Politica
7 Agosto 2019
Il sottosegretario all'Economia annuncia che l'ultimo atto necessario per far partire i rimborsi per gli azzerati è stato completato. Si attende la pubblicazione

Carife. Villarosa: “Abbiamo fatto il terzo decreto attuativo sul Fir”

di Daniele Oppo | 2 min

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“Abbiamo finito tutto il lavoro sulla creazione del Fondo indennizzo per i risparmiatori, un miliardo e mezzo e procedure semplificate”. Lo ha annunciato il sottosegretario all’Economia Alessio Villarosa (m5S) con un video su Facebook in cui ha mostrato dei fogli che, afferma, sono il terzo e ultimo decreto attuativo che dovrebbe portare alla piena funzionalità del Fir.

Il testo del decreto, al momento in cui scriviamo, non compare ancora nel sito del ministero dell’Economia e delle Finanze che non dà neppure alcuna comunicazione in merito. Ovviamente, deve essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale per avere validità. Villarosa non ha specificato se il decreto – la cui bozza è pronta da tempo e inizialmente doveva essere pubblicato a luglio – sia stato o meno firmato dal ministro Giovanni Tria, né quando verrà pubblicato.

Il decreto è importante perché conterrà la data a partire dalla quale per i risparmiatori azzerati delle banche poste in risoluzione nel 2015 – Carife fra queste – e in liquidazione nel 2016 (le banche venete) si aprirà la finestra di 180 giorni entro la quale presentare la domanda d’indennizzo.

Le domande potranno essere presentate per via telematica sulla piattaforma creata dalla Consap, la società del Mef che si occuperà del supporto tecnico alla commissione indipendente di esperti che vaglierà invece le domande.

Ricordiamo che, in base a quanto previsto dalla Finanziaria e dal ‘decreto Crescita” l’indennizzo procederà su due binari. Il primo, la via ‘automatica’, riguarda i risparmiatori con un reddito imponibile inferiore ai 35mila euro o un patrimonio mobiliare inferiore ai 100.000 euro. Secondo il Governo il 90% dei risparmiatori coinvolti si trova in questa situazione.

Per il restate 10% sarà l’apposita Commissione tecnica a vagliare le domande, giudicando in base alla tipizzazione in diverse categorie delle “violazioni massive” e dei criteri che conducono all’erogazione diretta dell’indennizzo.

Per gli azionisti l’indennizzo spetta nella misura del 30% del costo dell’acquisto, entro un limite massimo di 100mila euro per ciascun risparmiatore. Per gli obbligazionisti l’indennizzo arriva fono al 95% del costo di acquisto, sempre entro il limite massimo di 100mila euro (in entrambi i casi il limite massimo potrà essere superato se alla fine dell’erogazione il fondo avrà ancora una dotazione residua).

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