Attualità
19 Settembre 2019
Tante polemiche per le imbarazzanti domande del conduttore di Porta a Porta alla donna vittima di un tentato omicidio da parte del suo ex compagno e che oggi vive sotto scorta

La vergognosa intervista di Bruno Vespa a Lucia Panigalli

di Daniele Oppo | 3 min

Leggi anche

Anselmo: “Fabbri usa denaro pubblico per fare comunicazione personale”

Parole forti quelle del candidato sindaco del centrosinistra che, fiancheggiato da tutti i consiglieri di opposizione e dalla candidata Elajda Kasa, attacca il sindaco Alan Fabbri e tutta la maggioranza non solo per la cartellonistica presente in tutta la città, quanto per l'utilizzo del fondo di riserva per finanziare attività per le quali non capisce il criterio di urgenza applicato

Avrebbe adescato l’amichetta della figlia. “Nego tutto”

Parla e respinge ogni accusa il 49enne ferrarese finito a processo per adescamento di minore, pornografia minorile e corruzione di minorenne, dopo che tra febbraio e novembre 2018 - secondo la Procura - avrebbe adescato una ragazzina di 14 anni, compagna di scuola di sua figlia, prima inviandole foto dei suoi genitali e poi inducendola a fare altrettanto, attraverso lusinghe e regali - come ricariche telefoniche - per provare a ottenere in cambio la sua fiducia

“Però se avesse voluto ucciderla, l’avrebbe uccisa”. Bruno Vespa ha lasciato decisamente fuori dalla porta la sensibilità e il rispetto per una donna vittima di un tentato omicidio e oggetto di un altro piano criminale con lo stesso fine, ordito dal carcere dal medesimo uomo, il suo ex compagno.

A sentirsi dire in faccia una cosa del genere è stata infatti Lucia Panigalli, ospite di Porta a Porta nella puntata andata in onda martedì sera, dopo Matteo Renzi, intervista dal giornalista con toni tali – tra risolini e tendenza a sminuire la gravità dei fatti – da aver attirato naturalmente un vespaio di critiche.

Quella risposta la signora Panigalli – che oggi vive guardata a vista dai carabinieri dopo che l’ex compagno, Mauro Fabbri, ha finito di scontare la pena ed è finito in libertà vigilata per aver comunque tentato di farla ammazzare mentre era in carcere – se l’è sentita dare dopo che aveva spiegato come Fabbri avesse tentato di ucciderla la prima volta, ormai dieci anni fa, accoltellandola alla gola e di come lei si fosse salvata perché si era protetta.

E ancora, come se fosse davvero valsa la pensa sottolinearlo, Vespa si è prodigato a dire che “bé 18 mesi sono un bel flirtino però eh”, mentre la Panigalli raccontava del primo tentato omicidio al culmine di un’aggressione, che lei pensava inizialmente fosse uno scherzo, “dopo una relazione che è stata poco più di un flirt, durata 18 mesi, in età adulta”.

E poi, dopo aver appena visto a tutto schermo una foto della Panigalli col volto tumefatto, “posso chiedere di che cosa si era innamorata?”, ha chiesto Vespa, e quando la signora ha risposto “ma sa che me lo chiedo anche io?”, il conduttore non ha avuto di meglio da rilevare, in tono leggero, che “vabbè dai, 18 mesi, insomma… è un anno e mezzo eh”.

Basta? No, perché Vespa chiede anche: “Ma era così follemente innamorato di lei da non volerla dividere se non con la morte di fatto? Fin che morte non ci separi, come si dice”.  E alla signora Panigalli non è rimasto allora che ribadire l’ovvio: “Quando sento associare la parola amore a questi fatti, mi si accappona la pelle”.

“Un’intervista del genere questa donna non se la meritava – scrive Giulia Mengolini su LetteraDonna -. Nessuna donna se la sarebbe meritata. Un’intervista del genere non avrebbe dovuto proprio essere trasmessa. Per rispetto di tutte le vittime. E non possiamo accettare che passi inosservata, senza conseguenze per un giornalista che si permette di sminuire la paura di morire di una sopravvissuta, di sorridere mentre lei gli affida il suo terrore, e di non sapere che un tentato omicidio non può essere accostato a un amore folle”.

Mentre per Vespa di meglio pare non si potesse fare. “Sono sorpreso e indignato – afferma, secondo quanto riporta La Repubblica – da alcune reazioni alla mia intervista di ieri sera alla signora Lucia Panigalli. Se c’è una trasmissione che dalle sue origini si è fatta portavoce della tutela fisica e morale delle donne vittime di violenza questa è Porta a porta. Abbiamo invitato la signora proprio perché il suo caso è clamoroso e allo stato la legislazione non è in grado di proteggerla in maniera adeguata. È gravissimo che si voglia estrapolare una frase da un dialogo complessivo di grande solidarietà e rispetto. La risposta migliore a queste calunnie sono i ringraziamenti che abbiamo ricevuto dalla signora e dal suo avvocato”.

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com