Politica
6 Giugno 2019
Il candidato alla festa conclusiva de "Il Giardino del mondo": "Bernabei potrebbe darci una grossa mano contro gli affitti selvaggi"

Modonesi dalla Gad: “Sicurezza non solo con zone rosse ma con riqualificazione”

di Elisa Fornasini | 3 min

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Il ‘ring’ che doveva accogliere il primo e ultimo confronto elettorale tra i due candidati sindaco si è trasformato in un tranquillo pomeriggio di festa all’ombra del grattacielo. Alan Fabbri ha disertato il faccia a faccia ed è rimasto solo Aldo Modonesi a incontrare i residenti che si sono affacciati sotto le due torri per partecipare all’appuntamento conclusivo de “Il Giardino del mondo“.

Mentre gli studenti stranieri del Cpia e i bambini delle scuole aderenti al progetto vincitore del concorso “Io amo i beni culturali” si cimentano in letture, canti e animazioni, l’aspirante sindaco riflette sulla situazione a pochi giorni dal ballottaggio e rimarca le sue proposte per trasformare la zona Gad in un quartiere universitario.

“Poteva essere una bella occasione di confronto sul tema scottante della nostra città ma anche in questo caso Fabbri non ha ritenuto giusto e opportuno confrontarci su una tematica che è nelle sue corde” commenta Modonesi che ha comunque “deciso di esserci per incontrare in maniera informale i cittadini” durante l’iniziativa organizzata dal Cpia in collaborazione con Biblioteca per ragazzi Casa Niccolini, Biblioteca Popolare Giardino e Centro di mediazione a conclusione del percorso di integrazione.

“La sicurezza non è né di destra né di sinistra ma un diritto garantito dallo Stato, in cui governa da più di un anno un ministro dell’Interno che sta promettendo l’arrivo di nuovi agenti sul territorio, salvo poi cambiare i numeri e posticipare la data: l’ultimo annuncio è di 18 agenti ad aprile 2020 ma mi è giunta voce – rivela Modonesi – che il prossimo anno andranno in pensione 20 agenti, quindi il saldo sarà comunque negativo”.

“La sicurezza non si fa solo con le zone rosse, coprifuoco e militarizzazione, lo dico io che ho cambiato idea sull’esercito: la presenza è necessaria ma non basta, oltre al presidio sul territorio serve un percorso complessivo di riqualificazione come abbiamo fatto al Palaspecchi in cui sono state completate due palazzine e mezza su quattro” dichiara il candidato, citando l’affiancamento degli sgomberi all’apertura dello studentato, biblioteca e comando della polizia municipale.

In questo caso la ‘riconversione’ della Gad da area critica a zona universitaria passa dal controllo degli affitti ‘selvaggi’. “I tanti appartamenti sfitti o affittati non in regola non aiutano a migliorare il clima, su questo aspetto può darci una grossa mano Fulvio Bernabei, persona dalle indubbie qualità morali e professionali che tiene a questa città e con la sua esperienza può dare un suo importante contributo anche in futuro”.

Sulla scia dei venti appartamenti del grattacielo abitati da studenti, Modonesi propone di azzerare le tasse locali sulla casa per chi affitta agli universitari, “approfittando della crescita positiva di Unife e della posizione strategica del quartiere Giardino. E poi in un quartiere a misura di studenti – prosegue il candidato – è più facile che apra un bar piuttosto che un negozio etnico, una copisteria piuttosto che un money transfer, insomma migliora anche la qualità del tessuto commerciale“.

Tra le idee nel cassetto, c’è quella di “riprendere i contatti con Bper per trasformare l’ex ufficio del registro in via Cassoli, oggi deposito degli arredi delle filiali chiuse, nella più grande aula studio della città“. Intanto i giardini del grattacielo diventano, almeno per un pomeriggio, un palcoscenico a cielo aperto dove si mescolano lingue e musiche diverse, “dove i racconti positivi sull’integrazione – interviene un’operatrice comunale del servizio Biblioteche e Archivi – possono essere uno stimolo per cambiare la fisionomia della Gad”.

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