Il modo migliore per dare forza e credibilità a una battaglia politica è coinvolgere il maggior numero possibile di cittadini. È in base a questo principio che l’associazione Fe-Nice (fondata dallo storico leader ferrarese di Radicali e + Europa, Mario Zamorani) farà partire dai banchetti nelle piazze tre proposte indirizzate al consiglio comunale in grado, secondo Zamorani e Paolo Niccolò Giubelli, di “rivoluzionare completamente la vita della nostra città: se queste idee verranno accolte, nulla sarà più come prima”.
Le tre raccolte firme che partiranno in questo fine settimana da piazza Savonarola puntano ad aumentare gli alberi e le aree verdi a Ferrara, a ripristinare i consigli di circoscrizione come forma di partecipazione popolare e a impedire il traffico di automobili nelle principali piazze del centro storico. E Zamorani afferma che se il Comune non recepirà le proposte, una volta che saranno sottoscritte dai cittadini, l’associazione sarà pronta anche a lanciare un referendum su scala comunale, “come previsto dallo statuto e dai regolamenti comunali”.
Ma vediamo più nel dettaglio le proposte, a partire da quella che secondo Zamorani ha a che fare con “il principale problema del mondo contemporaneo: il surriscaldamento globale, con tutte le sue implicazioni ambientali ed economiche”. L’idea degli attivisti di FeNice è riprendere anche a Ferrara la campagna ‘ForestaMi’, lanciata a Milano da Tito Boeri e accolta dal sindaco Giuseppe Sala, che nel prossimo triennio farà piantare un milione di alberi nell’hinterland milanese. “Visto che il territorio comunale di Ferrara è esattamente un quarto di quello individuato da Boeri – spiega Zamorani -, a Ferrara chiediamo la piantumazione di 250mila alberi. È ovvio che per contrastare il riscaldamento globale servono iniziative su scala planetaria, ma in questo modo potremo mitigare gli effetti negativi del fenomeno a livello locale”. Un discorso più che mai urgente secondo Zamorani e Giubelli, dal momento che “secondo gli studi dell’Enea, entro il 2050 parte della Pianura Padana sarà sommersa dall’acqua, e per questo chiederemo anche di aprire un tavolo di discussione con i territori circostanti per studiare azioni coordinate”.
Tra i punti chiave dell’idea c’è la creazione di un bosco all’interno del territorio comunale, che darebbe vita a una ‘microarea’ di aria fresca che a sua volta innescherebbe più brezza e circolazione di aria in tutto il territorio, per effetto del contrasto termico tra le diverse zone. A questo si accompagna la proposta di creare aree verdi anche in zone del centro ora un po’ spoglie come piazza Cortevecchia o piazza Travaglio.
L’attenzione all’ambiente emerge anche dalla seconda proposta: “Chiediamo che le principali piazze del centro storico, come corso Martiri, piazza Castello o piazza Savonarola, vengano completamente chiuse al traffico, salve rarissime eccezioni per situazioni di emergenza o per chi ha seri problemi di deambulazione”. Un’idea che potrebbe trovare l’appoggio anche dei vari cittadini che in questo periodo hanno formato un comitato che punta proprio a liberare il centro dai mezzi a motore.
Il tema della terza e ultima proposta è invece la partecipazione popolare, che secondo Zamorani è diventata ancora più difficile e indiretta dopo l’abolizione nel 2010 dei Consigli di Circoscrizione nei Comuni con meno di 250mila abitanti. Non potendo ripristinare il vecchio sistema (soppresso per legge), Fe-Nice punta a raccogliere l’idea del sindaco di Ancona Valeria Mancinelli, che ha istituito dei ‘Consigli di Territorio’ che ricoprono funzioni pressoché analoghe a quelle delle vecchie circoscrizioni. Come ad Ancona queste assemblee dovranno essere “senza compensi economici per chi viene eletto” e non esprimeranno pareri vincolanti per le decisioni degli organi comunali. “Ma il loro ruolo – afferma Zamorani – sarà importantissimo per coinvolgere i cittadini nelle decisioni della politica e indicare all’amministrazione qual è la volontà della cittadinanza sui diversi temi: ad esempio se scopriamo che in una discussione l’80% dei cittadini la pensa in un certo modo, per gli organi politici sarà più difficile muoversi nella direzione opposta. Vogliamo favorire il rapporto tra i cittadini e il ‘palazzo’ e per questo chiediamo anche che la cittadinanza sia interpellata il più spesso possibile con consultazioni online: saremmo la prima città in Italia a farla diventare una prassi. Il nostro modello non è una democrazia plebiscitaria come piace a qualcuno (il riferimento è ovviamente alla piattaforma Rousseau del Movimento 5 Stelle, ndr), ma pensiamo che una buona amministrazione, prima di prendere una decisione, debba sapere cosa ne pensano i cittadini”.
Il primo appuntamento con la raccolta firme sarà sabato pomeriggio a partire dalle 16, e poi per tutta la giornata di domenica, al banchetto che verrà allestito in piazza Savonarola.
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