Una bella storia da 25 Aprile. Ci sarà una pietra d'inciampo in ricordo di Aladino Govoni. Aladino Govoni, figlio del poeta Corrado Govoni, prima militare e poi partigiano, fu una delle vittime dell'eccidio delle Fosse Ardeatine ed è stato insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria
Cooperativa Serena organizza un convegno dedicato alla violenza di genere. L’evento "Educare i piccoli all'empatia" si terrà all'ex Teatro Verdi di Ferrara lunedì 29 aprile
Presentato nella sala degli Arazzi della residenza municipale di Ferrara la 50a edizione del Giro delle Mura. Il Giro podistico delle Mura di Ferrara taglia un importante traguardo: 50 edizioni per un evento che ha visto la partecipazione di tantissimi campioni del mezzofondo locale e nazionale
Al sindacato Fials non piace affatto il progetto "Control Room" delle due Aziende Sanitarie ferraresi, che chiama con accezione negativa il "Grande Fratello in sala operatoria", segnalando a tal riguardo il malumore tra i professionisti coinvolti
“La meglio gioventù” parte da Ferrara ed arriva nelle case degli italiani. Il liceo scientifico ‘Roiti’ di Ferrara è comparso infatti ieri pomeriggio (24 aprile) sulla trasmissione “Ore 14” condotta da Milo Infante su Rai 2
La bicicletta: un omaggio al veicolo simbolo di Ferrara e a un suo grande amico, Flavio Mari. “Biga, “Spìciula”, “Cìcla”, “Generosa”, “Cavallo d’acciaio”,”Bicicléta”,”Bigòn”, “Biciclòn”. Così le ricordava lo scrittore Flavio Bertelli nel suo bellissimo libro che le dedicò “Mi, la guèra e la biciclèta”. Se non lo avete letto, ve lo raccomando. Credo che in Biblioteca Bassani (o in altre a Ferrara) ci sia. Nella nostra città abbiamo più o meno un paio di biciclette pro capite. Sarebbero tre, ma una ci è stata rubata (capita quasi a tutti, purtroppo).
Le immagini che ha trovato l’amico Roberto Gamberoni, assemblate nel filmato, spaziano dalle più antiche alle modernissime. A metà, delle fotografie, troverete effigiato Flavio Mari, con uno dei suoi preziosi cimeli. Flavio è personaggio eccezionale, pur essendo stato “budgàr salumiér” è da sempre appassionato collezionista e perfino assemblatore e riparatore delle amate biciclette. Ci sono foto di alcuni suoi “tesori” e di una vetrinetta ricolma di accessori e pezzi di ricambio storici.
Il sogno di Mari consiste nel poter realizzare un museo del velocipede. Gli auguro di riuscirci. Anche io nutro un enorme amore nei confronti della “Biga”, nonostante i miei quasi ottant’anni, mediamente percorro in “spìciula” circa dieci chilometri al giorno. Mi suscita pure nostalgici ricordi perché mio padre gestiva, in corso Porta Po a Ferrara, negli anni del Dopoguerra, un’attività di “Deposito e riparazione cicli”. Dedicai un giorno, tempo fa, all’amato mezzo di locomozione, una poesiola ironica, in dialetto: piacque ad una giuria, tanto che ne ottenni un riconoscimento in un concorso locale. La legge, l’amico attore Roberto Gamberoni. Buona lettura e buon ascolto!
ZIRUDÉLA DLÀ BÌGA ACH RÌD!
Rùzna, vècia bìga, mié car biciclòn,
ch’at m’à fat cumpagné in tànt ucasiòn.
Adès tùt i và in auto in zità,
cmè in scàtul àd sardìn tùt sigilà;
con j’òć fòra dlà testa dàl nervòś,
istèrich stralunà, sbiàvad, màt rabióś !
Ti t’am cumpàgn int la mié bèla zità:
póca fadìga, sòl sòl nà qualch spedalà,
e am sént tànta bén spadzànd slà Mura,
ch’am dà gnànch fastìdi al vént dlà Buòra.
Benzìna e la nàfta j’è aumentà,
parché di delinquént i gh’à speculà ?
chi s’in fréga, la bìga l’an “ciùcia” niént,
e al n’è gnànch véra ch’as vàga più lént.
