Comacchio
21 Agosto 2019
Lorenzo Cherubini scatena la sua energia in spiaggia dalle 16 a mezzanotte: "Abbiamo combattuto per essere qui, vittoria di tutti, anche dell'ambiente". Vasco Brondi ospite a sorpresa tra musica e poesia

Jova Beach Party fa ballare 25mila persone a Estensi: “Giornata indimenticabile”

di Elisa Fornasini | 4 min

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(foto di Alessandro Castaldi)

Lido degli Estensi. “Questo è un grande giorno da vivere, io ci voglio credere” in una “estate addosso, bellissima e crudele” in cui cantare “che bello è quando la spiaggia e piena” e dove sentirsi tutti “ragazzi fortunati”.

Sono solo alcune delle canzoni di Jovanotti dedicate alla celebrazione della vita, della libertà, dell’amore e della follia. Che nel Jova Beach Party trovano la loro espressione più vera e piena, anche nella dodicesima tappa del tour estivo sulla spiaggia a Lido degli Estensi.

In 25mila si sono presentati al villaggio allestito “in puro spirito rock, a cinquant’anni da Woodstock” per usare le parole di Lorenzo Cherubini: giovani e meno giovani, gruppi di amici, tantissime coppie, famiglie con bambini. Un pubblico eterogeneo come la mole di attività proposte sulla sabbia.

L’assedio inizia già nel primo pomeriggio e Jovanotti non si fa attendere: alle 16 in punto, dopo un’entrata in grande stile in sella a una mountain bike, fa capolino sul palco per dare il benvenuto e lanciare il messaggio green: “Ce l’abbiamo fatta! Siete presi bene? Sarà una bella giornata di sole e di festa, una grande avventura in cui abbiamo creduto. Vi invito a lasciare la spiaggia migliore di come l’abbiamo trovata”.

Ma il fratino non dimentica, e neanche il Jova: “Ai rompipalle diciamo che domani la spiaggia sarà più pulita e che abbiamo protetto le dune. Il Beach Party ha combattuto per avere Lido degli Estensi e ha vinto ma abbiamo vinto tutti, valutando l’impatto ecologico ed emotivo“.

Archiviate le polemiche ambientaliste, il cantautore toscano apre le danze sul palco Kontiki con Rumatera e si scatena sullo Sbam stage con i Savana Funk. Inaugurato il main stage con Shantel, il Lorenzo nazionale è pronto a celebrare il consueto matrimonio ma, sorpresa, la coppia non si presenta sull’altare.

Gli sposi sono spariti, non abbiamo più notizie” rivela il cantante che non demorde e ‘sposa’ un’altra coppia in mezzo al pubblico “nel nome del Delta“, dopo aver intonato Viva la libertà, Ragazza magica e Sul lungomare del mondo, “canzone che non conosce nessuno ma sembra scritta per questo momento” sorride sotto il suo cappello da pirata.

“Balla tu che puoi più che puoi” finisce remixata nel dj set di Albert Marzinotto, ultimo ospite dopo i Nu Guinea, e la “tribù che balla” non se lo fa dire due volte: è tutto un mani alzate e piedi saltellanti quando alle 20 si entra nel clou del mega evento, aperto in scaletta da Salvami e Il più grande spettacolo dopo il Big Bang.

Un’esplosione di polvere colorata in stile Holi basta per dire Ciao mamma guarda come mi diverto, ballare la samba sulle note di Estate… e dare inizio a una Nuova Era in consolle. L’ultima hit di Jovanotti coinvolge ancora di più il pubblico in una serie di botta e risposta: “Lo senti? Lo sento!”.

Il cantautore ci prende gusto e torna a vestire i panni – come sempre sgargianti – del dj che – come a tempi del trentennale Jovanotti for president – si lancia in campionamenti sempre più energici, abbattendo qualsiasi barriera della musica, la sua e quella degli altri. Ecco perché un Megamix da Il mondo è tuo stasera a Tutto l’amore che ho fino a Sabato si connette con Daft Punk, Bob Marley e Salmo, solo per citarne alcuni.

Jovanotti è una tigre – non a caso l’immagine scelta per la promozione del Jbp – e balza in un attimo da Un raggio di sole alla Notte dei desideri, facendo spegnere le luci sul palco “in modo che possiate ammirare le stelle ed esprimere un desiderio, il mio vi riguarda ma non ve lo dico”. Lo esprime con la chitarra in una romanticissima Chiaro di luna.

Ospite a sorpresa, alle 22 compare Le luci della centrale elettrica. “Ci sono due poeti di Ferrara di cui io sono pazzo: Ludovico Ariosto e Vasco Brondi, artista che stimo e amico ormai da dieci anni” racconta Cherubini in un regalo tutto ferrarese tra musica e poesia, tra il duetto di Summer on a solitary beach di Battiato e la lettura di una poesia della keniota Warsan Shire, intitolata Casa e dedicata all’immigrazione.

“Ora voglio vedervi ballare” incalza ancora Jova che dopo Ora e Bella torna alla carica con L’ombelico del mondo, Falla girare, Non m’annoio, La mia moto, Tanto Tanto Tanto e Penso positivo.

“È stata una giornata indimenticabile che ci ha unito per sempre, meravigliatevi di voi stessi per aver reso un evento unico in Italia una figata pazzesca” assicura prima di avviarsi alla chiusura sulle note di A te, Ti porto via con me, Ragazzo fortunato, Luna di città d’agosto e Solo per “fondersi con il cielo e con il mare Adriatico”.

Il concerto finisce alle 23.45, inevitabili code e rallentamenti all’uscita dei lidi. A non lamentarsi dei disagi sono gli operatori commerciali che hanno tenuta aperta la propria attività anche dopo mezzanotte per rifocillare e dissetare gli spettatori, incrementando così gli incassi che sanno di ventata d’aria fresca dopo una stagione di magra.

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