in ogni caso “oggi non è più in programma alcuna chiusura”, e di conseguenza alcun esubero per i circa 350 dipendenti attualmente in servizio in provincia.

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