Politica
17 Maggio 2019
Posti pieni al cinema di San Benedetto per l'atteso dibattito tra i rappresentanti delle otto liste

Lavoro, famiglia e ambiente: le associazioni cattoliche mettono a confronto gli otto candidati

di Ruggero Veronese | 6 min

Leggi anche

Nuoto artistico. Ferrara celebra i bronzi mondiali di Filippo Pelati

Ferrara celebra il bronzo mondiale di Filippo Pelati. Giovedì, nella sala degli Arazzi della residenza municipale, si è tenuta la cerimonia di consegna di un riconoscimento ufficiale all'atleta, fresco vincitore di due medaglie di bronzo ai Campionati Mondiali Assoluti di Nuoto Artistico di Singapore 2025

Albanese, Mannocchi, Sala. Online il programma di Internazionale

È online il programma di Internazionale a Ferrara, il festival di giornalismo organizzato dal settimanale Internazionale che torna dal 3 al 5 ottobre, con più di 180 ospiti provenienti da 25 Paesi, da Haiti al Brasile, da Gaza all’Iran, dalla Cina all’Ucraina

È un cinema San Benedetto stracolmo di pubblico quello che ospita l’atteso dibattito tra gli otto candidati sindaci ferraresi, organizzato dalle associazioni cattoliche della città, moderato da Paolo Pastorello e che si è sviluppato attorno a tre temi principali: lavoro, famiglia e ambiente. Un dibattito dai toni posati e composti (salvo qualche sporadica schermaglia sull’asse Pd – Lega e tra la lista Gol e i candidati provenienti dall’amministrazione uscente, come Modonesi o Fusari) e a cui partecipano direttamente sei candidati (Alberto Bova, Andrea Firrincieli, Roberta Fusari, Tommaso Mantovani, Giorgio Massini e Aldo Modonesi) e due rappresentanti di lista: Daniele Botti per conto di Alan Fabbri e Andrea Rendine al posto di Francesco Rendine.

In tema di lavoro, una delle priorità dettata da buona parte dei candidati sta nell’incentivare il maggior numero possible di aziende a insediarsi a Ferrara. Da questo punto di vista, Bova propone di annullare le imposte comunali per i primi cinque anni alle aziende che si trasferiscono a Ferrara, recuperando il mancato gettito fiscale attraverso i maggiori consumi e l’indotto portato da una maggiore occupazione, mentre per il rilancio delle attività in difficoltà propone rimborsi alla Tari per chi fattura meno di 100mila euro. Modonesi sottolinea la necessità di mettere a disposizione aree e spazi per le nuove attività e di creare percorsi di inserimento al lavoro per chi esce dall’università. Per Massini è fondamentale “bilanciare il rapporto tra grande distribuzione e piccolo commercio”, anche attraverso la creazione di aree ‘tax free’ nelle zone più in difficoltà, mentre Daniele Botti propone un “completo restyling” di Informagiovani e degli sportelli per l’occupazione, in particolare per “dare ai giovani degli strumenti per orientarsi nel mondo del lavoro”.

Mantovani gioca la carta del pragmatismo e afferma che “la situazione è critica e non prometto nulla”, ma fissa alcuni obiettivi principali: intercettare la maggior quota possibile di fondi europei in tema di incentivi al’occupazione, oltre a investire sull’agricoltura ferrarese e puntare sulla riqualificazione ‘green’ delle attività del petrolchimico. Anche Fusari mette in relazione lavoro e ambiente, attraverso sia gli investimenti al petrolchimico che il settore primario e il turismo, e fissa come obiettivo per il reinserimento lavorativo la creazione di un centro per la riqualificazione professionale anche per chi perde il lavoro in età avanzata. Secondo Firrincieli il ruolo dell’amministrazione consiste soprattutto nel “fare da collegamento tra la cittadinanza e tutto ciò che riguarda l’occupazione, dalle imprese ai sindacati” e da questo punto di vista propone anche la creazione di una piattaforma informatica che tenga aggiornati e in contatto i cittadini su possibili impieghi. Rendine propone riduzioni graduali dell’Irpef nei primi tre anni di attività per le nuove aziende e l’efficientamento dei centri per l’impiego che facciano da “ponte” tra università e lavoro.

