Attualità
1 Novembre 2019
Ascom, Fipe, Comune e Unife insieme per educare i giovani. Musacci: "Bene l'inasprimento delle multe". E i commercianti vogliono le telecamere

Buona movida, “non far casino” per non chiudere piazza Verdi

di Elisa Fornasini | 2 min

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Il Giro delle Mura di Ferrara taglia il traguardo delle 50 edizioni

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“Fino al mattino facciamo casino” è il coro del popolo della notte, “Non far casino che è quasi mattino” è lo slogan scelto da Ascom e Fipe per educare i giovani alla buona movida. La campagna di sensibilizzazione, patrocinata da Comune e Università, prenderà il via lunedì con l’affissione delle locandine nelle aule universitarie e nei locali del centro storico a partire da piazza Verdi, diventata il simbolo della vita notturna che toglie il sonno ai residenti, abbandona i rifiuti e sporca senza ritegno.

Non è la soluzione alla mala movida ma un messaggio forte di prevenzione diffuso dalle associazioni di categoria in collaborazione con le associazioni Mayr+Verdi e Gobbetti-Matteotti-San Romano, la rete di imprese di piazza della Repubblica e la costituenda associazione dei commercianti delle vie Garibaldi e Lucchesi” annuncia Matteo Musacci, presidente provinciale della Federazione dei Pubblici Esercizi.

“La città accoglie benevolmente i ragazzi, aumentati in maniera esponenziale, e si aspetta di essere ricambiata dalla stessa benevolenza quindi è giusto divertirsi ma senza fare rumore, lasciare la spazzatura, vomitare davanti ai bar, urinare a ogni angolo… insomma comportandosi bene e rispettando residenti, operatori e i luoghi” commenta Musacci, che intende “evitare di tornare a dieci anni fa, quando si pensava di risolvere il problema con la chiusura anticipata dei locali e invece è stato favorito l’acquisto di alcolici nei supermercati”.

L’amministrazione ha in mente un piano diverso: un’ordinanza contingibile urgente che inasprisce controlli e sanzioni e, in caso non dovesse bastare, chiusura di piazza Verdi con i cancelli. “Siamo d’accordo con l’inasprimento delle multe proposto dal vicesindaco – rivela il presidente Fipe – ma, se proprio si dovesse passare alla chiusura per tutelare il decoro, deve avvenire dalle 2 in poi, orario di chiusura dei pubblici esercizi che finché sono aperti rappresentano un presidio di controllo”.

L’unica soluzione del problema sarebbe in realtà la buona educazione, perché “arrivare alla chiusura è sbagliato e non risolve niente, meglio prevenire con telecamere e multe, promesse a luglio e poi sparite” constatata Mauro Balestra, presidente dell’associazione Mayr+Verdi. “Educare al senso civico e al rispetto” è uno degli obiettivi condivisi anche da Franca Arca, presidente di Gobetti-Matteotti-San Romano, che sta predisponendo una “istanza da presentare al Comune per chiedere illuminazione, rastrelliere, telecamere e cartelli”.

Una sorta di “patto tra operatori, residenti, pubblica amministrazione e consumatori“, come lo definisce il direttore generale di Ascom Confcommercio Davide Urban, “per tutelare una città che è di tutti, di chi vive, lavora e studia, e che non merita situazioni che potrebbero degenerare”. Per questo l’invito è “non far casino”, un claim che troverà spazio anche su tovagliette e e sui bicchieri personalizzati di Less Glass.

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