Politica
14 Maggio 2019
E l'ex deputato chiede al governo di attivarsi in Europa: "L'Italia deve pretendere un risarcimento"

Paglia e Fusari chiamano all’ordine Bper: “Sostenga il territorio ferrarese”

di Ruggero Veronese | 3 min

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Per rimediare ai danni causati dal crac di Carife, la politica locale deve avere un obiettivo: far sì che Bper reciti davvero il ruolo di ‘banca del territorio’, erogando fondi e risorse per imprese ed eventi come in passato avveniva tramite Carife e la sua fondazione. È questa la convinzione di Giovanni Paglia, ex deputato ed eurodeputato di Sel intervenuto a Spazio Grisù per parlare della situazione dei risparmiatori ferraresi insieme a Roberta Fusari e ai candidati di Coalizione Civica Alberto Dolcetti e Marco Gozzelino, analista Inps e contributor di Sbilanciamoci..

Un incontro si sviluppa su due chiavi di lettura – una sul passato e una sul presente – che finiscono spesso per incrociarsi, in particolare dopo le dichiarazioni del presidente del Fitd Salvatore Maccarone che ha confermato come nel 2015 Carife si sarebbe potuta salvare attraverso l’intervento del fondo interbancario, se la Commissione Europea non avesse messo dei paletti. Una situazione che secondo Paglia chiama oggi il governo a chiedere giustizia e risarcimenti all’Europa, “esattamente come un cittadino chiederebbe di essere risarcito in tribunale da un Comune che gli ha dato indicazioni sbagliate e arrecato danno”. Un’analogia più che mai reale per l’ex parlamentare di Sel: “Il governo non se la può cavare semplicemente dicendo di aver rispettato una promessa elettorale, chiudendola qui con la Vestager”.

In attesa di azioni sul fronte europeo, per Paglia occorre comunque provvedere ai risarcimenti, ma per poi aprire un nuovo capitolo dal punto di vista della finanza in Italia: “Oggi il sistema non è più solido e affidabile rispetto al momento del crollo delle banche: nessuno dei vertici è stato punito penalmente o ha risarcito personalmente i risparmiatori e non si è fatto nulla per prevenire che quello che è successo possa capitare di nuovo. Allora bisognerebbe rimborsare tutti e poi prendere atto che in questo paese c’è un vero problema di educazione finanziaria, e pensare di dare alle persone degli strumenti per capire come funzionano i mercati di oggi, a partire dalla scuola”.

Rimborsi generali quindi, in quanto la stragrande maggioranza dei risparmiatori che investirono lo fecero sulla base di un “rapporto fiduciario” con la banca o coi suoi funzionari, ad accezione secondo Paglia degli “investitori di Banca Etruria, perché in quel caso le azioni erano quotate in borsa e potevano vedere quotidianamente il loro andamento e decidere quando venderle”.

Problemi pressanti per i risparmiatori azzerati, mentre per il resto del territorio i candidati di Coalizione Civica sottoscrivono il pensiero di Paglia sulla necessità da parte della politica locale di avere rapporti con Bper e chiedere alla banca che ha ereditato il testimone di Carife di essere presente sul territorio sia a livello di elargizione del credito che nel sostenere la vita, gli eventi e le attività promosse sul territorio.  “Lavoreremo su due piani – afferma Fusari -: stando vicini ai risparmiatori e pressando Bper perché svolga il suo ruolo”.

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