Carife. Via alle domande per gli indennizzi
Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il terzo decreto attuativo, da oggi (giovedì 22 agosto) scattano i 180 giorni per presentare le istanze alla Consap da parte degli azzerati
È finalmente arrivato il giorno tanto attesto dai risparmiatori azzerati: l’ultimo decreto attuativo è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale e da oggi, giovedì 22 luglio, scattano i 180 giorni per poter presentare le domande di indennizzo e poter così accedere al Fir.
L’annuncio è stato dato mercoledì sera con un comunicato del Ministero dell’economia e delle finanze. Le istanze dovranno essere presentate tramite l’apposito sito internet predisposto da Consap, l’azienda del Mef a cui è stato delegato il compito di raccogliere le domande e gestire le pratiche (al momento in cui scriviamo il sito non è ancora aggiornato in tal senso).
Come ricorda il ministero, “hanno accesso al Fondo i risparmiatori, persone fisiche, imprenditori individuali, anche agricoli o coltivatori diretti, le organizzazioni di volontariato, le associazioni di promozione sociale e le microimprese che occupano meno di dieci persone e realizzano un fatturato annuo o un totale di bilancio annuo non superiori a 2 milioni di euro, in possesso delle azioni e delle obbligazioni subordinate delle banche poste in liquidazione coatta amministrativa dopo il 16 novembre 2015 e prima del 1° gennaio 2018, a causa delle numerose violazioni degli obblighi di informazione, diligenza, correttezza, buona fede oggettiva e trasparenza. Gli indennizzi spettano anche ai loro successori mortis causa o al coniuge, al convivente more uxorio o di fatto (secondo quanto previsto dalla legge sulle unioni civili del maggio 2016), ai parenti entro il secondo grado, in possesso di tali strumenti finanziari”.
Per gli azionisti l’indennizzo sarà nella misura del 30 per cento del costo di acquisto delle azioni, inclusi gli oneri fiscali, entro il limite massimo complessivo di 100.000 euro per ciascun avente diritto. Per gli obbligazionisti, invece, l’indennizzo va sino al 95% del costo di acquisto delle stesse, ivi inclusi gli oneri fiscali, entro il limite massimo complessivo di 100.000 euro per ciascun avente diritto.
In base a quanto previsto dalla Finanziaria e dal ‘decreto Crescita” l’indennizzo procederà su due binari. Il primo, la via ‘automatica’, riguarda i risparmiatori con un reddito imponibile inferiore ai 35mila euro o un patrimonio mobiliare inferiore ai 100.000 euro. Secondo il Governo il 90% dei risparmiatori coinvolti si trova in questa situazione.
Per il restate 10% sarà l’apposita Commissione tecnica a vagliare le domande, giudicando in base alla tipizzazione in diverse categorie delle “violazioni massive” e dei criteri che conducono all’erogazione diretta dell’indennizzo.