Cronaca
4 Giugno 2019
Alfredo e 'Stecco' stanno protestando contro il trattamento nelle sezioni ad alta sicurezza (As2): "Un 41 bis ammorbidito"

Sciopero della fame per le detenute a L’Aquila: due anarchici in carcere aderiscono al digiuno

di Ruggero Veronese | 3 min

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Uno sciopero della fame per protestare contro le condizioni delle anarchiche detenute in regime di alta sicurezza nel carcere a L’Aquila, partito dal capoluogo abruzzese e arrivato anche a Ferrara, dove due detenuti hanno aderito al digiuno dal 31 maggio, secondo quanto viene riportato da numerosi canali e testate vicine al mondo anarchico.

Il motivo dello sciopero è la richiesta di soppressione del regime carcerario As2 a cui sono sottoposte Anna Beniamino e Silvia Ruggeri, arrestate e condannate a Torino rispettivamente nel 2016 e nel 2019 in seguito alle inchieste ‘Scripta Manent’ e ‘Scintilla’. La prima ha ricostruito una serie di noti attentati avvenuti in Italia dal 2003 al 2015, tra cui l’invio di pacchi bomba a Romano Prodi (nel 2003, quando era commissario europeo) e agli ex sindaci di Bologna e Torino, Sergio Cofferati (nel 2005) e Sergio Chiamparino (nel 2006). Furono arrestate sette persone tra cui Beniamino e il suo compagno Alfredo Cospito, attualmente detenuto proprio nel carcere di Ferrara. L’operazione Scintilla ha portato invece a sei arresti e allo sgombero nel febbraio scorso dell’asilo occupato dal 1995 da un gruppo di anarchici coinvolti in 21 attentati e atti vandalici in diverse città italiane, diretti anche ai centri di accoglienza per migranti per influenzare il comportamento delle imprese impegnate nel settore sociale.

Le detenute a L’Aquila paragonano la sezione As2 al regime a cui sono sottoposti i condannati per mafia, definendo il trattamento a cui sono sottoposte come un “41 bis ammorbidito”. Anna Beniamino, collegata in videoconferenza dal carcere al tribunale di Torino per la prima udienza sull’occupazione dell’asilo, ha motivato così lo sciopero della fame: “Siamo convinte che nessun miglioramento possa e voglia essere richiesto, non solo per questioni oggettive e strutturali della sezione gialla (ex-41bis): l’intero carcere è destinato quasi esclusivamente al regime 41bis, per cui allargare di un poco le maglie del regolamento di sezione ci pare di cattivo gusto e impraticabile, date le ancor più pesanti condizioni subite a pochi passi da qui, non possiamo non pensare a quante e quanti si battono da anni accumulando rapporti e processi penali. A questo si aggiunge il maldestro tentativo del Dap di far quadrare i conti istituendo una sezione mista anarco-islamica, che si è concretizzato in un ulteriore divieto di incontro nella sezione stessa, con un isolamento che perdura. Esistono condizioni di carcerazione, comune o speciale, ancora peggiori di quelle aquilane. Questo non è un buon motivo per non opporci a ciò che impongono qui. Noi di questo pane non ne mangeremo più: il 29 maggio iniziamo uno sciopero della fame chiedendo il trasferimento da questo carcere e la chiusura di questa sezione infame”.

L’appello è stato raccolto da due detenuti di Ferrara, che sui canali di ‘controinformazione’ sono citati come Alfredo e ‘Stecco’. Il primo è con ogni probabilità proprio Alfredo Cospito, compagno di Beniamino all’epoca dell’inchiesta. Il secondo è invece Luca Dolce, friulano in carcere dal febbraio scorso in seguito all’operazione ‘Renata’ dei carabinieri di Trento, che ha portato all’arresto di sei membri di un’associazione sovversiva responsabile di diversi incendi, danneggiamenti e piccole esplosioni davanti a banche, agenzie per il lavoro, una sede della Lega Nord e il laboratorio di matematica dell’università di Trento, oltre che del lancio di bottiglie molotov su nove automobili della polizia.

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