Attualità
19 Settembre 2019
Scontro tra sindacati e Comune per la richiesta pervenuta in questi giorni dall'ufficio personale. Il dirigente: "Un dovere contrattuale, anche se capisco le perplessità per i tempi"

Scuole chiuse per neve: un anno e mezzo dopo i dipendenti dovranno ‘restituire’ un giorno di lavoro

di Ruggero Veronese | 3 min

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Chi era a Ferrara nei primi mesi dell’anno scorso ricorderà sicuramente i ‘giorni del Burian’, quando una gelida ondata di vento proveniente dalla Siberia paralizzò la città con gelate notturne e forti nevicate. Il momento più critico fu nei primi due giorni di marzo, quando il traffico cittadino andò completamente in tilt, al punto da spingere il futuro vicesindaco Nicola Lodi a percorrere viale Cavour a bordo di uno slittino per contestare la vecchia amministrazione. E proprio quel giorno tutte le scuole del territorio restarono chiuse, su ordinanza contingibile e urgente dell’allora sindaco Tagliani. Ora, un anno e mezzo dopo, per i dipendenti delle scuole è arrivata un’inaspettata e sgradita sorpresa: l’Ufficio Personale del Comune sta infatti contattando i vari lavoratori chiedendo la ‘restituzione’ di quel giorno di lavoro saltato, sacrificando un giorno di ferie o di permesso.

Una questione che rischia di diventare un terreno di scontro tra sindacati e Comune, almeno finchè non verrà fatta completa chiarezza anche a livello legale. Per i sindacati per la funzione pubblica di Cgil, Cisl e Uil, che nei giorni scorsi hanno inviato una lettera al Comune, si tratta infatti di una scelta illegittima e senza precedenti. Le organizzazioni citano l’articolo 1256 del codice civile secondo cui il lavoratore non è responsabile “nel ritardo nell’adempimento” a una prestazione lavorativa “se l’impossibilità è solo temporanea”, come nel caso del maltempo eccezionale. Un’interpretazione opposta a quella del dirigente del Servizio personale del Comune, Walter Laghi, che rispondendo alle domande di Estense.com afferma che “i dipendenti del Comune di Ferrara sono vincolati a un numero di ore e non a una prestazione, a differenza di quelli che fanno capo al Ministero per l’istruzione: per questo motivo quelle ore vanno recuperate e non possiamo in alcun modo ‘regalarle’, anche se quel giorno nessun alunno sarebbe potuto venire a scuola”.

In attesa di un chiarimento tra Comune e sindacati, che si incontreranno il 25 settembre anche per discutere della questione delle biblioteche pubbliche, quel che è certo è che le modalità e tempistiche di quanto avvenuto hanno spiazzato diversi lavoratori: “Ci hanno telefonato sul numero della scuola e hanno chiesto di parlare singolarmente con ognuno di noi – racconta una dipendente di una scuola per l’infanzia -. Mi hanno chiesto se volevo rinunciare a un giorno di ferie o a uno di permesso e ho scelto il permesso, ma a molti di noi è sembrato un fatto molto strano. Ci piacerebbe capire se non altro se c’è una valida ragione legale”.

Laghi si prende la responsabilità della decisione e afferma che si tratta di procedure tecniche e non di scelte politiche: “Ho iniziato a dirigere questo ufficio all’inizio dell’anno e dopo poco tempo mi è stata portata all’attenzione questa questione delle ore arretrate da parte dei dipendenti dei servizi scolastici, che non era mai stata chiusa l’anno scorso. Allora ho dato mandato ai miei collaboratori per contattare i vari dipendenti e chiedere in che modalità intendono recuperare quel debito orario, usando gli strumenti a loro disposizione come ferie o permessi. Anche se il sindaco può firmare un’ordinanza per chiudere temporaneamente dei servizi, non ha il potere a livello contrattuale di regalare delle ore di lavoro, quindi abbiamo l’obbligo di farle recuperare, anche se posso capire le perplessità dovute alle tempistiche”. Il 25 settembre sarà il momento dell’incontro tra Comune e sindacati: solo a quel punto le due versioni contrapposte riusciranno a confrontarsi sullo stesso tavolo. E forse anche a venire a capo di una questione che negli ultimi giorni ha sollevato parecchie perplessità tra i circa 300 lavoratori dei servizi per l’infanzia a Ferrara.

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