Copparo
16 Aprile 2019
Le testimonianze delle "vittime plurimultate" in onda su canale 5. Il comitato: "Operazione per far cassa, auspicabile che i tanti ricorsi vengano accolti"

Il “temibile velox” di Copparo finisce su Striscia

di Elisa Fornasini | 4 min

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Copparo. “Siamo di fronte al temibile velox di Copparo, che in pochi mesi dalla sua installazione ha fatto multe irregolari a raffica e ha fatturato quasi 4 milioni di euro”. Riccardo Trombetta, l’inviato di Striscia La Notizia “sempre pronto a dare fiato alle ingiustizie”, ha portato le telecamere di canale 5 a Copparo per denunciare le “multe illegittime per problemi di segnaletica” dell’autovelox sulla Sp5 tra Copparo e Ro Ferrarese.

Il servizio, andato in onda venerdì 12 aprile facendo seguito alla segnalazione di Carlo Spaziani, ex vigile urbano di Roma, raccoglie le testimonianze delle “vittime plurimultate” e del Comitato Autovelox Copparo che da mesi sta portando avanti la battaglia contro il temuto velox, contestando le sanzioni elevate dallo scorso agosto sulla strada provinciale.

Ed è proprio la portavoce del comitato Lorena Rizzardo, insieme alla consulenza di Anio Benazzi, titolare di una scuola guida, a spiegare i profili ritenuti illegittimi di questo apparecchio: “A gennaio 2018 è stato abbassato il limite da 90 a 70 km/h e pochi mesi dopo è stato installato l’autovelox bidirezionale, che multa entrambi i sensi ma il segnale si trova solo sul lato sinistro mentre manca sul lato destro, come prevede il codice della strada”.

Non solo il “Comune di Copparo, unico forse in tutta Italia, non si sa come, è riuscito a decifrare la legge che non ci vuole il segnale a destra”, ma anche “la segnaletica di preavviso è di dimensioni inferiori a quelle previste ed è nascosto dalla curva”. La puntata, che si è chiusa con la lamentela di un “buco nero nella giurisprudenza che deve regolamentare l’utilizzo di queste apparecchiature”, apre a nuove riflessioni.

“Considerate le tantissime e valide argomentazioni (segnale mancante sulla destra solo a Copparo, cartelli sottodimensionati e nascosti, certificato di taratura dubbio nei tempi e modi, verbale di verifica di funzionalità con targhe inesistenti e dichiarate lette correttamente, ecc.) – rendiconta Benazzi – è auspicabile che i tanti ricorsi inoltrati dai cittadini vengano accolti, affinché non escano dal tribunale con l’impressione che le loro valide ragioni non siano state prese in considerazione per non mettere in difficoltà le istituzioni locali, che hanno agito scorrettamente fino dall’inizio abbassando il limite di velocità prima e installando poi lo scandaloso autovelox.

“È evidente che sindaco e comandante dei vigili di Copparo hanno effettuato un’operazione ben congegnata finalizzata non alla sicurezza stradale ma a far cassa, fra l’altro non hanno fornito la dichiarazione di incidentalità indispensabile per legalizzare l’installazione dell’autovelox” denuncia ancora il consulente del comitato che, indipendentemente dai risultati dei ricorsi, “continuerà l’azione di protesta, non contro gli autovelox, ma contro l’utilizzo speculativo e contro la manipolazione dei limiti, che alcuni sindaci rifiutano, ad esempio il sindaco di Fiesso Umbertiano Luigia Modonesi, e altri apprezzano parecchio”.

Il caso copparese, “finito ai disonori della cronaca come esempio negativo a livello nazionale”, non è sfuggito a Franca Orsini, capogruppo consiliare uscente e capolista di Forza Italia alle prossime amministrative, che attacca l’amministrazione Rossi: “Sarà ricordata da molti concittadini e da tanti residenti nelle zone limitrofe del Veneto per aver gravato pesantemente sui bilanci familiari di quanti sono incappati nelle maglie dell’autovelox, rimanendo muta dopo la trasmissione: nessuno ha preso la parola per dare spiegazioni, hanno messo il silenziatore“. 

“Le rilevazioni di infrazione al limite di velocità hanno preso il ritmo di 250 al giorno. Purtroppo gli utenti hanno cominciato a ricevere gli avvisi di sanzione a ottobre e nel frattempo qualcuno aveva già accumulato 20-30 sanzioni e oltre: il dramma non riguardava solo l’importo da pagare, per il quale l’unico rimedio legale proposto è stata la rateizzazione, ma anche la decurtazione dei punti patente” ricorda Orsini che ha chiesto un colloquio al prefetto per avere una “parola certa sulla regolarità, da più parti contestata, del nuovo misuratore”.

“L’11 febbraio abbiamo parlato con il viceprefetto, Mariaclaudia Ricciardi, che gentilmente ha risposto ai nostri interrogativi precisando che non aveva ancora il quadro completo sull’aspetto ‘segnaletica’; su questo punto il quadro è rimasto tuttora incompleto – racconta la consigliera forzista -. Posto che chi non osserva le regole e trasgredisce è colpevole, in questo caso le anomalie sono state tante e hanno prodotto situazioni famigliari molto difficili e un numero imprecisato di ricorsi di cui aspettiamo l’esito”.

L’occasione è propizia per una proposta elettorale: “Nel nostro programma di mandato ci impegniamo a riconsiderare il dossier Autovelox prevedendo una sistemazione della cartellonistica più visibile da ambo i lati e una riconsiderazione sui limiti di velocità; questo riguarda la sicurezza degli utenti senza inutili vessazioni – commenta Orsini -; inoltre faremo molta attenzione affinché il 50 per cento delle somme che effettivamente saranno incassate, si parla di oltre tre milioni di euro, sia destinato alla sicurezza e alla manutenzione delle strade”.

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