Senzatetto costretto a dormire nel pronto soccorso pediatrico
Mentre madri e padri attendevano le visite e i referti dei rispettivi bambini, alcune sedie erano occupate da chi, in teoria, con un pronto soccorso pediatrico avrebbe poco a che fare
Mentre madri e padri attendevano le visite e i referti dei rispettivi bambini, alcune sedie erano occupate da chi, in teoria, con un pronto soccorso pediatrico avrebbe poco a che fare
La fotografia demografica dell’Emilia-Romagna al 1° gennaio 2025, secondo i dati Ires, restituisce un quadro complessivamente stabile, ma la provincia di Ferrara emerge come uno dei contesti più critici
Era una piccola promessa del calcio ferrarese. Era un agente della Polizia di Stato. Aveva una moglie e una bambina piccola. Poi, all'improvviso, la sua vita è cambiata. Roberto Fantini oggi ha 63 anni, una figlia e due nipoti. E una famiglia che non lo lascia mai solo
È da almeno un anno che i seguaci di Scientology si organizzano per distribuire materiale davanti alle scuole di Ferrara. Ora però, nel farlo, si possono fregiare del patrocinio del Comune
Per la Corte dei Conti i compensi decisi dal sindaco Alan Fabbri per gli amministratori di Ferrara Tua non rispettano i parametri normativi e le esigenze di contenimento dei costi necessari a rispondere ai principi di trasparenza e di legalità
Faccio mie le parole di Peter Freeman, giornalista di vecchia data, ma soprattutto persona di grande intelligenza, di cui condivido quasi sempre quel che scrive.
Se poi non siete di quelli che ci godono a vedere annegare esseri umani, se non siete clandestini dell’umanità ed extracomunitari della civiltà, nell’altro post, che aggiornerò giorno per giorno, il diario di bordo di Cecilia Strada dalla nave Mare Jonio. (L’immagine è un dipinto di Jovcho Savov (2015)

Quando vedo i bambini, le donne e gli uomini che dopo mille peripezie giungono in salvo sulle nostre coste, provo a immaginare la loro vita prima e durante il lungo viaggio. È pura immaginazione, perché di loro non sappiamo nulla, e probabilmente non sapremo mai.
Immagino la povertà, le tante guerre che flagellano il loro continente, l’Africa, la desertificazione progressiva provocata dal cambiamento climatico sempre più rapido e repentino: le tante ragioni della loro fuga.
Me li immagino risalire le strade che dall’Africa equatoriale portano al Sahara, e poi la traversata del deserto (quanti ne muoiono durante quel tragitto?), l’arrivo in Libia dove li attende un’altra guerra, carceri, lager, predoni, stupri, percosse.
Il loro viaggio, la loro storia è fatta di tutto questo (non per tutti ma per la maggior parte sì) e ognuno degli ostacoli che devono affrontare e superare, ognuna delle violenze che devono subire, riempirebbero da soli la vita di chiunque di noi: ne parleremmo, ci scriveremmo un libro, finiremmo intervistati sui giornali e nei TG. Titoli tipo: “L’incredibile e inaudita odissea del signor Rossi: tutti i particolari in cronaca”. Uno solo di questi ostacoli, di queste violenze, basterebbero a dar senso a una esistenza intera.
Quando poi arrivano in acque italiane li attendono i divieti, la forza pubblica, le motovedette, le urla di scherno o di odio del popolino aizzato da un ministro fascistoide. O, se gli va bene, le sparate sui “taxi del mare” del vice-premier pentastellato o di qualche suo collega.
E dunque quando vedo questi bambini, queste donne e questi uomini che hanno affrontato, sopportato e superato tutto ciò che la modernità e la ferocia del mondo capitalistico ha riservato loro, quello che desidero è che trovino la pace, la serenità, una vita migliore. Se lo meritano tutti. E mi piace immaginarli vivi e felici nel nostro Paese (anziché ridotti a schiavi come invece accade), con in mano la loro vita e il loro destino, pastori sulle nostre montagne disabitate, contadini nelle campagne, cittadini delle nostre metropoli, laureati e sicuramente capaci di parlare una lingua migliore di quella dei nostri viziatissimi giovani. Per una volta, che vinca il merito. (dalla pagina fb di Peter Freeman, 30 agosto 2019)
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