Indiscusso
16 Gennaio 2020

L’ambiente a fondo pagina

di Marzia Marchi | 3 min

Carini! Carini quelli del Film Festival che scelgono il tema dei cambiamenti climatici. Scusate ma il termine è l’unico adeguato per mettere a fuoco la modalità in cui in questa città, Regione, Paese si sceglie di affrontare la drammaticità dei cambiamenti climatici e dell’inquinamento, che fa mettere l’emergenza smog tra le notizie del Tg di prima serata.

Tempo di elezioni regionali e una parolina sull’ambiente non manca né a destra né a manca! Una parola a fondo pagina ovunque, postille, nonostante le centraline di tutta la Regione gridino all’emergenza sforamento da prima delle vacanze di Natale, in cui l’unica preoccupazione pareva far arrivare i clienti più vicini al negozio con qualsiasi mezzo!

Nonostante i medici – di ieri l’esternazione del pneumologo dott. Potena a Ferrara – gridino all’emergenza sanitaria che affligge la popolazione. Nonostante le ordinanze che ammettono formalmente l’esistenza – anche politica – del problema! Nonostante tutto questo mi capita di entrare negli uffici della Camera di Commercio e vedere i termostati impostati a 27° e ovviamente le finestre aperte. Mi capita di incontrare quattro (4) auto a motore accesso in sosta nell’arco dei 500 metri  durante i venti minuti di passeggiatina col cane. Mi capita di imbattermi in gente che abbandona senza vergogna rifiuti e mozziconi a terra.

Quisquilie, direte, mentre l’Australia brucia ma è proprio da queste che si vede la deriva di un popolo. Se i lavoratori che installano la “fibra” per il digitale lasciano impunemente per strada centinaia di ritagli di plastica che finiscono in fogna che politico ci potrà mai rappresentare?? Se il SUV è il corredo indispensabile di una vita da lavoro frustrante, normale che si proponga una nuova autostrada, magari anche per andare al mare, a pedaggio, of course, perché come abbiamo visto con la privatizzazione dei beni statali non è affatto migliorata la manutenzione delle infrastrutture, che continuano a collassare una dietro l’altra. Ma invece di prendere atto della tragedia si pensa a nuove costruzioni. La Cispadana non finita come strada a
scorrimento veloce (sulla quale alternativa c’era già da riflettere) oggi deve trasformarsi in una nuova autostrada perché qualcuno crede ancora che consumo di suolo equivalga a progresso o sviluppo. E così invece di ripristinare una ferrovia per trasportare con comodità i turisti della domenica su un treno a grande capienza si pensa di inscatolarli come sempre nelle
loro vetturette sulla nuova autostrada per il mare.

Mazziati e cornuti dicono da qualche parte: avremo la stessa infrastruttura intasata ma a pagamento! Ah certo poi c’è l’idrovia, una bufala incartata da vent’anni, in cui gli unici soldi spesi hanno portato ad interventi sostanzialmente dannosi, vedi l’imbocco del Porto Canale a Porto Garibaldi. Se digitate su google politica ambientale vicino al nome dei candidati
regionali escono le stesse identiche parole di circostanza, addirittura collegato al nome della signora candidata non compare nulla, se non gli estremi di una polemica con altri candidati! Nei fatti restano ordinanze prive di senso e di controllo che vietano i barbecue d’inverno, negli uffici pubblici nessuno controlla il livello delle emissioni da riscaldamento, le auto tornano
ad affollare anche i centri storici, gli alberi vengono abbattuti ogni volta che fa comodo senza che nessun serio piano di piantumazione sia organizzato e nell’acqua dei fiumi e dei mari finisce di tutto. Né il fuoco australiano, né l’acqua alta a Venezia, né il disboscamento amazzonico sembrano in grado di distogliere le masse dalle consuete ordinarie preoccupazioni e nel rapporto con la politica vince il bisogno di rassicurazione che qualcun altro non verrà a usurpare quell’apparente benessere che si crede conquistato per sempre.

Quindi sì sono carini i ragazzi di Fridays for future che gridano la loro preoccupazione ma sono ragazzi, cui dare la pacca sulla spalla in attesa che capiscano come funziona davvero il mondo, intanto si va tutti al FilmFestival sul climatechange!

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