Politica
16 Maggio 2019
Le visioni contrapposte di un gruppo di risparmiatori e del candidato sindaco della Lega sulle norme per gli indennizzi

Carife. Fabbri: “Dedico il decreto a Marattin, Calvano e Renzi”. Ma gli Azzerati sono pieni di dubbi

di Daniele Oppo | 6 min

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Parole forti quelle del candidato sindaco del centrosinistra che, fiancheggiato da tutti i consiglieri di opposizione e dalla candidata Elajda Kasa, attacca il sindaco Alan Fabbri e tutta la maggioranza non solo per la cartellonistica presente in tutta la città, quanto per l'utilizzo del fondo di riserva per finanziare attività per le quali non capisce il criterio di urgenza applicato

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Se il candidato sindaco della Lega Alan Fabbri si mostra più che orgoglioso per le norme sull’indennizzo ai risparmiatori – arrivando a dedicare il decreto a Luigi Marattin, Paolo Calvano e Matteo Renzi – una doccia fredda al suo entusiasmo sembra arrivare da una parte degli stessi azzerati Carife che esprimono più di un dubbio e si chiedono se il decreto attuativo non sia stato solo uno spot elettorale.

I dubbi degli Azzerati Carife. Partiamo allora dai punti dolenti.  Sono diverse, infatti, le criticità sollevate dal comitato direttivo del gruppo Risparmiatori Azzerati di Carife: “Come mai i risparmiatori ferraresi ancora una volta vengono trattati da serie Z? – si legge in una nota -. A cosa sono servite le commissioni, i tavoli tecnici, le cabine di regia se i ferraresi poi sono trattati diversamente dagli altri risparmiatori, ad esempio i veneti?”.

Il primo dubbio nasce dai tempi di approvazione del decreto attuativo da parte del Mef: “È solo uno spot elettorale? – si chiedono i risparmiatori ferraresi -. C’era proprio questa fretta di emanare un decreto attuativo prima della conversione del Decreto Legge n. 34 del 30 aprile (il decreto crescita, per il quale alcuni gruppi parlamentari stanno studiando degli emendamenti ndr), prevista entro il 29 giugno prossimo, per poi lasciarlo in attesa di bollinatura della Ragioneria Generale dello Stato e della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale?”.

Ma è nella sostanza delle norme di attuazione che i dubbi si fanno pensanti come macigni e nascono le domande “ai rappresentanti politici locali”. In particolare il dito è puntato sul comma 2 dell’articolo 5 del decreto attuativo, che qui riportiamo:

Per le obbligazioni subordinate che non hanno beneficiato delle prestazioni del Fondo di solidarietà, l’indennizzo è determinato nella misura del 95 per cento del costo di acquisto delle stesse, ivi inclusi gli oneri fiscali, entro il limite massimo complessivo di 100.000 euro per ciascun avente diritto. Da detta misura dell’ammontare dell’indennizzo sono detratti gli eventuali importi ricevuti dagli aventi diritto in relazione allo stesso strumento finanziario a titolo di altre forme di indennizzo, ristoro, rimborso o risarcimento comunque denominato nonché la differenza, se positiva, tra il rendimento degli strumenti finanziari subordinati e il rendimento di mercato di un Buono del Tesoro poliennale di durata equivalente comunicata dal FITD, determinata ai sensi dei commi 3, 4, 5 dell’articolo 9 del decreto-legge 3 maggio 2016, n. 59, convertito dalla legge 30 giugno 2016, n. 119 .

L’indennizzo al 95% sembra ottenibile solo da chi non ha avuto accesso negli anni precedenti al Fondo di Solidarietà del Fitd (che indennizzava forfettariamente all’80%), al quale si accedeva con gli stessi requisiti di oggi per gli indennizzi automatici: reddito imponibile sotto i 35mila euro e patrimonio mobiliare inferiore a 100mila euro. Se questo è vero sarebbe precluso l’ottenimento del 15% “rimanente”, che invece può richiedere chi ha ottenuto altre forme di compensazione.

