Gaza. Situazione insostenibile, il governo si muova
Intervento di Paolo Calvano (Pd): "Gaza, situazione umanitaria insostenibile. La maggioranza in Regione chiede al Governo stop vendite armi e condanna evacuazioni forzate"
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Intervento del vicesindaco di Ferrara Alessandro Balboni: "Il dibattito politico si sta progressivamente esasperando non solo nei toni, ma anche nella delegittimazione e disumanizzazione dell'avversario"
A poco più di un mese dalla conclusione dei lavori di manutenzione della rotatoria di piazzale San Giovanni, la questione finisce in Consiglio comunale. Il gruppo consiliare La Comune di Ferrara ha presentato un’interrogazione rivolta al sindaco e alla giunta per chiedere chiarimenti sulla qualità dell’intervento, costato 350mila euro alle casse comunali
Inizierà domani sera (venerdì 12 settembre) la Festa dell'Unità al baluardo di Santa Maria della Fortezza di viale IV Novembre
Prevenzione, mediazione culturale e gestione partecipata degli spazi pubblici con l’obiettivo di una maggiore sicurezza. Via libera della giunta regionale all’accordo di programma con il Comune di Ferrara per la realizzazione del progetto “Ferrara vivibile e sicura”. Investimento totale 298mila euro
Il Ministro all’economia Giovanni Tria
Dopo giorni di assedio politico e mediatico da parte di Lega e Movimento 5 Stelle, il ministro all’economia Giovanni Tria ha detto sì: il decreto attuativo per gli indennizzi ai risparmiatori di Carife e delle altre banche azzerate dovrebbe essere in dirittura d’arrivo nel giro di alcuni giorni. Mercoledì pomeriggio si erano rincorse numerose voci che davano la norma in dirittura d’arrivo già attraverso il Decreto Crescita che verrà varato oggi pomeriggio dal consiglio dei ministri, ma alle 19 il ministro ai rapporti col Parlamento Riccardo Fraccaro ha chiarito che “nel consiglio dei Ministri non ci saranno nuove norme ma si affronterà il tema dei decreti attuativi con l’obiettivo di approvarli nel più breve tempo possibile. E’ un nostro impegno fondamentale e lo porteremo presto a termine”.
Secondo fonti ministeriali, il decreto attuativo per dare il via libera ai rimborsi dovrebbe essere pubblicato nei giorni successivi al consiglio dei ministri. Usare i condizionali in questa vicenda è d’obbligo, viste le numerose correzioni e i tanti rinvii ai risarcimenti che si sono succeduti dal novembre scorso a oggi, che hanno addirittura spinto alcune associazioni di risparmiatori a prendere pubblicamente le distanze dal governo, a cui hanno chiesto maggior chiarezza e trasparenza.
Nonostante siano passati tre mesi dall’approvazione della Legge di Bilancio, i motivi dello stallo del decreto sui rimborsi sono stati dipanati solo nelle ultime settimane: a spingere il ministro Tria a non firmare il decreto era soprattutto il timore di contestazioni e procedure d’infrazione da parte dell’Unione Europea, secondo cui è necessario accertare il ‘misselling’ (la truffa bancaria) subita dai risparmiatori prima di procedere con i risarcimenti. In caso contrario, tutti i rimborsi (sono stati stanziati 1,5 miliardi di euro in tre anni) potrebbero finire sotto la lente della Corte dei Conti in quanto danno erariale: i responsabili del ministero del tesoro correrebbero quindi il rischio di dover risarcire di tasca propria i soldi pubblici dati dal governo a risparmiatori (i quali, a loro volta, potrebbero ritrovarsi a dover restituire quanto ricevuto).
Non stupisce quindi che tra le prime indiscrezioni rivelate in queste ore dalle fonti ministeriali si trovi l’inserimento di una norma a tutela dei funzionari del Mef nel decreto attuativo che verrà firmato da Tria, condizione che potrebbe essere stata posta proprio dal ministro per cedere al pressing di Lega e Movimento 5 Stelle ma tutelando allo stesso tempo i propri sottoposti al ministero.
Pressing che si è fatto sempre più esplicito nel corso dell’ultima settimana, a partire dalle dichiarazioni di Salvini (“Piena, totale fiducia a Tria, però deve fare in fretta”) e Di Maio (“Tria stia tranquillo, ma firmi il decreto”), fino alle parole di martedì notte di Giuseppe Conte. Durante la sua visita in Qatar, il premier ha affermato che “il nostro obiettivo politico molto forte è procedere con i risarcimenti. Ho sollecitato il ministro Tria a procedere in questa direzione, c’è ancora qualche passaggio tecnico da fare ma confido che vadano nel Decreto Crescita” (un auspicio smentito in realtà ieri sera dalla dichiarazione di Fraccaro riportata a inizio articolo).
Ma le dichiarazioni più esplicite contro il ministro all’economia sono forse quelle del sottosegretario agli esteri Manlio Di Stefano (M5S), secondo cui “se Tria aveva queste preoccupazioni sulla sua firma da apporre a questo decreto ce lo doveva dire quando è stata approvata la manovra, quando c’era il suo beneplacito. Nella manovra c’erano i soldi stanziati per la copertura di questi risarcimenti e quella manovra l’ha firmata Tria. Quindi se tu firmi una manovra e il Parlamento la vota tu, essendo esecutivo, hai il dovere, non il piacere o la scelta, di fare poi il decreto attuativo. Altrimenti non stai facendo il tuo lavoro”.
La norma “salva-funzionari” che verrà inserita nel Decreto Crescita dovrebbe però rompere gli indugi di Tria e spingerlo a firmare il decreto attuativo per i rimborsi ai 200mila risparmiatori azzerati di Carife, Banca Marche, Carichieti e Banca Etruria e banche venete. Ma il travagliato percorso per arrivare a questa conclusione ha messo a durissima prova gli equilibri interni al governo, con lo stesso ministro che si è ritrovato a smentire le voci sulle proprie dimissioni in un modo percepito da molti osservatori più come una minaccia che come una vera rassicurazione: “Se andassi via dovremmo vedere quale sarebbe la reazione dei mercati”.
I condizionali nel riportare questa vicenda, come premesso, sono obbligatori: in assenza di indicazioni, scadenze e atti ufficiali, si può contare solo sulle indiscrezioni.
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