Si sente come se gli avessero dato il benservito. Dopo sei anni di onorato servizio in cui ha reso Ferrara una tra le città più accessibili d’Italia. Dopo una campagna elettorale in cui era stato promesso un potenziamento del suo ufficio che ora si trova sguarnito della figura principale. Dopo la perdita di un punto di riferimento delle associazioni che si occupano di disabilità nella lotta per l’abbattimento delle barriere architettoniche.

Parliamo di Fausto Bertoncelli, responsabile dell’Ufficio Benessere Ambientale del Comune di Ferrara, tagliato dalla giunta Fabbri che ha deciso di non rinnovargli il contratto in scadenza il 31 dicembre. Una scelta più politica che tecnica, verrebbe da dire, inaspettata ma non imprevedibile per una figura che non ha mai accettato compromessi, prima e dopo il cambio di amministrazione.

I risultati conseguiti dal 2013, anno di apertura dell’ufficio, parlano per lui: da una indagine realizzata dall’Anmil (Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro) nel 2016, Ferrara è risultata una tra le città italiane più accessibili e visibili per le persone disabili. Due anni dopo l’Inu, Istituto Nazionale di Urbanistica, ha selezionato l’Ufficio Benessere Ambientale come una case history da replicare in tutti i Comuni italiani.

Risultati considerati da più parti straordinari ma che a quanto pare non sono bastati per confermare il posto del dipendente regionale, in comando nel municipio estense, che dal 7 gennaio entrerà in servizio all’ufficio agricoltura della Regione nella sede locale di viale Cavour. A cavallo dell’anno è previsto un incontro di ‘conciliazione’ con il sindaco ma è difficile che venga trovata un’intesa.

Mentre fioccano i messaggi di solidarietà nei confronti di Bertoncelli – in più di uno puntano il dito verso la polemica sui parcheggi a pagamento per disabili innescata due anni fa da Nicola Lodi, al tempo responsabile della Lega e ad oggi vicesindaco – non viene visto di buon auspicio l’arrivo di un nuovo tecnico da Granarolo, che ha vinto la selezione, in un momento in cui anche il collega Roberto Vitali ha richiesto la mobilità.

Il timore è di uno svuotamento dell’ufficio, con conseguente limitazione delle funzioni trasversali su tutti i settori della pubblica amministrazione (sport, cultura, turismo, lavori pubblici, commercio…). O comunque minori controlli sui contrassegni per invalidi, un tema caro a tutte le associazioni inserite nel Comitato Ferrarese Area Disabili. Disagi che lo stesso Bertoncelli vive quotidianamente in prima persona.

“Mi auguro che il lavoro fatto fino ad oggi possa essere un riferimento per chi proseguirà il lavoro” è l’auspicio di Bertoncelli, che si dice “a disposizione h24 delle associazioni per migliorare e promuovere la cultura dell’accessibilità e l’inclusione sociale”, ma non disponibile a eventuali consulenze richieste dagli amministratori, che non gli hanno comunicato di persona che “non farò più parte della “squadra” del Comune di Ferrara”.

“Ho sempre cercato di dare il mio contributo al fine di rendere l’accessibilità e l’abbattimento delle barriere architettoniche un tema più moderno, più vicino ai bisogni reali delle persone, pur mantenendo sempre la via tracciata dalle norme nazionali” è il commento lasciato dal tecnico durante l’ultimo brindisi in municipio, con la constatazione  che “i risultati e i riconoscimenti ottenuti sono stati soprattutto quelli delle associazioni delle persone con disabilità e dei singoli ai quali abbiamo risolto problemi spesso insormontabili se affrontati da soli”.