Attualità
8 Giugno 2019
Targa in memoria della sindacalista e antifascista. La figlia Bottoni: "Atto nobile da non strumentalizzare". Commercianti contenti a metà

Piazza Verdi dedicata a Luana Vecchi: “Luogo di aggregazione e democrazia”

di Elisa Fornasini | 3 min

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Prima era un “brutto parcheggio”, da oggi è una “piazza aperta” pensata come “punto di aggregazione e simbolo di democrazia”. L’inaugurazione di piazza Verdi nella veste pedonale e riqualificata è stata tutta incentrata attorno alla panca dedicata alla staffetta partigiana Luana Vecchi, dove le lacrime di commozione si mescolano alle gocce di sudore di una cerimonia sotto il sole cocente di mezzogiorno.

Tra aiuole e sedute in legno, viene scoperta la targa di acciaio corten in memoria dellasindacalista e antifascista, coraggiosa e appassionata, a difesa dei diritti del lavoratori, delle donne e del bene comune”, proprio di fronte alla sede della Camera del Lavoro che è stata la sua casa e che per l’occasione offre un po’ di ombra ai rappresentanti di Cgil, Anpi e Udi che hanno promosso l’apposizione della placca sulla nuova panchina.

“Tutto può cambiare, io a breve tornerò a seguire il mio lavoro, ma mai come oggi abbiamo bisogno di punti di riferimento saldi, come Luana che ha speso tutta la sua vita per il sindacato, per l’amministrazione e per i diritti delle lavoratrici” dichiara il sindaco uscente Tiziano Tagliani che prima di rimettersi la toga posa questa “pietra che dà stabilità” nella rinnovata piazzetta.

“La targa non poteva trovare un luogo migliore ma spero che questo nobile atto non venga strumentalizzato: non siamo qui per fare propaganda ma per affermare gli alti valori in cui credeva mia madre e che non vedo riconosciuti in questa società” è il ricordo della figlia Silvia Bottoni, presente insieme a papà Franco.

Coerenza, rigore, libero arbitrio e obbligo alla conoscenza di una “donna di parte, dalla parte dei deboli e della Costituzione” sono le qualità della Vecchi rimarcate dalla presidente del Centro Donna Giustizia Paola Castagnotto, fino all’elogio del segretario generale della Cgil Cristiano Zagatti: “Grazie Luana che è stata un modello, maestra di vita, pungolo allo studio: partiamo dal suo insegnamento e dal suo coraggio per lavorare per l’uguaglianza. Sarebbe straordinario omaggiarla alla prossima festa dei lavoratori del 1° maggio con un’amministrazione che incarni quei valori”.

Ad assistere all’inaugurazione-commemorazione, conclusa con il canto di Bella ciao, c’è anche l’assessore uscente e candidato sindaco Aldo Modonesi che sta alla larga dalle polemiche sollevate dall’opposizione: “Colata di cemento? Prima c’era un parcheggio pieno di asfalto, ora c’è una piazza dove si potrà giocare e organizzare tante iniziative in un centro storico sempre più allargato“.

A sollevare critiche infuocate, vista la temperatura, ci pensa Matteo Musacci, titolare del ristorante Apelle e presidente della Fipe Confcommercio: “Ma avete visto i bidoni? Sono piccolissimi e insufficienti per la movida, già da stasera la sporcizia arriverà dappertutto e si farà presto a dare la colpa ai bar”.

Gli altri commercianti annuiscono ma si dicono moderatamente soddisfatti della trasformazione: “Siamo contenti che non ci sia più il parcheggio ma un luogo fruibile da tanti giovani e famiglie con bambini, certo ci sono delle migliorie da fare ma non vediamo l’ora di organizzare eventi” è il commento unanime degli esercenti riuniti nell’associazione Mayr+Verdi.

Luci e ombre ben rappresentate dall’intervento di Laura Genesini, titolare de La Maison: “Risentiremo della mancanza dell’isola ecologica interrata che era stata prospettata nel primo progetto, ma dopo aver sofferto per il cantiere durato quasi un anno che ci ha causato una perdita superiore ai 20mila euro, dovuta anche alla chiusura del parcheggio del Baluardo, ora non siamo più tagliati fuori e siamo pronti a offrire nuove proposte. Insomma, sono più i lati positivi di quelli negativi“.

Niente taglio del nastro ma ultima inaugurazione per l’amministrazione che chiude il mandato con l’apertura di piazza Verdi, a conclusione dei lavori di riqualificazione da 400mila euro (finanziati per il 70% dalla Regione e 30% dal Comune), rallentati nella fase iniziale di scavo per alcuni rinvenimenti archeologici (strutture murarie riconducibili all’antico complesso quattrocentesco del palazzo di Castelnuovo di Niccolò III d’Este e del Teatro degli Intrepidi andato distrutto in un incendio, così come il teatro degli Obrizzi), poi riseppelliti e opportunamente protetti per la conservazione e tutela.

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