In màchina al źìra sémpar Piròn
ch’als créd sgagià, mo l’è sól un gràn tamplòn,
quand dal condominio indòv che a stén
a decidén d’andar andar in piàza insiém
lù al rìva còn la sò machinéta
int al bàr, dòp ad mì, nà mèzuréta;
po’, còn i euri ch’à riés ad sparamiàr
am fàgh quìndaś dì ad vacànza al mar !
Purtròp i frarìś ach và in spìciula
j’è vanzà nà minurànza pìcula,
ché se n’autista con mì l’è inrabì
par di spét o sgàrb ch’al créd d’avér subì
invénz ad diràm: sumàr o barbagiàn,
dàndam dàl béch pigànd dò dìda dlà màn,
inquó l’am tìra dré l’ùltma dill j’uféś:
-Va a cà da tì cricón d’un albanéś !
Mi, par un śgònd, am sént squasi inarìr,
.po’ puvràz, a créd ch’ al sia da cumpatir,
ch’àl… fighét dal so’ bìlo inavajà,
al’s dév capìr, l’è sòl un pòvar sgrazià:
lasàr zò la bicicléta a Fràra
bruntlànd infilà int nà…giavascàra;
impinénd ad vlén l’aria ch’a respirén
parché dl’auto an spól briśa far da mén,
al n’è brisa un gèst d’inteligénza,
s’pòl dir ch’l’è quaś sicùr ségn d’ignurànza !
Saganà ad machin, fàls cumudità,
i vànza in “chìca”, scunì e…gasà!
Méntar j’autista in fa che scancaràr,
sénza pansiér, in bìga, am sént vulàr;
e intànt am par d’aver cmè… n’impresiòn
che ad lòr…als la rida al mié bigòn !?
Maurizio Musacchi
FILASTROCCA DELLA BICI CHE RIDE
Arrugginita, vecchia bici, caro mio caro biciclone,/che mi hai fatto compagnia in tante occasioni./Ora tutti vanno in auto in città,/come in scatole sardine tutti sigillati;/con gli occhi fuor di testa dal nervoso,/
isterici, stralunati, pallidi, pazzi rabbiosi!/Tu mi accompagni dentro la mia bella città:/poca fatica, solo qualche pedalata,/e mi sento tanto bene passeggiando sulle Mura,/che non mi dà fastidio neppure il vento di Bora./
Benzina e gasolio sono aumentati,/perché delinquenti vi hanno speculato?/chi se ne importa, tanto la bici non “succhia” niente,/e non è neppure vero che si proceda più lentamente./In macchina viaggia sempre Pierone/ che crede d’esser furbo, ma è solo un focaccione,/quando dal condominio ove abitiamo,/decidiamo d’ andare in centro entrambi/
lui arriva con la sua macchinetta/al bar, dopo me, una mezz’oretta;/
poi, con gli euro che riesco a risparmiare/mi pago quindici giorni di vacanza al mare !/ Purtroppo i ferraresi che vanno in velocipede,/sono rimasti una minoranza piccola,/ tanto che se un autista con me è adirato/per uno sgarbo che crede d’aver subito/invece di dirmi :somaro o barbagianni,/
chiamandomi cornuto piegando due dita della mano,/oggi ti appella con l’ultima delle offese:/-Vai a casa tua sporco d’un albanese !/
Io per un secondo, mi sento quasi inalberarmi,/poi, poveraccio, credo che sia da compatire,/quel… bulletto del suo giocattolo invasato,/
lo si deve capire, è solo un povero disgraziato:/ lasciare ferma la propria bicicletta a Ferrara/ brontolando infilati in un…viluppo di rami,/
riempiendo di veleno l’aria che respiriamo,/perché dell’auto non si può fare a meno,/non è un gesto d’intelligenza,/si può dire che sicuramente è segno d’ignoranza!/ Accanitamente preso dalle auto e dalle comodità,/ rimangono “al verde”, avviliti e …gasati !/Intanto che i piloti non fanno che imprecare,/
senza pensieri, in bici mi sento volare !/e intanto mi sembra d’aver come un’impressione/che di loro… rida il mio biciclone !?
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