Dal liceo uno striscione contro il massacro a Gaza
Uno striscione contro il massacro in atto sulla Striscia è stato esposto questa mattina al termine delle lezioni da alcuni studenti del liceo Ariosto di Ferrara
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Il gruppo Avs - Coalizioni Civiche - Possibile porta davanti all'Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna il 'caso' Cittadini del Mondo con un'interrogazione firmata anche dai capigruppo Paolo Calvano (Partito Democratico) e Lorenzo Casadei (Movimento 5 Stelle)
“Un progetto nato e pensato male, sul quale ora siamo costretti a intervenire”: questo il giudizio del vicesindaco Nicola ‘Naomo’ Lodi su piazza Verdi, diventata come noto il principale luogo della ‘movida’ dei giovani ferraresi e studenti fuori sede fin dal momento della sua inaugurazione nel giugno scorso.
E la movida si è portata dietro rumori e disagi fino a tarda notte per i residenti. Una situazione che nel corso di questi mesi ha attirato numerose lamentele, sfociate anche in 12 esposti agli organi di giustizia, e che durante l’estate l’amministrazione aveva provato ad arginare con una serie di ‘sgomberi soft’, anticipando di notte le operazioni di pulizia della piazza. Ma negli ultimi due mesi, come del resto era stato da molti preventivato, la situazione si è addirittura aggravata con l’inizio dell’anno universitario e l’arrivo a Ferrara di migliaia di studenti fuori sede, che hanno aumentato il carico di frequentatori notturni della piazza.
Dopo l’incontro di giovedì pomeriggio con residenti e commercianti l’amministrazione ha quindi deciso di usare il pugno duro, come riferito il giorno successivo alla stampa. E annuncia una serie di misure che puntano a eliminare i ritrovi notturni dopo le due di notte.
In primis la chiusura notturna di piazza Verdi, attraverso nuove recinzioni che il Comune sta progettando e che scatterebbero ogni notte dopo l’orario di chiusura dei locali. Ma anche attraverso l’inasprimento (“fino al massimo consentito dalla legge”, afferma Lodi) delle pene e sanzioni per i comportamenti che in questi mesi hanno sollevato più lamentele, da chi urina nelle vie circostanti a chi suona chitarre e tamburi anche a tarda notte.
“Le sanzioni per chi verrà sorpreso in questi comportamenti – afferma Lodi – saranno anche superiori ai mille euro. A Ferrara ci sono altri luoghi dove ci si può ritrovare fino a tarda notte senza disturbare i residenti, come la piazza del Duomo dove non ci sono abitazioni e per anni è stato il centro della movida. Non abbiamo niente contro gli studenti, ma in piazza Verdi vivono molti residenti che hanno il diritto di riposare. Da quando ci siamo insediati abbiamo iniziato a lavorare insieme ai residenti per risolvere questa situazione e ci siamo trovati di fronte a un bivio: o la piazza torna a essere un parcheggio, oppure bisogna rimetterci mano e intervenire, ma è un lavoro che richiede del tempo”.
Il vicesindaco afferma che la stessa progettista che ha realizzato il restyling della piazza si è occupata del progetto per le recinzioni (visibili nelle foto), che ora dovrà passare per la Sovrintendenza alle Belle Arti per ricevere l’approvazione.
Gli assessori sottolineano più volte di aver trovato collaborazione nella maggior parte dei locali, con l’assessore al commercio Matteo Fornasini a specificare che “non ci sono connessioni tra questi fenomeni e la presenza dei locali, che all’una di notte iniziano a far uscire la gente e hanno aiutato molto a risolvere i problemi in via Carlo Mayr anche grazie a un’azienda di sorveglianza privata. Nessuno vuole che la piazza torni spoglia come era 30 anni fa, e chi era a Ferrara in quegli anni ricorda bene i problemi che c’erano (lo spaccio di droga, ndr). Il problema però è quello che succede dopo che i locali chiudono, con persone anche fuori dal mondo universitario che si portano gli alcolici da casa”.
C’è poi un altro problema, piuttosto delicato a livello sociale: è quello di Elizabeth, la senzatetto americana che da mesi vive sulle panchine di piazza Verdi, accumulando cartoni e rifiuti in una sorta di bivacco a cielo aperto. L’assessore ai servizi sociali Coletti ripercorre la storia della donna (seguita dai servizi sociali dal 2001 e in carico al servizio anziani dal 2016), che è stata ospite di una struttura convenzionata con l’Asp fino allo scorso luglio, per poi rifiutare tutte le soluzioni proposte dai servizi sociali, come l’inserimento in una struttura protetta per donne in difficoltà o la nomina di un amministratore di sostegno.
Il paradossale risvolto della vicenda di Elizabeth è che rischia di trasformarsi in un motivo di scontro tra l’amministrazione e la Cgil, la cui sede si affaccia proprio sulle panchine di piazza Verdi dove la donna è solita accamparsi.
Secondo gli assessori infatti la donna andrebbe in qualche modo spronata ad accettare le proposte di aiuto dei servizi sociali piuttosto che assecondata nella sua volontà di vivere all’aperto, in particolare con l’inverno alle porte. Il sindacato avrebbe infatti avvicinato la senzatetto permettendole di accumulare i propri averi in un locale poco distante: “Per la Cgil non si tratta di rifiuti, ma di ‘masserizie’, e quindi ora Elizabeth gira anche con un carrettino per portare in giro queste cose. Magari il sindacato può aiutarci anche a farle accettare un posto dove dormire, visto che noi di certo non la possiamo costringere”.
Gli assessori hanno sottolineato che la Cgil non ha raccolto l’invito a partecipare all’incontro di giovedì pomeriggio tra l’amministrazione e i commercianti e residenti della zona.
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