Politica
27 Giugno 2019
Circa 300 persone al primo consiglio comunale in 'trasferta' al Grattacielo, in buona parte sostenitori della nuova amministrazione

Inizia l’era Fabbri: tra il pubblico del consiglio tante speranze e qualche dubbio

di Ruggero Veronese | 3 min

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Che ci siano enormi attese e aspettative sul futuro operato dell’amministrazione Fabbri si capisce già dal pubblico presente al primo consiglio comunale del nuovo quinquennio, accorso ai giardini del Grattacielo per la prima assemblea ‘in trasferta’ al Gad della storia politica ferrarese. Circa 300 le persone che compongono il pubblico (con ogni probabilità il numero più alto registrato a Ferrara): per la maggior parte sostenitori di Fabbri – come testimonia il lungo applauso alla proclamazione ufficiale del sindaco, all’inizio del consiglio comunale -, ma anche parecchi curiosi e qualche voce critica, o che comunque manifesta un certo scetticismo sul nuovo corso politico.

Tra i pochi contestatori c’è la ferrarese Marianna, che ha scritto su due cartelli attaccati alla bicicletta il suo messaggio alla nuova amministrazione: ‘W la pacchia’ e ‘godetevi la vita seminatori di odio’. La proprietaria del mezzo del resto non nasconde il proprio pensiero: “Credo che questa iniziativa in Gad sia una strumentalizzazione della situazione del quartiere, per me l’attenzione alla sicurezza si dimostra in ben altro modo. Per quanto riguarda la nuova maggioranza, credo che non abbia fatto un bel gesto candidando Luca Caprini, che applaudì gli assassini di Aldrovandi, o Stefano Solaroli”.

Una voce che rimane comunque fuori dal coro, visto che buona parte dei presenti apprezzano l’idea del consiglio comunale nel parco pubblico: “È stata un’ottima idea e sono favorevole al 100% all’amministrazione Fabbri – è l’opinione di un 70enne ferrarese, Gabriele -. Ho una grande stima del sindaco e del vicesindaco Naomo Lodi: per Ferrara era ora di cambiare”. Concetti che vengono ripetuti del resto da numerose persone, come il 60enne Giovanni secondo cui “organizzare il primo consiglio comunale qui è un segnale forte per questo quartiere, che deve assolutamente essere riqualificato e non deve diventare un ghetto, perchè è giusta l’integrazione ma va fatta senza creare problemi a chi ha sempre vissuto qui”. Tra i sostenitori di Fabbri si nota anche un uomo nigeriano, Josh: “Ho grande fiducia nel sindaco, è venuto poco fa da me a salutarmi e mi piace, deve risolvere il problema dello spaccio in questo quartiere, che è casa mia”.

Tra il pubblico sono presenti anche alcuni nomi noti alle cronache e all’attualità ferraresi, come quello della segretaria di Rifondazione Comunista Stefania Soriani, che vede la convocazione del consiglio in Gad come una “nuova strumentalizzazione del tema della sicurezza, che mostra l’approccio un po’ spettacolare che ha questa amministrazione, ma vedremo se seguirà anche la sostanza. D’altra parte quello che è balzato agli occhi anche fuori da Ferrara è stato questo accento sul tema della sicurezza, anche attraverso servizi della stampa nazionale, che è andato a vantaggio della Lega, ma dovremo monitorare l’operato dell’amministrazione anche per quanto riguarda questioni come il lavoro, la scuola e la sanità”.

Secondo Luca Agnelli, residente al Grattacielo e protagonista di numerose battaglie contro l’amministrazione condominiale, “la convocazione del consiglio in questo parco è un buon segnale di attenzione al quartiere, ma non deve essere provvisorio, ma finalizzato a nuove attività e iniziative, perchè come ben sa chi abita al Grattacielo, i problemi in questa zona non hanno a che fare solo con lo spaccio”.

Ottimista ma comunque prudente anche Giorgio Zattoni, secondo cui “Fabbri aveva promesso il primo consiglio comunale qui e ha rispettato l’impegno. Fiducioso nella giunta? La giudicheremo per quello che farà, nel frattempo in bocca la lupo sia alla maggioranza che all’opposizione”.

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