Cento. La Corte d’assise d’appello di Bologna ha ridotto la pena per Giuseppe Parmiani, 86enne che il 2 maggio del 2015 uccise la moglie, da tempo malata e costretta a letto, con una coltellata.
Nell’udienza celebrata mercoledì 15 maggio i giudici felsinei, seguendo le indicazione della Corte di Cassazione, hanno concesso a Parmiani (difeso dall’avvocato Giampaolo Remondi) l’attenuante del risarcimento del danno – non riconosciuta in primo grado dal gup di Ferrara, né nel primo giudizio d’appello – riducendo la pena di un terzo: da 9 anni e 4 mesi a (già a sua volta ridotta rispetto ai 10 anni iniziali) a 6 anni, 2 mesi e 20 giorni di reclusione.
L’uomo aveva offerto ai figli di trasferire la proprietà di un immobile a titolo di risarcimento del danno, ma i figli stessi rifiutarono, capendo che il gesto del padre era stato dettato dall’amore, dalla sofferenza e dalla disperazione.
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