Cronaca
20 Luglio 2019
I carabinieri hanno recuperato tre mezzi rubati e arrestato uno dei membri della banda criminale, un 45enne serbo già espulso dall'Italia

Furti e inseguimenti ad alta velocità nel basso ferrarese: ma la ‘supercar’ non sfugge ai carabinieri

di Ruggero Veronese | 5 min

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Giornata di inseguimenti ad alta velocità tra Argenta e Comacchio per il corpo dei carabinieri, che giovedì pomeriggio sono riusciti a recuperare tre automobili rubate e ad arrestare uno dei responsabili, un cittadino serbo di 45 anni con alle spalle già numerosi precedenti per furto e rapina. Un fatto di cronaca di particolare interesse non solo per l’oggettiva difficoltà dell’intervento, con le auto dei carabinieri che ad un certo punto si sono ritrovate a inseguire un vero bolide sulla strada Romea, ma anche perché dice molto sul modus operandi delle bande criminali che soprattutto nel periodo estivo cercano di mettere a segno furti e rapine nelle zone rurali e nelle aree turistiche. Nelle automobili recuperate dai carabinieri infatti oltre a essere stati ritrovati i ‘consueti’ attrezzi da scasso, sono spuntate anche sirene bitonali e una luce lampeggiante tipiche dei mezzi delle forze dell’ordine, che i criminali avrebbero potuto usare per ‘camuffarsi’ ad esempio come agenti in borghese o servizio di scorta.

Il tutto è iniziato in tarda mattinata ad Argenta, quando i carabinieri di Portomaggiore e la polizia municipale hanno notato due veicoli con targhe che risultavano rubate: la notte precedente infatti erano sparite da due veicoli in sosta a Budrio e subito segnalate e inserite nel ‘Targa System’ delle forze di polizia. Le targhe ricomparse ad Argenta erano montate su due automobili di elevata potenza: un’Alfa Romeo 147 Giulietta e in particolare una Bmw 535, una ‘supercar’ che non supera i 260 km/h solo in virtù del suo autolimitatore di serie. Le diverse compagnie dell’Arma, in particolare tra Portomaggiore e Comacchio, si sono quindi coordinate per riuscire a intercettare i due mezzi prima che facessero perdere le loro tracce.

È stata una pattuglia in borghese dei carabinieri di Portomaggiore a intercettare l’Alfa Romeo, che viaggiava alle spalle della Bmw nei pressi di Argenta. Il mezzo ha provato a dileguarsi in un’area rurale a Campotto, ma è stato raggiunto e fermato dagli uomini dell’Arma che hanno arrestato il suo conducente, il 45enne serbo R.E.S., già condannato nel 2015 per rapina, con altri precedenti per furto in abitazione e resistenza a pubblico ufficiale, espulso dall’Italia e rientrato clandestinamente. L’uomo lunedì comparirà davanti al gip di Ferrara per la convalida dell’arresto ed è al momento accusato di ricettazione e uso di documenti falsi.

Decisamente più complicato è stato il recupero della Bmw 535, su cui viaggiavano altre quattro persone. Dal territorio argentano l’automobile ha imboccato la superstrada ed è sfrecciata ad alta velocità verso Ferrara. I carabinieri hanno però intuito che la banda era pronta anche a spiazzare gli inseguitori e che avrebbe potuto invertire il senso di marcia e dirigersi verso Comacchio. E così è stato: la Bmw è stata infatti avvistata dopo qualche minuto nel traffico della strada Romea, mentre passava sotto al cavalcavia a Collinara di Porto Garibaldi, grazie alle postazioni predisposte in zona dall’Arma. L’inseguimento si presentava per certi versi senza speranza: troppo elevato il distacco in rettilineo tra la ‘supercar’ e i mezzi dell’Arma. I carabinieri sono però riusciti a non perdere di vista la Bmw fino a quando è entrata al Lido degli Estensi attraverso via dei Tigli, per poi dileguarsi in mezzo al traffico.

Mentre le forze dell’ordine hanno circondato tutti gli accessi alla località turistica, la banda criminale si è quindi impossessata di un nuovo mezzo per completare la fuga: lo ha fatto rapinando una turista al Lido di Spina, spinta con violenza e derubata della sua Fiat 500. Due membri della banda sono scappati a piedi, mentre gli altri due sono saliti a bordo del mezzo e sono fuggiti lungo la Romea in direzione sud, ancora prima che potesse scattare la segnalazione del nuovo furto (giunta pochi minuti dopo attraverso una telefonata del marito della donna). Poco dopo il mezzo è stato rinvenuto dai carabinieri a Marina di Ravenna, abbandonato. Sia la Bmw che la Fiat verranno sottoposte a scrupolose analisi per rilevare impronte digitali, tracce genetiche o altri possibili indizi utili per risalire all’identità dei membri della banda.

Come premesso – e come sottolineato in conferenza stampa dal comandante provinciale dei carabinieri, Andrea Desideri -, questa vicenda può essere vista come un campanello d’allarme e uno spunto di riflessione per quanto riguarda le abitudini delle bande criminali. I precedenti penali del 45enne arrestato, il luogo dell’avvistamento e gli attrezzi ritrovati sui due mezzi (una mazza da 20 kg, un piede di porco, guanti in lattice, prolunga elettrica e vari arnesi da scasso) suggeriscono che le zone rurali e isolate sono particolarmente esposte, in particolare nei periodi estivi in cui molti vanno in vacanza. Da non sottovalutare poi il ritrovamento di sirene e lampeggiante sulle auto rubate, anche in virtù del modello delle auto: l’Alfa Giulietta è un mezzo in dotazione alle forze dell’ordine, mentre la potente Bmw nera può essere facilmente vista come mezzo su cui viaggia qualche autorità o rappresentante istituzionale. Insieme, i due veicoli avrebbero potuto quindi essere confusi come un auto istituzionale insieme alla sua scorta.

Il comandante provinciale dei carabinieri Andrea Desideri

I carabinieri hanno predisposto un ‘vademecum’ con consigli e indicazioni per prevenire il rischio di furti in abitazione e rapine, mentre sono stati ampliati e intensificati i servizi di controllo nelle località di villeggiatura come i lidi, altrettanto esposte al rischio di atti criminali vista l’elevata concentrazione di turisti: potete leggere integralmente i consigli dell’Arma a questo link.

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