Festa dell’Unità, prima serata con de Pascale
Inizierà domani sera (venerdì 12 settembre) la Festa dell'Unità al baluardo di Santa Maria della Fortezza di viale IV Novembre
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Prevenzione, mediazione culturale e gestione partecipata degli spazi pubblici con l’obiettivo di una maggiore sicurezza. Via libera della giunta regionale all’accordo di programma con il Comune di Ferrara per la realizzazione del progetto “Ferrara vivibile e sicura”. Investimento totale 298mila euro
La sottile linea rossa tra l'ipersensibilità figlia del pregiudizio ideologico e la panofobia più semplicemente definita 'paura di tutto'
Dal primo gennaio di quest'anno le calotte dei cassonetti Hera per il conferimento del rifiuto indifferenziato sono passate da 30 a 25 litri di capienza ma, denuncia Elia Cusinato (Pd), "le bollette emesse nel corso dell'anno 2025, vedono ancora i dati riferiti alla capacità di conferimento pari a 30 litri per ogni apertura di calotta, e non di 25 litri"
La ripartenza dei lavori, dopo la pausa estiva, della 5^ commissione consiliare del Comune di Ferrara è stata segnata dai toni sferzanti. L’argomento al centro del dibattito, ieri martedì 9 settembre, è stato l’adeguamento delle tariffe di concessione delle palestre comunali, che da questa stagione sportiva vengono riviste al rialzo
Il ministro Gian Marco Centinaio mentre discute col presidente della Camera Di Commercio, Paolo Govoni
Un mondo agricolo all’avanguardia e in grado di far sentire il proprio peso economico nell’export italiano, ma anche capace di dare un’identità ai territori e di stimolare il turismo anche fuori dalle città d’arte e dalle località balneari. È questo l’obiettivo del ministro dell’agricoltura Gian Marco Centinaio, ospite giovedì pomeriggio insieme al candidato sindaco della Lega Nord, Alan Fabbri, dell’azienda agricola Cavallerizza di Cona. Un incontro particolarmente sentito per il mondo dell’economia ferrarese, come dimostra la presenza dei rappresentanti di Confagricoltura, Cia, Camera di Commercio e di molti imprenditori privati che hanno voluto conoscere il ministro e portargli di persona le proprie proposte e richieste, legate non solo al settore agricolo ma anche ai vari temi che vi sono più o meno direttamente collegati: dalle normative europee all’abolizione delle province, passando per l’accorpamento delle Camere di Commercio.
Impossibile infatti parlare di agricoltura senza che entrino in gioco i discorsi legati alle filiere produttive, ai contributi comunitari, alle norme ambientali o alle modalità della grande distribuzione. Tutte questioni che vanno affrontate a partire dal livello nazionale e comunitario: “Per lo sviluppo della nostra agricoltura ci vogliono due cose – afferma il ministro -: una Pac non ostile al mondo agricolo e normative che non ricadano sugli agricoltori, visto che quest’anno per l’Italia ci saranno tre miliardi di tagli accompagnati da maggiori spese per la tutela ambientale. E poi c’è il discorso delle filiere, dove devono essere in vigore contratti che diano certezze a breve e lungo termine e dove devono essere inclusi anche i consumatori e la grande distribuzione, che si devono rendere conto delle problematiche del mondo agricolo”.
Sono questi secondo il ministro alcuni dei presupposti per lo sviluppo dell’agricoltura italiana, in particolare per quanto riguarda l’export italiano, ancora complessivamente inferiore (con 42 miliardi di euro) a quello di Germania (60 miliardi) e Paesi Bassi (80 miliardi). Da questo punto di vista Centinaio difende gli accordi commerciali stretti dal governo con Cina e Giappone per l’esportazione di erba medica, pere e altri prodotti agricoli, perchè “quello che ci importa è il risultato: non sono innamorato della Cina, ma può aiutarci ad aprire nuovi mercati”. Altro discorso che secondo il ministro “non piacerà all’ex ministro Franceschini” è quello sullo stimolare il legame tra agricoltura e turismo, anche per ‘alleggerire’ il carico sulle città d’arte e le località turistiche più tradizionali: “I nostri prodotti sono una parte della nostra identità storica e culturale, e l’85% degli americani venuti in Italia lo ha fatto anche per il cibo e il vino. Anche per questo la legge sull’enoturismo che abbiamo lanciato l’anno scorso è stata accolta come un’innovazione attesa da 30 anni. I nostri predecessori non l’avevano capito, ma anche all’ultimo G20 dell’agricoltura a Buenos Aires è stato prodotto un documento che parla proprio dello sviluppo turistico nelle aree rurali”.
C’è poi tutta la dimensione locale, con Alan Fabbri a prospettare in caso di elezione a sindaco “la creazione di un assessorato all’agricoltura, autonomo e scorporato da quello alle attività produttive”. Un modo per Fabbri anche per compensare le conseguenze della riforma Delrio per l’abolizione delle Province: “Agricoltura vuol dire anche identità storica – afferma Fabbri -. Con la riforma Delrio purtroppo l’identità provinciale è venuta un po’ a mancare, ma noi continuiamo a sostenere che deve essere un importante volano della nostra economia”. Un discorso che coinvolge anche le Camere di Commercio: “Abbiamo sempre sostenuto quanto fosse importante avere una Camera di Commercio indipendente e condividiamo la scelta di Centinaio di andare contro alla sciagurata legge del governo Renzi”.
A questo proposito, proprio l’incontro tra il ministro Centinaio e il presidente della Camera di Commercio Paolo Govoni rappresenta una delle note più interessanti della giornata. “È stato molto positivo – afferma Govoni al termine della visita del ministro -, perchè ci siamo ritrovati sulla stessa posizione e mi ha detto che ne ha parlato con Di Maio, che è il ministro a cui fanno capo le Camere di Commercio, anche se non so come è andato il loro colloquio. Il nostro punto di vista comune è che alle Camere di Commercio che sono nelle condizioni di restare autonome, come la nostra, perché hanno i bilanci in equilibrio e aiutano il territorio, dovrebbe essere lasciata libertà di scelta sugli accorpamenti”.
In attesa che Di Maio faccia chiarezza sul destino delle Camere di Commercio, Centinaio non nasconde però che sul nodo delle province le posizioni di Lega e Movimento 5 Stelle sono molto distanti: “Siamo un po’ in alto mare – afferma il ministro -, come avete visto da agenzie di stampa ci sono i due contraenti del contratto di governo che dicono cose diverse: la Lega dice che le province servono e occorre e darle più dignità, visto che non sono state davvero abolite ma oggi non hanno i fondi per continuare a lavorare, mentre Di Maio dice che chi le difende deve trovarsi un altro alleato. Siamo a punto di stallo e non vedo l’ora di arrivare al 27 maggio, perchè se continuiamo così litigheremo anche su di che colore sono questi fiori. Questo periodo elettorale non sta facendo bene al governo, ma credo che delle province se ne parlerà meglio dopo le elezioni europee”.
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