Bruna Barberis insieme ad Alan Fabbri e al presidente della Camera di Commercio Paolo Govoni
Per sconfiggere i fenomeni di violenza e molestie sul posto di lavoro non basta il coraggio delle singole vittime: occorre un’azione coordinata tra tutte le istituzioni in grado di intervenire sul problema.
È questo il tema di fondo dell’affollato convegno organizzato giovedì mattina dalla Cisl e ospitato dalla Camera di Commercio, che ha visto la partecipazione anche del sindaco Alan Fabbri, dell’assessore all’istruzione Dorota Kusiak e del comandante dei carabinieri di Ferrara, Diego Del Tufo.
Un convegno in cui oltre ad analizzare la portata e la complessità del fenomeno sono state tracciate anche varie vie da percorrere per riuscire a individuare i casi di violenza sul posto di lavoro e intervenire di conseguenza. Secondo la segretaria della Cisl di Ferrara, Bruna Barberis, una delle principali difficoltà in questo contesto sta proprio nel riuscire a “rompere il muro di silenzio” dietro al quale spesso non si nascondono solo i colpevoli ma anche le stesse vittime, in particolare quando si tratta di donne che devono affrontare molestie.
“Spesso in molti casi le vittime non denunciano, per paura di essere giudicate dalla società e dai familiari, ma la strada verso la libertà rimane la denuncia e bisogna aiutare le vittime a compiere questo passo. È possibile sconfiggere la violenza solo se non ci arrendiamo a dire che si tratta di fatti comuni e quotidiani, al quale piano piano si finisce per abituarsi. È per questo che occorre un’azione coordinata tra tutte le istituzioni, compreso il sindacato che è chiamato ad adoperarsi per contrastare la violenza sui luoghi di lavoro”.
Concetti sottolineati anche dal sindaco Fabbri, che punta anche sull’importanza per il datore di lavoro di avere rapporti non solo formali con i propri collaboratori, ma anche di vicinanza umana: “All’indomani della mia elezione – afferma Fabbri – aveva colpito molti il fatto che avessi inviato una comunicazione a tutti i dipendenti dell’amministrazione con il mio numero di cellulare, un’iniziativa che aveva lo scopo concreto di creare un contatto diretto e raccogliere le eventuali difficoltà di chi lavora nella macchina comunale”. Il sindaco spende poi parole di apprezzamento per il Codice di condotta a tutela del personale varato dalla giunta Tagliani nel 2013 confermando l’intenzione di “seguirlo e di darne piena applicazione da subito fino ai prossimi anni di mandato. Questo tema deve diventare un linguaggio e un patrimonio culturale per tutti, quindi farò in modo di attivare anche dei percorsi di formazione per i nostri dirigenti apicali”.
Quello della formazione è un tema su cui si sviluppano diversi interventi, come quello di Barberis che parla della necessità di “formare i bambini su questi temi a livello scolastico fin dall’infanzia”, oppure della responsabile del Dipartimento Politiche Sociali e Coordinamento Donne della Cisl Ferrara, Claudia Canella, che oltre a ribadire la presenza di operatori e sportelli specializzati nel sindacato per consentire alle vittime di parlare in libertà parla della “importanza di assumere consapevolezza del fenomeno, parlando tra noi e usando la forma di rappresentanza sindacale. La nostra capillarità sui posti di lavoro ci dà una grande possibilità di verificare se esistono certi fenomeni e anche su questo aspetto dobbiamo fondare la nostra azione”.
La responsabile nazionale Cisl per la salute e sicurezza sul lavoro, Cinzia Frascheri, punta anche su sistemi di incentivazione per le aziende particolarmente impegnate nel contrasto al fenomeno: “Dobbiamo usare gli strumenti che la legge di dà e chiedere un maggior impegno alle istituzioni che possono intervenire. L’Inail ha deciso che se un’azienda mette in campo azioni aggiuntive oltre a quelle strettamente obbligatorie per legge, ottiene uno sgravio sulla tariffa assicurativa: questo è un esempio di azione concreta che può essere messa in campo”.
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