In tema di famiglia, i candidati non si addentrano su argomenti divisivi come le unioni civili, concentrandosi soprattutto sulla questione che vede tutti schierati nella stessa direzione: la denatalità e il calo demografico a Ferrara. Da questo punto di vista, Mantovani afferma che la prima azione dell’amminsitrazione deve riguardare l’accesso agli asili pubblici e convenzionati, dai quali rimangono fuori circa 20 bambini all’anno. L’obiettivo deve essere quindi quello di creae nuovi posti o sottoscrivere nuove convenzioni coi privati, mentre il Comune deve attuare politiche per contrastare la disoccupazione giovanile (soprattutto femminile), che oggi rischia di essere un disincentivo a creare una famiglia. Proprio la disoccupazione è il primo problema da affrontare per Fusari, secondo cui “occorre lavorare sull’autonomia e la consapevolezza” delle persone, creando servizi per i genitori e le condizioni per fa combaciare lavoro e famiglia, ad esempio prolungando l’orario di apertura degli asili. Firrincieli si sofferma sulla possibilità di incentivare forme di lavoro alternative come l’home working (lavoro da casa) e alcune forme di part-time, che semplifichino la vita ai giovani genitori, mentre il Comune e l’Asp dovranno dotarsi di maggiori risorse per affrontare le situazioni di crisi più gravi.

Per Rendine l’imperativo è “potenziare le reti di asili e scuole materne”, oltre alla creazione di un ufficio comunale che fornisca consulenze e servizi ai giovani genitori in difficoltà. Anche Bova si sofferma sulla necessità da parte dell’amministrazione di sottoscrivere nuove convenzioni con gli asilo privati, e propone un sistema di accordi anche con gli istituti bancari per l’accesso a mutui a basso tasso di interesse per le giovani coppie (“facendo così si aiuta sia l’ediliza che le famiglie”), oltre a un sistema di contributi per le iscrizioni ai corsi sportivi dei bambini nelle famiglie a basso reddito. Anche Modonesi si sofferma sulla necessità di estendere gli orari degli asili e di creare uno sportello comunale per le famiglie, oltre a un sistema di detassazione per le giovani coppie dal reddito basso. Massini sottolinea l’importanza di una maggiore occupazione femminile per mettere i giovani nelle condizioni di pensare alla famiglia e pensa a un sistema di incentivi e di fondi a sostegno della natalità. Botti guarda al modello del Trentino Alto Adige per la creazione di agevolazioni fiscali alle aziende che aiutano i propri dipendenti a far combaciare lavor e famiglia, o alle attività pubbliche che mettono a disposizione servizi per le famiglie come spazi per i giochi o fasciatoi.

Le contrapposizioni tra candidati vengono a galla durante i discorsi sull’ambiente, con Mantovani a dichiarare guerra a Hera che rappresenta a suo avviso “una multiutilities che condiziona la politica ed è in conflitto di interessi, perchè non può una società quotata in borsa occuparsi sia della raccolta differenziata che dello smaltimento dell’indifferenziata”. Il candidato pentastellatato afferma che “toglieremo le concessioni per i rifiuti e l’acqua” e dichiara l’intenzione di ridurre il carico di rifiuti ‘importati’ a Ferrara per essere bruciati nell’inceneritore. Botti spinge invece sull’educazione civica e le nuove generazioni, ad esempio facendo sì che nelle scuole non circolino più bottigliette di plastica, mentre Massini sottolinea la necessità di piantare nuovi alberi e di una maggiore manutenzione dei corsi d’acqua. Modonesi si sofferma sulle innovazioni in materia di trasporto pubblico, con l’ingresso a Ferrara di autobus ibridi ed elettrici, oltre che sulle sue proposte in materia di bike sharing e car sharing e sulla prossima installazione di lampioni a led in tutta la città.

Bova propone invece di ampliare le ztl a Ferrara e di incentivare la geotermia per ridurre il numero totale di caldaie in funzione, oltre che sulla necessità in materia di edilizia di puntare sul recupero e il restauro dei vecchi immobili, piuttosto che sulla concessione di permessi per nuove costruzioni. L’idea di Rendine consiste invece nel potenziare la rete di monitoraggio dell’aria a Ferrara, per ‘mappare’ le sostanze inquinanti in città in un sistema informatico. A questo si accompagnano inventivi per impianti fotovoltaici, pompe di calore e sistemi di accumulo energetico in grado di aumentare l’autosufficienza delle abitazioni.

Anche Firrincieli, dopo aver parlato della necessità di una maggiore formazione ambientale a partire dalle scuole, rivolge alcune critiche ad Hera, “un colosso che sta diventando troppo forte”, e ricorda come in occasione della “rivolta degli spacciatori” di pochi mesi fa davanti alla stazione, parte del disagio fu dovuta al fatto che non erano presenti operatori Hera per effettuare quel servizio di pulizia, che oltre a essere ritardato fu affidato a una ditta esterna. Per Fusari occorre partire dalla vita dei singoli per “cambiare i nostri modi di vivere” e promuovere i comportamenti virtuosi, anche attraverso piani di progettazione europei, oltre a rapportarsi col mondo della grande distribuzione per una minor produzione di rifiuti. A questo si aggiunge la necessità di piantare nuovi alberi, anche per contrastare gli effetti degli imprevedibili sbalzi climatici.

Grazie per aver letto questo articolo...

Da 20 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com