Una politica di sviluppo per i quattro principali poli museali ferraresi, unita a un largo supporto logistico, organizzativo e anche economico alle associazioni culturali impegnate nell’organizzazione degli eventi a Ferrara. Sono queste alcune delle principali proposte del programma di Aldo Modonesi per quanto riguarda il turismo e la cultura a Ferrara. Due ambiti che secondo il candidato del Pd non possono che lavorare fianco a fianco attraverso programmi di sviluppo coordinati e, di conseguenza, sotto le competenze di un unico assessorato.
“In alcuni dibattiti recenti, altri candidati hanno parlato di scorporare l’assessorato, mettendo la cultura insieme ad ambiti come l’ambiente o l’università, e d’altra parte non c’è da stupirsi visto che a livello nazionale il turismo è finito sotto al ministero all’agricoltura. Secondo noi significherebbe tornare indietro di 20, quando le deleghe erano separate, ma una città d’arte non può scindere questi due temi”. Secondo Modonesi le politiche culturali e turistiche sono invece facce della stessa medaglia e il candidato Pd fissa gli obiettivi della prossima amministrazione: “Siamo già tornati al livello delle visite pre-terremoto, con circa 700mila visitatori all’anno, e dobbiamo puntare al milione, oltre che ad aumentare del 25% i pernottamenti, che l’anno scorso sono stati attorno al mezzo milione. Per raggiungere questi obiettivi bisogna puntare sulla riqualificazione delle strutture museali della città, che ruotano attorno a quattro poli”.
Le quattro ‘aree’ in questione sono quella del Castello Estense, del Quadrivio Rossettiano di Palazzo dei Diamanti e Palazzo Massari, la zona di Palazzo Schifanoia e quella del Meis. Per quanto riguarda la prima, Modonesi punta a liberare l’ultimo piano, dove hanno sede gli uffici della Provincia, rendendolo fruibile ai turisti e sulla scia di quella “visione profetica di diversi anni fa e di cui poi abbiamo raccolto i risultati: lo spostamento della prefettura dal Castello a corso Ercole d’Este”. Da sottolineare anche la proposta di riqualificare Palazzo Prosperi per renderlo un centro congressuale e supportare gli eventi a Palazzo dei Diamanti.
La cultura necessità però di risorse e a questo proposito il discorso di Modonesi si sdoppia nell’ambito locale e nazionale: se sul locale la proposta è quella di “creare un coordinamento tra le associazioni e gli enti culturali, che renda più facile proporre e sviluppare idee e trovare finanziamenti per le iniziative utili alla città” e di “istituire un bando da mezzo milione di euro per sostenere la crescita delle imprese creative, che oggi sono una delle occasioni che hanno i giovani per restare a Ferrara”, a livello nazionale il Comune deve continuare a opporsi ai tagli del governo sugli interventi culturali, come lo stop ai finanziamenti per il Palazzo dei Diamanti, Palazzo Massari e per il Meis. “L’aver ricevuto l’ordine dello stop al 119° giorno sui 120 che prevede la norma, dà l’idea delle motivazioni politiche di questa decisione”, afferma il candidato riferendosi al noto caso di Palazzo Massari che ha visto l’amministrazione ferrarese contrapposta a Vittorio Sgarbi.
Con Modonesi sono presenti anche alcuni candidati delle liste in suo supporto più impegnati nei temi culturali: da Simona Canducci, membro di Ferrara Off e che punta sulla “collaborazione tra chi si occupa di cultura, turismo ed eventi, che è un vero valore aggiunto per la città, come ci è stato spesso testimoniato dalle compagnie da tutta Europa che abbiamo avuto modo di ospitare”, a Clelia Antolini, giornalista e attiva nel mondo delle associazioni culturali ferraresi, secondo cui “sono necessarie soprattutto figure professionali in grado di mettere in contatto il mondo dei privati e le associazioni, che spesso vorrebbero svilupparsi in imprese creative per potersi sostenere senza contributi pubblici”. Mauro Vignolo sottoscrive l’impegno di Modonesi per lo sblocco dei fondi alle opere pubbliche: “Sono scelte politiche quelle di togliere finanziamenti come i 25 milioni per l’ultima tranche del Meis, e non mi piace sentir dire da un candidato come Mantovani del Movimento 5 Stelle che probabilmente i soldi arriveranno: in politica servono certezze, non i forse”. Nicola Minelli sottolinea la necessità di creare un “coordinamento tra le associazioni e gli enti culturali: la maggior parte delle associazioni è composta da giovani volontari che ci mettono impegno e risorse e per noi non c’è niente di peggio che sentirci dire che la cultura a Ferrara ha un indirizzo politico”.
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