“Se ciò fosse confermato – osservano gli Azzerati Carife – si tratterebbe di una chiara discriminazione nei confronti degli obbligazionisti che sono rientrati nei ‘paletti’ previsti perché con redditi bassi. Tutto ciò, buon per loro, a vantaggio solo dei risparmiatori delle banche venete, che non hanno potuto ottenere i rimborsi previsti dal vecchio Fitd e che potranno avere il rimborso del 95%”. Sempre in tema, secondo il gruppo degli Azzerati potrebbero esserci problemi per gli obbligazionisti subordinati che “hanno fatto ricorso all’Anac, in quanto il soggetto ‘pagatore’ è sempre il Fitd”.

Gli Azzerati ricordano ancora che il rimborso automatico è previsto solo per chi ha determinati requisiti e recriminano che “per gli azionisti la percentuale riconosciuta è pari al 30% del prezzo di acquisto delle azioni, ben diversa rispetto al rimborso integrale promesso dai partiti di governo. Per tutti gli altri – rileva ancora il gruppo di risparmiatori ferraresi, che si riservano di convocare un’assemblea quando le cose saranno più chiare – sarà necessario presentare un vero e proprio ricorso, giustificando le violazioni nelle quali l’istituto di credito è incorso nella collocazione del titolo. Quindi non è prevista una percentuale minima di ristoro”.

Fabbri attacca il Pd. La visuale è completamente ribaltata guardando dalla parte della Lega: “Dedico questo decreto a Luigi Marattin che fino all’ultimo ha cercato di denigrare la nostra opera forse sperando che le cose finissero male, a Paolo Calvano che in tutti questi anni non ha alzato un dito per sostenere le nostre battaglie ma anche a Matteo Renzi che ha portato a termine un gioco politico, nell’accezione più negativa del termine, sulla pelle di un territorio che ha subito per questo danni gravissimi”, ha dichiarato martedì sera Alan Fabbri all’incontro “Il risparmio tradito”, organizzato alla camera di Commercio da Lega Consumatori, la cui responsabile per Ferrara, Erika Zanca, è candidata in suo sostegno con la lista Ferrara Cambia.

Il rimprovero alle associazioni. “Le battaglie che abbiamo combattuto insieme alle associazioni e ai risparmiatori in questi anni non sono state facili, ma siamo arrivati ad una svolta: siamo arrivati a scoprire le verità che il Pd nascondeva sull’azzeramento di Carife (e le abbiamo sentite dalla bocca di Maccarone presidente Fitd) e siamo arrivati ad ottenere un decreto che è fondamentale, checché ne dicano alcune associazioni di azzerati – afferma Fabbri – evidentemente schierate con il proprio carnefice. Mi riferisco a chi legittimamente ha manifestato davanti alla Lega di Ferrara accusando il governo di dire bugie, una manifestazione a cui ho partecipato con piacere, ma che alla luce dei fatti forse non aveva individuato l’interlocutore giusto”.

Durante la serata ampio spazio è stato dato alle indicazioni della Lega Consumatori a i risparmiatori che devono presentare la domanda di rimborso. Zanca ha spiegato i requisiti per ottenere i rimborsi, specificando che “oggi le domande non possono ancora essere presentate perché manca la pubblicazione in Gazzetta ufficiale del decreto attuativo e da quel momento passeranno 20 giorni prima che la piattaforma sia posta on line e altri 45 prima che venga resa operativa”.

Per quanto riguarda l’aspetto che più preoccupa i risparmiatori, ossia la documentazione atta a dimostrare che sono state commesse le violazioni delle norme in materia di intermediazione finanziaria, “ricordiamoci – ha detto Zanca – che siamo in possesso di una sentenza del tribunale di Ferrara che stabilisce che gli azionisti sono parti lese, che alcuni risparmiatori possiedono profilature di rischio errate o falsificate, e che ogni documento, analizzato da consulenti esperti, potrebbe essere utile per dimostrare che ai danni dei risparmiatori ci sono stati comportamenti scorretti”.

Il presidente di Lega Consumatori Enrico Scarazzati ha poi precisato che gli azzerati “non devono più dimostrare niente: la sentenza del tribunale ha certificato che tutti i risparmiatori sono stati vittima di comportamenti fraudolenti e la norma è a favore delle vittime dei crac. A questo punto l’unica cosa che va dimostrata è la titolarità delle azioni”.

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